Pianeta X

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Versione delle 09:32, 10 lug 2012

Illustrazione del Pianeta X

Il pianeta X (o pianeta transplutoniano, o decimo pianeta) è un pianeta ipotetico al di là di Plutone. La sua esistenza fu ipotizzata sulla base di apparenti discrepanze nell'orbita di Nettuno. Un nome comunemente utilizzato per questo eventuale pianeta era Persefone, sebbene esso sia già stato assegnato ad un asteroide.

Oggigiorno il decimo pianeta viene considerato un falso problema: le scoperte nel sistema solare esterno si moltiplicano, e numerose fasce di asteroidi e altri oggetti vengono delineate. A partire proprio da Plutone, numerosi oggetti - per i quali si è coniata la definizione di oggetto trans-nettuniano - orbitano attorno al Sole e fanno svanire la distinzione tra pianeti ed asteroidi (lo stesso Plutone, il 24 agosto 2006, è stato declassato da nono pianeta a pianeta nano, e cioè semplicemente il maggiore, o uno dei maggiori, di questi oggetti).

Ciò non evita naturalmente che ogni nuova scoperta venga salutata come quella del decimo pianeta. Nel 2004 alcuni lo identificarono con Sedna. All'inizio del 2006 la notizia che Eris superasse Plutone per dimensioni suscitò grande clamore nella stampa. La ragione dell'attesa della scoperta del Pianeta X dipende dal fatto che ci si aspetta (traendo spunto dalla letteratura sumera) un pianeta dalla massa 2-3 volte quella terrestre (vedi pianeta Nibiru).

Indice

Ragioni dell'esistenza del pianeta X

Molti astronomi, alla fine del XIX secolo, ipotizzavano l'esistenza di un Pianeta X. La ragione di questo entusiasmo era che, meno di 50 anni prima, il pianeta Nettuno era stato scoperto seguendo le indicazioni dei matematici John Couch Adams e Urbain Le Verrier, che basarono i loro calcoli su discrepanze delle orbite di Urano, Saturno e Giove.
Secondo il loro ragionamento, se un pianeta era stato sorprendentemente scoperto solo calcolando le differenze tra orbite teoriche e reali dei pianeti già noti, allora c'era una reale possibilità che gli errori nell'orbita di Nettuno potessero essere spiegati da un nuovo pianeta, ignoto. Venne infatti scoperto il pianeta Plutone, ma ci si accorse che la sua massa era troppo basso per giustificare le perturbazioni gravitazionali presenti. La ricerca del Pianeta X sarebbe, quindi, ancora aperta.

La ricerca del Pianeta X

Percival Lowell, che è meglio noto come proponente dei canali su Marte, chiamò questo ipotetico pianeta "Pianeta X" (X sta per ignoto, e per coincidenza è anche il numero dieci in numeri romani). Compì due ricerche separate senza successo; la prima finì nel 1909, la seconda cominciò nel 1913, dopo avere revisionato la sua predizione sull'ipotetica posizione. Questa ricerca finì nel 1915, dopo di che pubblicò i suoi parametri teorici per il Pianeta X. Ironicamente, nello stesso anno furono registrate al suo osservatorio due deboli immagini di Plutone, ma esse non furono riconosciute come tali fino alla scoperta di Plutone, nel 1930.

Conclusione apparente della ricerca

Le apparenti discrepanze gravitazionali furono risolte quando la sonda spaziale Voyager 2 scoprì che la massa di Nettuno era stata calcolata male. Prendendo in considerazione la nuova massa di Nettuno, non c'era più bisogno di nessun pianeta ignoto per spiegarne l'orbita. In ufologia, però, si diffida delle informazioni non verificabili fornite dalla NASA, in quanto si sospetta il sistematico insabbiamento delle informazioni riguardanti gli extraterrestri e Nibiru (l'ipotetico Pianeta X). Tuttavia sembra che la fondazione Rothshild abbia finanziato la costruzione di un radiotelescopio (il South Pole Telescope) in antartide proprio per avere le immagini di Nibiru in avvicinamento alla Terra. Il timore di rivolgimenti climatici ha spinto la Russia alla costruzione di bunker sotterranei e l'Unione Europea a costruire un magazziono per le sementi (lo Svalbard Global Seed Vault).

Le teorie di Zecharia Sitchin

Zecharia Sitchin, un traduttore dal sumero, dice di aver trovato dei riferimenti nella mitologia sumera ad un pianeta che ha tutte le caratteristiche del Pianeta X: il pianeta Nibiru con le sue sette lune (I sette Venti).

La ricerca di possibili pianeti X

Le attuali tecniche di scoperta più potenti sono in grado di scoprire pianeti delle dimensioni della Terra a 70 unità astronomiche di distanza dal Sole, delle dimensioni di Urano a 90 UA, e delle dimensioni di Giove a 120 UA (trascurando i suoi effetti gravitazionali sul Sole). Per confronto, la distanza media di Plutone dal Sole è pari a 39,5 UA.

Naturalmente il cielo è molto grande, e anche il più potente telescopio può scandagliarne solamente una piccolissima frazione alla volta.

Se davvero esiste un pianeta di grosse dimensioni nel sistema solare esterno, è improbabile che sia nativo del Sistema Solare: sono stati intrapresi esami esaurienti sull'eclittica, concludendo che in tale regione non esiste nessun pianeta di taglia simile alla Terra (o più grande) entro 60 UA. Perciò un decimo pianeta dovrebbe essere in un'orbita estremamente inclinata, e in quel caso sarebbe probabilmente un oggetto catturato e non uno formatosi col sistema solare. Sono stati scoperti numerosi oggetti più piccoli di Plutone ma più grandi di Cerere, come Sedna e Orco, ma questi non sono l'obiettivo della ricerca, ed attualmente sono considerati troppo piccoli per essere chiamati pianeti.

Va tuttavia notato che quanto detto vale se si considerano pianeti relativamente vicini al Sole: si tenga conto infatti che la stella più vicina si trova ad una distanza dell'ordine di 1x105 UA e si valuti la quantità di spazio disponibile per alloggiare uno o più pianeti oltre a quelli noti.

Inoltre la luminosità di un corpo che non emette luce propria (e che quindi è visibile grazie alla luce riflessa dal Sole) decresce a tali distanze con la quarta potenza della distanza dal Sole (o, che è lo stesso, dalla Terra), diventando quindi rapidamente invisibile se la sua distanza al perielio risulta sufficientemente grande.

Eris

Il 29 luglio 2005 è stata annunciata la scoperta di Eris, il primo oggetto della fascia di Kuiper caratterizzato da dimensioni superiori rispetto a quelle di Plutone. Al momento della scoperta Eris si trovava a 97 UA dal Sole; l'oggetto presenta un'inclinazione orbitale di 44° sull'eclittica. Va precisato che una scoperta del genere era da tempo attesa, visto il proliferare di oggetti trans-nettuniani recentemente scoperti.

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Il pianeta X nella finzione

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