Pincherle Mario

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'''Mario Pincherle''' (Bologna, 9 luglio 1919) è un ingegnere italiano, noto principalmente per le sue indagini pseudoscientifiche.
'''Mario Pincherle''' (Bologna, 9 luglio 1919) è un ingegnere italiano, noto principalmente per le sue indagini pseudoscientifiche.
==Note biografiche==
==Note biografiche==
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Di origine [[Ebrei|ebraica]], decise di ricevere il [[battesimo]] solo con la maggiore età.
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Di origine ebraica, decise di ricevere il battesimo solo con la maggiore età.
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Suo padre Maurizio fu professore di clinica pediatrica dell'[[università di Bologna]], suo nonno [[Salvatore_Pincherle|Salvatore]] fu uno dei fondatori della [[matematica]] moderna; suo fratello Leo, professore di [[fisica]] nelle [[Università di Padova]] e di [[Londra]], allievo e collaboratore di [[Enrico Fermi]]. È inoltre cugino di [[Alberto Moravia]], al secolo Alberto Pincherle.
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Suo padre Maurizio fu professore di clinica pediatrica dell'università di Bologna, suo nonno Salvatore fu uno dei fondatori della matematica moderna; suo fratello Leo, professore di fisica nelle Università di Padova e di Londra, allievo e collaboratore di Enrico Fermi. È inoltre cugino di Alberto Moravia, al secolo Alberto Pincherle.
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Ha effettuato studi classici presso il liceo Galvani di [[Bologna]] e si è laureato in [[ingegneria]] nel [[1942]]. Divenne [[partigiano]] nel [[1943]] combattendo sui monti delle [[Marche]]. In seguito è stato preside di scuola media e di istituti professionali.
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Ha effettuato studi classici presso il liceo Galvani di Bologna e si è laureato in ingegneria nel 1942. Divenne partigiano nel 1943 combattendo sui monti delle Marche. In seguito è stato preside di scuola media e di istituti professionali.
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Appassionato di [[egittologia]] ha elaborato una teoria [[Pseudoscienza|pseudoscientifica]] sulle modalità di costruzione della [[piramide di Cheope]] individuando nei monoliti di [[granito]] interni una presunta "torre" che ha ritenuto preesistente alla piramide stessa e che ha collegato al simbolo dello ''[[djed]]'' (o "zed")<ref>Di tale teoria ha parlato anche la trasmissione [[Rai]] ''[[Voyager (programma televisivo)|Voyager]]'' di [[Roberto Giacobbo]].</ref> I blocchi di tale torre "zed", pesanti fino a 200 tonnellate, sarebbero stati trasportati, lavorati e posti in opera all'interno della piramede con un metodo che l'autore ritiene di aver scoperto rifacendosi a {{citazione necessaria|testi di [[Erodoto]]}}. I risultati di queste indagini non sono accettati dalla comunità scientifica<ref>[http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=6988| Giudizio espresso su Mario Pincherle da Silvano Fuso]</ref>. All'interno della piramide avrebbe condotto un esperimento in collaborazione con il figlio medico, Maurizio Pincherle: l'esperimento si è proposto di realizzare delle registrazioni dell'attività [[encefalo|encefalica]] all'interno del sarcofago collocato nella "camera del re" della piramide, per confrontarle con registrazioni effettuate in ambiente neutro: l'autore ritiene infatti che i fenomeni di disorientamento temporale e spaziale, che sarebbero stati osservati all'interno della camera, sarebbero riconducibili ad anomalie della produzione elettrica encefalica.
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Appassionato di egittologia ha elaborato una teoria [[Pseudoscienza|pseudoscientifica]] sulle modalità di costruzione della [[piramide di Cheope]] individuando nei monoliti di granito interni una presunta "torre" che ha ritenuto preesistente alla piramide stessa e che ha collegato al simbolo dello ''[[djed]]'' (o "zed") [1]. I blocchi di tale torre "zed", pesanti fino a 200 tonnellate, sarebbero stati trasportati, lavorati e posti in opera all'interno della piramede con un metodo che l'autore ritiene di aver scoperto rifacendosi a {{citazione necessaria|testi di [[Erodoto]]}}. I risultati di queste indagini non sono accettati dalla comunità scientifica<ref>[http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=6988| Giudizio espresso su Mario Pincherle da Silvano Fuso]</ref>. All'interno della piramide avrebbe condotto un esperimento in collaborazione con il figlio medico, Maurizio Pincherle: l'esperimento si è proposto di realizzare delle registrazioni dell'attività [[encefalo|encefalica]] all'interno del sarcofago collocato nella "camera del re" della piramide, per confrontarle con registrazioni effettuate in ambiente neutro: l'autore ritiene infatti che i fenomeni di disorientamento temporale e spaziale, che sarebbero stati osservati all'interno della camera, sarebbero riconducibili ad anomalie della produzione elettrica encefalica.
Nel campo dell'[[archeologia misteriosa]] ritiene inoltre di aver scoperto il metodo con il quale si otteneva la [[granulazione]] dell'[[oro]], tecnica di decorazione che si utilizzava nell'[[oreficeria]] antica e lo ha brevettato. Ha ottenuto anche altri brevetti. Ha condotto un esperimento filmato dalla [[RAI]] per riprodurre l'azione degli [[specchio ustorio|specchi ustori]] dello scienziato ellenistico [[Archimede]] di [[Siracusa]].
Nel campo dell'[[archeologia misteriosa]] ritiene inoltre di aver scoperto il metodo con il quale si otteneva la [[granulazione]] dell'[[oro]], tecnica di decorazione che si utilizzava nell'[[oreficeria]] antica e lo ha brevettato. Ha ottenuto anche altri brevetti. Ha condotto un esperimento filmato dalla [[RAI]] per riprodurre l'azione degli [[specchio ustorio|specchi ustori]] dello scienziato ellenistico [[Archimede]] di [[Siracusa]].

Versione delle 23:49, 29 dic 2008

Mario Pincherle

Mario Pincherle (Bologna, 9 luglio 1919) è un ingegnere italiano, noto principalmente per le sue indagini pseudoscientifiche.

Note biografiche

Di origine ebraica, decise di ricevere il battesimo solo con la maggiore età.

Suo padre Maurizio fu professore di clinica pediatrica dell'università di Bologna, suo nonno Salvatore fu uno dei fondatori della matematica moderna; suo fratello Leo, professore di fisica nelle Università di Padova e di Londra, allievo e collaboratore di Enrico Fermi. È inoltre cugino di Alberto Moravia, al secolo Alberto Pincherle.

Ha effettuato studi classici presso il liceo Galvani di Bologna e si è laureato in ingegneria nel 1942. Divenne partigiano nel 1943 combattendo sui monti delle Marche. In seguito è stato preside di scuola media e di istituti professionali.

Appassionato di egittologia ha elaborato una teoria pseudoscientifica sulle modalità di costruzione della piramide di Cheope individuando nei monoliti di granito interni una presunta "torre" che ha ritenuto preesistente alla piramide stessa e che ha collegato al simbolo dello djed (o "zed") [1]. I blocchi di tale torre "zed", pesanti fino a 200 tonnellate, sarebbero stati trasportati, lavorati e posti in opera all'interno della piramede con un metodo che l'autore ritiene di aver scoperto rifacendosi a Template:Citazione necessaria. I risultati di queste indagini non sono accettati dalla comunità scientifica[1]. All'interno della piramide avrebbe condotto un esperimento in collaborazione con il figlio medico, Maurizio Pincherle: l'esperimento si è proposto di realizzare delle registrazioni dell'attività encefalica all'interno del sarcofago collocato nella "camera del re" della piramide, per confrontarle con registrazioni effettuate in ambiente neutro: l'autore ritiene infatti che i fenomeni di disorientamento temporale e spaziale, che sarebbero stati osservati all'interno della camera, sarebbero riconducibili ad anomalie della produzione elettrica encefalica.

Nel campo dell'archeologia misteriosa ritiene inoltre di aver scoperto il metodo con il quale si otteneva la granulazione dell'oro, tecnica di decorazione che si utilizzava nell'oreficeria antica e lo ha brevettato. Ha ottenuto anche altri brevetti. Ha condotto un esperimento filmato dalla RAI per riprodurre l'azione degli specchi ustori dello scienziato ellenistico Archimede di Siracusa.

Si è occupato di parapsicologia e filosofia indagando su presunti poteri latenti extrasensoriali e paranormali dell'uomo, studiando Template:Citazione necessaria e dichiarando di averne "riscoperto" il funzionamento.

Template:Citazione necessaria

Ha composto alcuni testi poetici e si è occupato di tradurre testi biblici apocrifi: i libri di Enoch, il vangelo di Tommaso, e il libro di Abramo. Sostiene inoltre che la preghiera cristiana del Padre Nostro conterrebbe errori di traduzione dato che nella lingua aramaica non sarebbe esistito l'imperativo.

È autore di numerosi libri e dvd sugli argomenti sopra indicati.

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