Placca del Pioneer

Da Ufopedia.

La placca del Pioneer

Le sonde spaziali Pioneer 10 e Pioneer 11 hanno imbarcato a bordo una placca, chiamata Placca del Pioneer, recante un'immagine degli esseri umani destinata ad eventuali esseri extraterrestri. Su questa placca sono disegnati un uomo ed una donna nudi, nonché altri simboli che forniscono informazioni sull'origine della sonda.

Le sonde Pioneer sono stati i primi oggetti costruiti dall'uomo destinate a lasciare il sistema solare. Le placche sono montate sulle sonde in modo da essere protette dall'erosione della polvere interstellare e, secondo la NASA, ci si aspetta che esse (e la sonda stessa) durino più della Terra e del Sole.

Una forma di messaggio più dettagliato ed evoluto, il Voyager Golden Record, fu imbarcato sotto forma di disco nelle prime due navicelle del Programma Voyager del 1977.

Indice

Storia

L'idea originale, che la sonda dovesse diffondere un messaggio dell'umanità, è stata proposta per la prima volta da Eric Burgess quando visitò il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena durante la missione Mariner 9. Con Richard Hoagland contattò Carl Sagan che aveva parlato di comunicazione con le intelligenze extraterrestri durante una conferenza in Crimea.

Caratteristiche

La placca montata sul Pioneer 10

Simboli

La lastra di alluminio dorata fissata al supporto dell'antenna del Pioneer 10 ha disegnate due figure umane e altri simboli disegnati dalla moglie di Carl Sagan, la pittrice Linda Saizman Sagan.
Di seguito alcuni brani tratti dal libro Contatto cosmico di Carl Sagan:

« Il messaggio vuole comunicare la località, l'epoca e la figura fisica degli esseri che hanno realizzato il veicolo spaziale ed è scritto nel solo linguaggio che possiamo avere in comune coi destinatari: la scienza. In alto a sinistra c'è la rappresentazione schematica della transizione iperfine fra le rotazioni parallela e antiparallela del protone e dell'elettrone dell'atomo neutro dell'idrogeno. Fra questa rappresentazione c'è il numero binario 1. Come controllo sul bordo a destra c'è il numero binario 8 (1---) fra due crocette indicante l'altezza del veicolo (il Pioneer 10) schematicamente rappresentato dietro l'uomo e la donna. La civiltà che recuperasse la targa recupererebbe anche il veicolo spaziale e potrebbe determinare che la distanza indicata è 8 volte 21 centimetri trovando in tal modo conferma che il simbolo in alto a sinistra rappresenta la trasformazione sopraffina dell'idrogeno. Il diagramma radiale, che occupa buona parte dello spazio a sinistra e al centro, riporta altri numeri binari che, se fossero scritti con la numerazione decimale, sarebbero di dieci cifre. Essi possono rappresentare sia le distanze che i tempi. Una civiltà avanzata non avrebbe difficoltà a interpretare il diagramma radiale delle esplosioni come quello delle posizioni e dei periodi di 14 pulsar viste dal sistema solare di lancio. Coloro che ricevessero il messaggio dovrebbero chiedersi non solo da quale punto era stato possibile osservare quattordici pulsar disposte nella posizione relativa indicata, ma anche quando era stato possibile osservarle contemporaneamente. Le risposte sono: soltanto da uno spazio molto limitato della galassia detta Via Lattea e soltanto in un anno della storia di quella stessa galassia. In quello spazio limitato ci saranno forse mille stelle, solo una delle quali, com'è spiegato, è al centro di un sistema di pianeti che si trovano alle distanze relative riportate in fondo al diagramma, che illustra anche, schematicamente, le distanze relative fra di essi e gli anelli di Saturno, la rappresentazione schematica della traiettoria della prima fase, del veicolo spaziale che, lanciato dalla Terra, passa vicino a Giove. In tal modo il diagramma indica una stella fra 250 miliardi di stelle, e un anno, il 1970, in 10 miliardi di anni. A questo punto il contenuto del messaggio dovrebbe essere chiaro agli individui di una civiltà extraterrestre avanzata, che naturalmente avrebbe recuperato anche l'intero Pioneer 10 e potrebbe studiarlo convenientemente. La mano destra dell'uomo è alzata in quello che è un gesto universale di amicizia, benché, com'è ovvio, quella universalità intesa in senso letterale sia molto improbabile. Almeno quel gesto di saluto mette in risalto la opponibilità del nostro pollice alle altre dita della mano. Uno solo degli esseri umani ha il braccio levato nel gesto di saluto per non far credere erroneamente a chi riceverà il messaggio che una delle nostre braccia resta piegata permanentemente in quella posizione. Nello schizzo originale dal quale sono state ricavate le incisioni, abbiamo compiuto un serio tentativo di dare caratteristiche somatiche promiscue sia all'uno che all'altra; alla donna erano state disegnate pieghe epicantiane e altri particolari per darle un aspetto parzialmente asiatico. All'uomo era stato disegnato un naso camuso, labbra spesse e un taglio di capelli da africano. In entrambi erano presenti caratteri somatici propri del tipo somatico umano caucasico, sperando in tal modo di rappresentare almeno tre dei principali tipi somatici umani. »

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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