Progetto Grudge

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Il Progetto Grudge, (Progetto rancore in italiano), fu un breve progetto realizzato dagli Stati Uniti per investigare il fenomeno degli oggetti volanti non identificati. Il Grudge fu il seguito del Progetto Sign, a sua volta seguito dal Progetto Blue Book. Formalmente terminò nel Dicembre 1949, ma continuò in piccola parte fin verso la fine del 1951.

Indice

Antefatti

Il progetto rimase attivo dal 1947 al 1949. L'interpretazione del fenomeno UFO, quale ipotesi extraterrestre era la principale ipotesi sostenuta da alcuni ricercatori del progetto Sign, compreso il direttore Robert Sneider. Prepararono pertanto una "stima della situazione" in base ai casi discussi e fu a causa di questa ipotesi, che venne definitivamente bandita dal vertice militare dell'Air Force, il progetto Sign venne annullato e sostituito con il Progetto Grudge.

L'era Grudge

Fu annunciato che il Grudge avrebbe completato ciò che il Sign aveva ignorato. Ma il capitano Edwared J. Ruppelt scrisse: "Per realizzare questo si sarebbe dovuto usare una procedura standard di raccolta di informazioni dando normalmente ad essa una valutazione imparziale".

In realtà è bastata un'occhiata ai vecchi rapporti UFO, per accorgersi nel Progetto Grudge procedure standard di intelligence, non erano mai state eseguite. Ogni cosa era stata valutata con la premessa, o meglio con il pregiudizio, che "tanto gli UFO non esistono" (Ruppelt, 59-60). In questo contesto, è ovvio, non importava cosa si vedeva o cosa si ascoltava, semplicemente "nessuno ci credeva" (Ruppelt, 59-60, emphasis his).

Ruppelt aveva notato che "alcuni specialisti al top dell'intelligence nell'ATIC entusiasti di lavorare al Progetto Sign, non erano in realtà più interessati al Progetto Grudge. Alcuni di loro avevano drasticamente e frettolosamente cambiato opinione, nel momento in cui il Il Pentagono non era più favorevole alla causa". (Ruppelt, 60).

Come il Dr.Michael D. Swords scrisse: "Nel corpo militare, il maggiore Aaron J. Boggs del Pentagno, e il Colonnello Harold Watson dell'Air Material Command, davano apertamente l'impressione che l'intera questione dischi volanti fosse una cosa ridicola. Il Progetto Grudge divenne in pratica, tra i militari interessati all'indagine, un esercizio di scherno e trascuratezza. Boggs era così un entusiasta fautore anti-UFO, che il Generale Cabell sentì il dovere di ordinare al Generale Moore di creare un'atmosfera di sano scettiscimo di fronte ai rapporti e agli avvistamenti" (Swords, 98).

Una delle tante critiche che ricevette fin dalla sua formazione, era che il Progetto Grudge operava sotto una direttiva di screditamento: in pratica tutti i rapporti UFO, erano ritenuti pregiudizialmente avere sempre e comunque una spiegazione prosaica, anche se erano state condotte poche ricerche, ed era evidente che alcune "spiegazioni" del Grudge erano artificiose e logicamente insostenibili. Nel suo libro pubblicato nel 1956, lo scrittore Edward J.Ruppelt descrisse il Grudge come "L'era Oscura" della investigazione ufologica USAF. Il suo personale, infatti, stava di fatto conducendo poche o nessune investigazioni, ma contemporaneamente affermava che tutti i rapporti UFO erano stati perfettamente riesaminati. Ruppelt inoltre riporta che la parola "Grudge" ("Rancore") fu scelta deliberatamente da personale dell'AIR FORCE chiaramente schierata contro l'esistenza dei dischi volanti.

Campagna di relazioni pubbliche

Come nel Progetto Sign, il personale del Grudge riteneva che l'enorme volume di rapporti UFO avrebbe potuto essere spiegato semplicemente come una errata identificazione di nubi, stelle, sun dog, aerei convenzionali o altro. Tuttavia a differenza del Sign, dove l'ipotesi prevalente era che alcuni casi di avvistamento UFO dovevano dare una risposta straordinaria, il personale del Grudge pensava che anche tale minoranza di rapporti, poteva essere spiegata con fenomeni consueti. Il Grudge divenne di fatto una campagna di pubbliche relazioni per "spiegare" al pubblico cosa sono gli UFO.

Il primo articolo di questa campagna, trovò appoggio nel giornalista Sidney Shallet del Saturday Evening Post, uno dei più popolari magazine di quell'epoca. L'articolo di Shallet apparve in due edizioni consecutive: quelle del Post del 30 aprile e del 7 maggio 1949, e genericamente riportava di fatto la stessa linea di condotta tenuta dai vertici del Progetto Grudge: "molti rapporti UFO possono essere facilmente spiegati con fenomeni consueti e conosciuti, erroneamente identificati dai testimoni, mentre i mass media avevano gonfiato a dismisura il fenomeno." Shallet suggerì inoltre, che gli scherzi e le persone stravaganti avrebbero avuto un importante ruolo nel divulgare le teorie UFO, dando di fatto risalto alle stesse opinioni di militari di alto livello.

In realtà nell'articolo erano presenti pesanti inesattezze. Shallet scrisse che l'Air Force riteneva che gli UFO fossero un'assurdità, e che indirettamente si fosse trovata più o meno forzata a investigare a causa dell'interesse del pubblico; in realtà questo era manifestatamene falso, in quanto l'Air Force, fin dall'inizio aveva preso seriamente in considerazione l'argomento. Naturalmente Shallet, non aveva avuto la possibilita di accedere ad alcune informazioni segrete, come per esempio il memorandum del Generale Nathan Twining che aveva dichiarato i dischi volanti quale fenomeno "reale e non immaginario", che aveva dato inizio al Progetto Sign, e non aveva neanche menzionato l'ipotesi segreta della "Stima della Situazione", palesemente favorevole all'origine extraterrestre quale luogo di provenienza dei dischi volanti.

L'articolo di Shallet era forse la prima discussione pubblica sul fenomeno, ed ebbe da molti militari di alto livello. I responsabili del Progetto Grudge speravano di fatto che l'articolo riducesse l'interesse del pubblico verso i dischi volanti, ma l'effetto fu opposto: Shallet, tra le altre cose, aveva anche menzionato che una ridottissima parte dei rapporti sembrava sfidare qualsiasi analisi, e che questi resoconti erano stati censurati, sia alla stampa che al pubblico stesso. Ruppelt scrisse che Shallet, invece di deprimere l'interesse sull'argomento, aveva "seminato i semi del dubbio".

Il Rapporto Grudge

Il Rapporto Grudge, di 600 pagine, venne pubblicato in un unico rapporto formale nell'Agosto del 1949. Il rapporto concluse che:

A. Non vi sono evidenze che gli oggetti avvistati siano il risultato di uno sviluppo scientifico più avanzato, quindi non costituiscono una minaccia diretta alla sicurezza nazionale. Di conseguenza, si raccomanda che l'investigazione e lo studio dei rapporti dei dischi volanti sia limitato negli scopi. Il quartier generale dell'AMC, (Air Materials Command), continuerà a investigare in funzione delle specifiche tecniche indicate.
NOTA: È evidente che ulteriori studi lungo le linee attuali non farebbe che confermare i risultati presentati in questo rapporto. Si raccomanda inoltre, che le direttive di raccolta pertinenti, siano riviste per riflettere la modifica prevista dall'indirizzo prestabilito.
B. Tutte le analisi e le evidenze, indicano che i rapporti di oggetti volanti non identificati sono il risultato di:
1. Errate interpretazione di diversi oggetti convenzionali.
2. Una forma leggera di isteria di massa e di nervosismo.
3. Individui che creano tali racconti per perpetrare scherzi o farsi della pubblicità.
4. Persone psicopatologiche.

Dopo la diffusione di tale rapporto, fu dichiarato che il Grudge, sarebbe stato presto chiuso. Nonostante questo, una parte del personale venne ancora assegnata al progetto, soprattutto per compilare per i mass media diversi articoli di debunking.

Tensioni

Nell'aprile 1951, Bob Ginna di Life visitò la Wright Patterson Air Force Base. Durante la sua investigazione, il giornalista scoprì ciò che Clark descrive come: "palesi errori del progetto" (Clark, 239). In risposta a tali errori, almeno per "salvare le apparenze", secondo Clark, parte del personale smaccatamente anti-UFO venne nuovamente trasferito. Verso la metà del 1951, il Grudge consisteva nel solo Tenente Gerry Cummings, che secondo Ruppelt, aveva preso veramente sul serio il suo lavoro, ma si trovò in seria difficoltà dato che era difficile tentare di ribaltare diversi anni di apatia e dubbie ricerche.

Il caso di Forth Monmouth

Il 10 settembre 1951 vi fu un avvistamento radar/visuale presso Fort Monmouth in New Jersey. I piloti e gli operatori radard osservarono un certo numero di oggetti che si muoveva velocemente, dotati di una grande manovrabilità e a forma di disco. Il Colonnello N.R. Rosegarten passò tutta la giornata del 13 Settembre, 1951 a intervistare testimoni e a compilare un'adeguata documentazione. Alla coppia (Cummings, Rosegarten ) fu poi ordinato di riportare i risultati della loro investigazione direttamente al Generale Maggiore Charles P. Cabell, poi capo dell'intelligence del Pentagono. Cumming e Rosegarten arrivarono all'incontro già preparati, ma trovarono un'atmosfera carica di tensione. Cabell, in particolare, era angosciato da ciò che osservava come uno sciatto ridimensionamento e l'apatico atteggiamento del Project Grudge esercitato su di un argomento che riteneva meritare una seria verifica. Cummings e Rosegarten riportano le loro conclusioni per il Caso di Fort Monmouth: erano d'accordo con il personale della base che giudicava i movimenti veloci dell'oggetto avvistato come "intelligentemente controllati" (Clark, 240).

Uno sdolcinato e voluto screditamento

Quando venne data a Cabell e agli altri la possibilità di parlare liberamente, Cummings (come scrisse Ruppelt): "si sentì libero. Disse che ogni rapporto UFO [sottoposto al progetto Grudge] era considerato sempre e comunque come un'enorme scherzo". Quando il Generale Charles P. Cabell venne a conoscenza del fatto che al Grudge si ignorava i rapporti UFO, andò su tutte le furie. Il caso di Fort Monmouth aveva messo in luce, da parte dell'Air Material Command, un atteggiamento di sdolcinato screditamento, e ad un incontro, un frustrato Cabell disse: "Voglio una da parte vostra una mente aperta: infatti, io vi ordino di avere una mente aperta! Chi non vuole, se ne vada al diavolo. Adesso! ...Perché dovrei essere io a incitarvi all'azione? Chiunque può vedere che al problema UFO non è ancora stata data una risposta soddisfacente." (Swords, p. 103). In un altro incontro, con la presenza di militari di grado elevato, il Colonnello Cabell disse: "Mi hanno mentito, e hanno continuato a mentire e a mentire. Ora voglio che la smettano e voglio una risposta e la voglio buona". Nel 1949 Cabell definì il rapporto Grudge come una fesseria.

Il Tenente Colonnello N.R. Rosegarten chiese a Ruppelt di assumere la direzione del progetto a partire dagli ultimi mesi del 1951, dato che "aveva una buona reputazione di organizzatore" (Jacobs, 65). Cabell voleva rivitalizzare il Progetto Grudge, non voleva renderlo pubblico, e non voleva far sapere che lui e altri militari, prendevano sul serio il fenomeno; ordinò quindi a tutto il personale coinvolto di tenere un basso profilo. Sperava in questo modo di proteggere la reputazione degli stessi militari impegnati nel progetto: se il fenomeno era infondato, non potevano essere accusati di sensazionalismo, ma se aveva delle fondamenta nei fatti, i militari potevano produrre seri studi sull'argomento. Cabell soprattutto non voleva che i militari sminuissero i civili testimoni di un avvistamento UFO.

Il progetto Grudge poi confluì nel Progetto Blue Book. All'inizio venne diretto da Ruppelt e tale periodo venne generalmente considerato un'era molto aperta e produttiva per la ricerca ufologica.

Bibliografia

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