Sargon di Akkad

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Statua in bronzo di Sargon
Stele della vittoria di Sargon da Susa, diorite, 50 cm, Parigi, Louvre.

Sargon I di Akkad o Sharru-kin sarebbe stato solo il terzo sovrano, secondo la storia scritta, ad aver creato un impero dopo i Sumerici Lugal-anne-mundu e Lugal-Zage-Si/Lugalzaggisi. Il vasto impero di Sargon si estendeva dall'Elam fino al mar Mediterraneo, includendo la Mesopotamia e parti dell'Anatolia. Governò dalla sua nuova capitale, Akkad, situata sulla riva sinistra dell'Eufrate, tra Sippar e Kish, il regno unito di Agade e Sumer.

Indice

Origini e ascesa al potere

Sargon destò una tal impressione in Mesopotamia che la sua figura fu associata a numerose leggende. La letteratura sumerica, nota come "Leggenda di Sargon", si crede sia stata un testo che descriveva la vita di Sargon. Tuttavia la maggior parte del testo risulta mutilo. I frammenti superstiti menzionano il padre di Sargon come La'ibum. Dopo un passaggio mancante, il testo passa al nome Ur-Zababa, re di Kish, risvegliatosi dopo un sogno. Per ragioni sconosciute, Ur-Zababa avrebbe designato Sargon come suo coppiere. Presto dopo questo, re Ur-Zababa richiese Sargon per il suo consiglio per discutere di un sogno avuto dallo stesso Sargon. Il sogno di Sargon coinvolse il favore della divinità Inanna e l'annegamento di Ur-Zababa da parte della divinità. Profondamente spaventato, Ur-Zababa tentò di far assassinare Sargon per mano di Belic-tikal, il fabbro capo, ma Inanna lo prevenne chiedendo a Sargon di fermarsi alle porte per il suo esser "contaminato dal sangue". Quando Sargon ritornò da Ur-Zababa, il re si spaventò di nuovo, e decise di mandare Sargon al re Lugalzaggisi di Uruk con una tavoletta d'argilla che diceva di uccidere Sargon. (La leggenda appare perduta a questo punto; presumibilmente essa descriveva come Sargon divenne re).

Dall'Elenco dei re sumeri: "In Agade [Akkad], Sargon, il cui padre era un giardiniere, il coppiere di Ur-Zababa, divenne re, il re di Agade, colui che costituì Agade; governò per 56 anni". Equivocamente Ur-Zababa e Lugalzaggisi sono entrambi elencati come re, ma parecchie generazioni dopo - si suppose che Ur-Zababa avesse vissuto nel palazzo di Kish molto tempo dopo aver perso la guida del regno del Sumer.

L'Elenco dei re assiri lo chiama "Sargon l'Assiro", figlio di Ikunum, e lo considera uno dei fondatori dell'impero. Un testo neoassiro (VII sec. AC) descrive la sua nascita e l'infanzia:

Mia madre fu scambiata alla nascita, mio padre non lo conobbi. I fratelli di mio padre amarono le colline. La mia città è Azupiranu, che è collocata sulle rive dell'Eufrate. La mia madre 'scambiata' mi concepì, in segreto mi partorì. Mi mise in un cesto di giunchi, col bitume ella sigillò il coperchio. Mi gettò nel fiume che si levò su di me. Il fiume mi trasportò e mi portò ad Akki, l'estrattore d'acqua. Akki, l'estrattore d'acqua, mi prese come figlio e mi allevò. Akki, l'estrattore d'acqua, mi nominò suo giardiniere. Mentre ero giardiniere, Ishtar mi garantì il suo amore e per quattro e […] anni esercitai la sovranità. (Re 1907,87-96)

Il governo oltre al Medio-Oriente

La storia dell'ascesa di Sargon al potere non è nota, le prime notizie si hanno con la cronaca della conquista di Uruk, dove regnava Lugalzaggisi di Umma. Lugalzaggisi, con cinquanta ensis sotto il suo comando, fu sconfitto, catturato e portato a Kish in un carcan ed esposto alle porte di Enlil. Quindi Sargon attaccò e sconfisse Ur, Lagash e Umma. Fece un gesto simbolico lavandosi le mani nel "mare inferiore" (Golfo Persico), per mostrare che aveva conquistato il Sumer nella sua interezza.

I governatori scelti da Sargon per amministrare le principali città-stato del Sumer erano Accadici, non Sumeri. Il Semitico accadico divenne la lingua franca, lingua ufficiale delle iscrizioni in tutta la Mesopotamia e lingua di grande influenza molto oltre.

Le istituzioni religiose precedenti del Sumer, già ben note e emulate dai semiti furono rispettate; sua figlia Enkheduanna, l'autrice di parecchi inni accadici, fu nominata sacerdotessa di Nanna la dea della luna di Ur. Egli stesso si fece chiamare "il sacerdote unto di Anu" e "grande ensi di Enlil".

Le guerre in Oriente

Sargon sconfisse i quattro capi dell'Elam, condotto dal re di Awan. Le loro città furono saccheggiate; i governatori, viceré e i re di Susa, Barhashe, e dei distretti vicini divennero vassalli di Akkad e la lingua accadica divenne la lingua ufficiale. Infatti cominciò, consciamente o no, la semitizzazione del Sumer che causò la sparizione del popolo sumerico, almeno come un'entità politica ed etnica identificabile.

Le guerre in Occidente

Sargon conquistò il Mari, Yarmut ed Ebla fino alla foresta del Libano (Amanus) e le montagne d'argento (Tauro). Le rotte commerciali furono assicurate e approvvigionamento di legname e metalli preziosi poterono con sicurezza navigare liberamente lungo l'Eufrate verso Akkad.

Il testo conosciuto come "Epopea del Re della Battaglia" dipinge Sargon che avanza profondamente nel cuore dell'Asia Minore per proteggere i mercanti dalle esazioni del Re di Burushanda (Purshahanda). Viene anche scritto che Sargon attraversò il Mare dell'Ovest (Mar Mediterraneo) e finì a Cipro. Gli scrittori antichi videro Sargon come il re che disse:

Ora, ogni re che vuole chiamarsi mio eguale, dovunque io andai, che ci vada. (Nougayrol 169)

Il periodo tardo

Una tarda cronaca babilonese racconta:

In tarda età tutte le terre gli si rivoltarono ed essi assediarono l'Akkad. Ma Sargon andò avanti per combattere e li sconfisse; li abbatté e distrusse il loro vasto esercito. Più tardi Subartu nel loro potere attaccò, ma essi si sottomisero alle sue armi e Sargon stabilì le loro dimore e le colpì gravemente. (Re 1907, 3)

La cronaca narra di un'altra sollevazione, anch'essa sfortunata, dei paesi settentrionali (Subartu) e di un sacrilegio che il re Sargon avrebbe commesso contro Babilonia. Dopo il sacrilegio una grave carestia distrusse il suo popolo e la sua tomba fu profanata.

A Sargon succedettero i suoi figli Rimush e Manishtushu.

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