Sodoma

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Sodoma (in ebraico סדום, pronunciato Sdòm) è un'antica città nominata ripetutamente nella Bibbia, situata nei pressi del Mar Morto.

Nell'Antico Testamento si narra della distruzione di questa città e di Gomorra, Adamar, Zoar e Zeboim (la cosiddetta Pentapoli), per opera divina, a causa dell'empietà dei suoi abitanti.

Sodoma è attualmente una zona industriale sulla riva occidentale del Mar Morto, più o meno nella zona della penisola che ne distingue la parte settentrionale da quella meridionale; è attiva nella produzione di cloruro di potassio, bromo e magnesio. Nelle vicinanze, esiste un'altura chiamata Monte di Sodoma (Geb el Usdom, nella penisola di El Lisan), che secondo alcuni archeologi corrisponderebbe al sito dell'antica città.

Ultimamente, la traduzione di una tavoletta di terracotta assira del 700 a.C., ha dato una versione sorprendente dei miti di Sodoma e Gomorra e del Diluvio Universale: All'alba del 30 giugno 3123 a.C. un asteroide avrebbe centrato un ghiacciaio nelle Alpi austriache dopo aver perso frammenti infuocati lungo il percorso. Alcuni frammenti caddero presso il Mar Morto e sarebbero stati responsabili della distruzione delle due città, mentre il corpo principale, schiantatosi nel ghiacciaio avrebbe all'istante vaporizzato milioni di metri cubi di ghiaccio. Tale vapore, condensatosi nelle temperature rigide dell'atmosfera avrebbe dato origine a piogge ininterrotte per almeno un mese e mezzo [1].

Indice

La distruzione di Sodoma e Gomorra

La distruzione di Sodoma (mosaico del XII secolo)

La distruzione è narrata in Genesi Template:Passo biblico. Tale racconto, è una narrazione mitica ed allegorica, ha ispirato per millenni predicatori, artisti, legislatori, politici. Secondo alcuni il racconto trae origine dal mito di Filemone e Bauci.

Quello della distruzione di Sodoma è un racconto eziologico, che cioè "spiega" la ragione per cui quel territorio attorno al Mar Morto fosse e sia tuttora così desolato. La ragione scientifica è ovviamente che il Mar Morto non ha alcun emissario e man mano che l'acqua evapora, il sale vi si concentra a tal punto da rendere impossibile la vita (ad eccezione di qualche batterio alofilo): la sua acqua è, letteralmente, salamoia.

Secondo alcuni esegetiTemplate:Citazione necessaria, la narrazione della catastrofe che distrugge le "cinque città della pianura" si presenta come un doppione del mito del diluvio universale, che è stata collazionata con la narrazione dello stupro della concubina del levita di Efraim a Gibea/Gabaa (Giudici Template:Passo biblico). Il parallelo fra catastrofe di Sodoma e Diluvio Universale si svilupperebbe nei seguenti punti:

  1. L'umanità viene sterminata:
    • (diluvio) con l'acqua
    • (Sodoma) col fuoco
  2. Si salva solo una famiglia: che questo in origine avvenisse anche nel mito di Sodoma lo si ricava dall'esplicita frase delle figlie di Lot, "Non c'è più nessuno sulla terra per venire da noi" (Genesi Template:Passo biblico)
  3. La prole ha un rapporto sessuale incestuoso col padre: che lo "scoprire la nudità" (Genesi Template:Passo biblico) di Noè da parte di Cam abbia significato sessuale anche in questo brano biblico, oltre che altrove, lo afferma addirittura il Talmud di Babilonia (Sanhedrin 70a, Ghemarah); su tale interpretazione si veda anche: Anthony Phillips, Uncovering the father's skirt, "Vetus Testamentum", XXX 1980, pp. 38-42).
  4. Per questo coito la prole approfitta in entrambi i casi dell'ubriachezza del padre (e questo parallelo spiega un dettaglio decisamente incongruo del mito di Sodoma: Lot e le figlie scappano con la massima fretta, mentre l'angelo li pungola "Fuggi, per la tua vita!" (Genesi Template:Passo biblico), eppure si assicurano di portare con sé vino sufficiente a ubriacarsi!.
  5. Dai colpevoli dell'incesto in seguito nascono le tribù non ebree della Palestina:
  6. le cui origini vengono in questo modo macchiate dal comportamento sessuale ignobile dei loro avi che, nel caso dei Cananei, è addirittura giustificazione di un destino di schiavitù sancito dal Dio della Bibbia stesso (Genesi Template:Passo biblico).

Il mito di Sodoma e la morale sessuale

File:Peter Paul Rubens 076.jpg
Lot fugge da Sodoma con la sua famiglia. Dipinto di Pieter Paul Rubens, ca. 1615

Indipendentemente dal fatto di considerare o meno il racconto di Sodoma come il resoconto "giornalistico" di un fatto realmente accaduto, è facile notare che chi ne scrisse in origine non aveva in mente come bersaglio la trasgressione sessuale, bensì un altro tipo di trasgressione: quella contro l'ospitalità. Si tratta di un' argomentazione utilizzata spessissimo dagli attivisti omosessuali nella difesa delle loro posizioni.

Il comportamento di Lot, che a Sodoma è uno straniero ma che è il solo ad offrire ospitalità a viaggiatori sconosciuti, è descritto come quello d'una persona che tiene in tale considerazione il dovere sacro dell'ospitalità, da compiere un gesto assolutamente paradossale, per l'epoca in cui fu scritto il racconto: offrire le figlie al posto degli ospiti alla folla che tumultua fuori dalla sua porta.

Per capire questo gesto va tenuto in considerazione il fatto che nelle società del Vicino Oriente antico, maschiliste e patriarcali secondo il punto di vista dell'odierna civiltà occidentale, l'"onore" delle donne della famiglia era uno degli elementi sulla cui base si giudicava l'onore personale del capofamiglia e quindi il suo valore come essere umano. Eppure Lot è disposto a sacrificare tale onore pur di non sacrificare un onore ancora più importante, quello che gli deriva dal rispetto del suo obbligo sacro di ospitalità. Il suo comportamento va insomma capito nel contesto della sua epoca: il gesto di offrire le figlie, che suscita orrore ai nostri occhi, è un comportamento paradossale per mostrare, con un'esagerazione retorica, a quale punto incredibile potesse arrivare un uomo "giusto" (quale era Lot) pur di onorare il dovere di ospitalità.

Il profondo mutamento della pratica dell'hospitalitas, la cui importanza è diminuita nelle società occidentali moderne, ha portato secondo alcuni ad una maggiore evidenziazione del tema della trasgressione omosessuale. La quale però può essere vista come il mezzo attraverso cui si esprime la colpa degli abitanti di Sodoma, e non costituisce la colpa stessa. L'interpretazione ebraica non si è del resto mai discostata da questa interpretazione, che è chiaramente espressa in altri punti della Bibbia in cui Sodoma è nominata quale esempio d'inospitalità e mancanza di carità, e non per la sua perversione sessuale. (Si veda per un esempio Ezechiele, 16, 49: "Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sodoma: lei e le sue figlie vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane e in una grande indolenza, ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero").

Sulla base di questo ragionamento diversi autori che hanno scritto sulla condanna cristiana del comportamento omosessuale (in primo luogo nel 1955 il teologo anglicano Derrick Bailey, alle cui tesi si è rifatto nel 1980 lo storico cattolico John Boswell in un celebre saggio), hanno sostenuto che il "vero" peccato di Sodoma non fu la "sodomia", ma appunto l'inospitalità.

In particolare Boswell notò che il verbo eufemistico usato dagli abitanti di Sodoma per dire a Lot cosa intendano fare agli stranieri, yâdha‘, nella Bibbia è usato sì anche nel senso di "avere rapporti sessuali", ma vuol dire in realtà quasi esclusivamente "conoscere": il verbo ha un significato sessuale appena 10 delle 943 volte in cui appare nella Bibbia. Boswell conclude quindi che gli abitanti di Sodoma tumultuarono solo per "conoscere" (non necessariamente con intenzioni amichevoli) chi fossero gli estranei che Lot, straniero, s'era permesso d'ospitare, introducendo così potenziali spie nemiche in città.

Una lettura attenta del brano permette però di osservare che, se da un lato non è la trasgressione sessuale ciò che preoccupa l'autore di questo brano, d'altro canto la preoccupazione per l'osservanza dell'ospitalità non implica che al racconto sia estranea la punizione d'una trasgressione sessuale. Boswell ha trascurato di rendere conto del parallelo con la narrazione della vicenda del levita di Efraim, che ci mostra che l'atto di imperdonabile inospitalità che gli abitanti di Sodoma intendevano compiere ai danni degli angeli era di tipo sessuale. Se progettassero o meno un "atto sodomitico" vero e proprio, questo il racconto biblico non ci permette di capirlo, tuttavia sul fatto che progettassero uno stupro la dice abbastanza lunga il fatto stesso che Lot abbia offerto le due figlie al posto dei due ospiti, proprio come il levita, nel passo parallelo, ha gettato alla folla la sua concubina affinché la stuprasse.

In conclusione:

Il mito di Sodoma nella storia

La narrazione di Sodoma ha avuto un'enorme importanza nella cultura occidentale, perché su di essa, più che sulla non meno severa condanna del Levitico Template:Passo biblico, si è basata per secoli la giustificazione della persecuzione e condanna a morte delle persone colpevoli di comportamenti omosessuali.

La legge del 390 d.C. degli imperatori cristiani Teodosio I, Valentiniano ed Arcadio, Non patimur urbem Romam, previde per la prima per i prostituti omosessuali la pena del fuoco, proprio a somiglianza di quella subita da Sodoma.

Questa legge fu inglobata nel Corpus iuris civilis dell'imperatore Giustiniano I, accanto alla Novella 141 del 559, promulgata dallo stesso Giustiniano, che citava espressamente la rovina di Sodoma come esempio di ciò che accade alle città nelle quali sia permessa la pratica dell'omosessualità maschile.

La pena del rogo cadde in desuetudine col decadere dell'impero romano, ma fu riportata in vigore dai commentatori giuridici bolognesi del XII secolo, e reintrodotta nelle legislazioni civili europee contro i sodomiti. Dapprima i sodomiti furono sempre bruciati vivi, poi, a partire dal XV secolo, furono generalmente strangolati prima che il loro cadavere fosse arso sul rogo.

Questo tipo di punizione fu abbandonato solo nel XVIII secolo, anche se si ebbero condanne a morte (eseguite per mezzo della forca) ancora all'inizio del XIX secolo.

Il mito di Sodoma continuò comunque ad essere citato e discusso anche dopo questo periodo, ed anzi acquisì, in alcune correnti letterarie ed artistiche (libertinismo, decadentismo...), il valore di simbolo della libertà morale svincolata dai precetti religiosi, e fu esaltato come tale.

Sodoma nel pensiero cristiano

Template:S sezione (Questo commento è da scrivere, i titoli sono solo un appunto sulle opere da discutere).

Template:Vedi anche

Il mito di Sodoma è stato utilizzato nel corso dei secoli come base per numerosi apologhi o trattati morali:

Sodoma nel pensiero ebraico

La tradizione ebraica successiva alla distruzione del Tempio di Gerusalemme associa Sodoma non tanto al peccato di sodomia (sul quale resta comunque in vigore la condanna capitale espressa nel Levitico), quanto ai peccati di mancanza di ospitalità, egoismo, avidità, e di un atteggiamento molto particolare: l'osservanza meticolosa della Torah, la Legge divina, allo scopo di nuocere agli altri esseri umani. In altre parole, il "peccato di Sodoma" consiste nell'interpretare alla lettera la Torah allo scopo di tradirne lo spirito. A questo proposito si veda nel Talmud di Babilonia:

Sodoma nel pensiero islamico

Il Corano non menziona direttamente Sodoma o Gomorra, ma le nomina indirettamente parlando di Lot e della sua città.

Il mito di Sodoma è in effetti stato inglobato nella narrazione coranica, dove è raccontato nelle sure XI (Hūd) 77-83, XV (al-Hijr) 51-79 (estesamente), XXVI al-Shu‘arā’ (I Poeti) 160-174, XXVII al-Naml (Le Formiche) 53-58, XXIX al-'Ankabūt (Il Ragno) 28-35. Altre allusioni al "popolo di Lot" si trovano ai passi: XXI 71-75, LI 31-37, LIII 53-54 e LIV 33-35.

A differenza di quanto accade nella Bibbia, nel Corano si allude espressamente al comportamento omosessuale da parte del "popolo di Lot", inoltre vi si afferma che tale comportamento avveniva per la prima volta nella storia umana, come nella sura VII (al-A'rāf):

80 E quando Lot disse al suo popolo: "Vorreste commettere un'infamità che mai nessuna creatura ha mai commesso?
81 Vi accostate con desiderio agli uomini piuttosto che alle donne. Sì, siete un popolo di trasgressori".
82 E in tutta risposta il suo popolo disse: "Cacciateli dalla vostra città! Sono persone che vogliono esser pure!".
83 E Noi salvammo lui e la sua famiglia, eccetto sua moglie, che fu tra quelli che rimasero indietro.
84 Facemmo piovere su di loro una pioggia… Guarda cosa è avvenuto ai perversi.

Si noti infine il fatto che nella narrazione coranica la distruzione della città non avviene per mezzo d'una pioggia di fuoco, come nella tradizione biblica, bensì con una pioggia di pietre (sura XV 74: "Sconvolgemmo la città e facemmo piovere su di essa pietre d'argilla indurita"). Su questa base la tradizione islamica, a differenza di quella cristiana che ha preferito il rogo, ha privilegiato la lapidazione come metodo per eseguire la condanna a morte degli omosessuali, prevista dalla shari'a, che è tuttora in vigore[2] in alcuni Stati islamici.

Il mito di Sodoma nell'arte

Il mito di Sodoma è stato d'ispirazione per innumerevoli opere d'arte occidentale, dalla letteratura alle arti figurative, al cinema.

Letteratura

Il mito di Sodoma è stato evocato o utilizzato in numerose opere letterarie:

Arti figurative

Le opere figurative che hanno rappresentato le vicende di Sodoma, hanno privilegiato quattro momenti della narrazione:

File:Lot e le figlie.jpg
Cornelis Cort (1522-1578), Lot e le figlie (incisione). Sullo sfondo, Sodoma in fiamme.
  1. Guariento (sec XIV) (1349-1354), Cappella del Podestà a Padova (ora Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti presso la Loggia dei Carraresi);

(In fondo alla presente pagina si trova una galleria d'immagini sul tema).

Cinema

Esiste più di una quindicina di film che nel titolo o nella trama si richiamano alla vicenda di Sodoma e Gomorra (un elenco è qui). Fra questi si segnalano:

Altro

Movimento gay

Il nome di Sodoma è stato riutilizzato dal movimento di liberazione omosessuale ribaltandone provocatoriamente la valenza. In particolare, in Italia:

Musica

Il nome di Sodoma è stato usato allo scopo di provocazione dall'industria della musica leggera, nella quale un complesso tedesco thrash metal ha preso il nome di Sodom. Template:Citazione necessaria

Le canzoni il cui titolo si richiama a Sodoma e Gomorra sono inoltre numerose.

Botanica

In botanica, pomo di Sodoma è il nome volgare italiano del Solanum sodomaeum L (detto anche morella di Sodoma o pomodoro selvaggio) in base a una leggenda spesso ripetuta dalle fonti antiche: per ricordare in perpetuo l'incendio di Sodoma, la regione fu resa totalmente sterile; l'unica pianta a cui fu permesso di crescere dalla volontà divina fu appunto il "pomo di Sodoma" (o "mela di Sodoma") che produceva frutti all'apparenza belli ed invitanti, ma che una volta aperti contenevano solo fuoco e fumo.

Molti dei pellegrini medievali che hanno lasciato un resoconto del loro viaggio in Palestina hanno testimoniato sull'esistenza di tale pianta.

Le bacche del Solanum sodomaeum hanno una polpa che dopo la maturazione si riduce in fine polvere nera, il che ha portato a identificarle, appunto, con le mitiche "mele di Sodoma" colme di cenere.

"Pomo di Sodoma" è detta anche la Calotropis procera, il cui nome volgare inglese è appunto apple of Sodom; questo nome volgare inglese si applica anche al Solanum mammosum..

Note

  1. http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=664&ID_sezione=243&sezione=News
  2. Paesi islamici che condannano il rapporto omosessuale su oliari.com (tramite Internet Archive)

Bibliografia

Sodoma e Gomorra nell'arte (galleria d'immagini)

Voci correlate

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