Specola Vaticana

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Versione attuale delle 15:00, 15 nov 2019

Cupola del telescopio posizionato sul tetto del palazzo apostolico di Castel Gandolfo

La Specola Vaticana è l'osservatorio astronomico e centro di ricerca scientifica della Chiesa cattolica, fa capo al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Indice

Storia

La Specola Vaticana può essere considerata una delle istituzioni più antiche al mondo nel panorama degli osservatori astronomici. La sua origine risale infatti alla seconda metà del secolo XVI: nel 1578, papa Gregorio XIII fece erigere in Vaticano la Torre Gregoriana (o Torre dei venti) e vi invitò gli astronomi e i matematici gesuiti del Collegio Romano a preparare la riforma del calendario poi promulgata nel 1582. Da allora, con sostanziale continuità, la Santa Sede non ha cessato di manifestare interesse e di dare il proprio appoggio alla ricerca astronomica. Questa antica tradizione raggiunse il suo apice nel secolo ventesimo con le ricerche compiute presso il Collegio Romano dal famoso astronomo gesuita Angelo Secchi, che per primo classificò le stelle in base ai loro spettri. Fu sulla base di questa lunga e ricca tradizione che Leone XIII, per contrastare le persistenti accuse fatte alla Chiesa di essere contraria al progresso scientifico, con il Motu proprio Ut mysticam del 14 marzo 1891 fondò l'Osservatorio sul colle Vaticano, dietro la basilica di San Pietro.

Operante per quasi 40 anni, sotto la direzione e con dipendenti membri di diversi ordini religiosi come Barnabiti, Oratoriani, Agostiniani e Gesuiti, obiettivo principale della specola fu la partecipazione al grande progetto internazionale per la stesura della carta fotografica del cielo. Nel 1910, San Pio X dette alla Specola più ampi spazi, assegnandole il villino che Leone XIII aveva fatto costruire nei Giardini Vaticani e nominando direttore Padre G. Hagen, sj. Ma agli inizi degli anni trenta, l'aumento delle luci elettriche che aveva accompagnato la crescita urbana della Città Eterna aveva reso il cielo di Roma così luminoso da rendere impossibile agli astronomi lo studio delle stelle più deboli. Pio XI dispose allora che la Specola si trasferisse nella sua residenza estiva a Castel Gandolfo, sui Colli Albani a circa 35 km a sud di Roma. In questo ambiente intorno al 1935 fu rifondato e affidato ai Gesuiti un moderno Osservatorio dotato di tre nuovi telescopi e di un laboratorio astrofisico per analisi spettrochimiche. Tra i vari programmi di studio cui dette inizio il nuovo ente va ricordata in modo particolare un'importante ricerca sulle stelle variabili. Nel 1957 poi, con l'istallazione di un telescopio a grande campo di tipo Schmidt e l'aggiunta di un moderno centro di calcolo, si poté estendere la ricerca a nuovi campi come lo sviluppo di nuove tecniche per la classificazione delle stelle in base ai loro spettri: ricerca questa ancora in atto alla Specola.

A causa del dilatarsi continuo della città di Roma e dei suoi dintorni, il cielo di Castel Gandolfo si fece così luminoso da costringere ancora una volta gli astronomi ad andare altrove per le loro osservazioni. Perciò nel 1981, per la prima volta nella sua storia, la Specola fondò un secondo centro di ricerca, il "Vatican Observatory Research Group" (VORG), a Tucson in Arizona. Nel 1993 la Specola, in collaborazione con l'Osservatorio Steward, ha portato a termine la costruzione del Telescopio Vaticano a Tecnologia Avanzata (VATT), collocandolo sul Monte Graham in Arizona, il migliore sito astronomico del continente nord-americano (significativo è il testo della targa apposta sulla nuova struttura per l'inaugurazione: "Questa nuova torre per studiare le stelle, dotata di un grande nuovo specchio capace di captare le minime e più lontane tracce di luce, regnando Papa Giovanni Paolo II, l'anno XV, è stata eretta in luogo molto adatto e serenissimo. Tu che di giorno e di notte scruti i cieli più lontani, servitene felicemente con l'aiuto di Dio.").

Il VATT è il primo telescopio ottico-infrarosso facente parte dell'Osservatorio internazionale del Monte Graham: un progetto che sarà completato nei prossimi anni con la costruzione di telescopi tra i più grandi e sofisticati del mondo. Avendo a disposizione un proprio telescopio, gli astronomi della Specola potranno finalmente sviluppare a Tucson, come hanno potuto fare negli anni passati a Castelgandolfo, programmi continui di ricerca a lunga scadenza. Così dai suoi due centri, Castelgandolfo e Tucson, l'Osservatorio Vaticano continuerà i suoi studi che comprendono tra l'altro modelli cosmologici, classificazione spettrale di stelle peculiari, distribuzione di stelle ricche e povere in metalli, stelle binarie con scambi di materia, materiale presente nelle nubi oscure in cui si formano nuove stelle, polvere che avvolge stelle giovani, storia della scienza. La Specola svolge questi programmi in collaborazione con molti istituti astronomici di altri Paesi, come Argentina, Brasile, Canada, Cile, Finlandia, Italia, Lituania, Sud Africa e Stati Uniti ed è membro della Unione Astronomica Internazionale (IAU) e del Centro Internazionale per l'Astrofisica Relativistica (ICRA).

Attualmente, dopo aver perso l'importanza di osservatorio primario, nella sede di Castel Gandolfo si organizzano regolari cicli di conferenze e corsi di formazione. Quest'ultima inoltre ospita una biblioteca ricca di volumi antichi di astronomia, circa 22.000 (tra cui spiccano opere di Copernico, Galileo, Keplero, Newton, Tycho Brahe, Clavius, Angelo Secchi etc), e una vastissima collezione di meteoriti con oltre 1200 pezzi.

La gestione della Specola Vaticana è affidata alla Compagnia di Gesù. Suo direttore dal 1978 al 2006 è stato padre George Coyne, noto anche per il suo intervento nel dibattito sull'evoluzionismo. L'attuale direttore è padre José Gabriel Funes.

Galleria immagini

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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