2001 - Odissea nello spazio
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2001 - Odissea nello spazio è un film di Stanley Kubrick del 1968 ispirato al racconto di Arthur C. Clarke La sentinella. Lo stesso scrittore ha poi a sua volta tratto dalla sceneggiatura un romanzo dal titolo omonimo e con la medesima trama.
Kubrick aveva contattato Clarke perché necessitava di un buon soggetto di fantascienza per un film di genere. In questo modo il romanzo e il film nacquero e crebbero insieme, realizzando una collaborazione tra media differenti assolutamente unica e originale, almeno per l'epoca in cui fu attuata.
Sotto questo e sotto altri aspetti 2001 è rimasto uno dei più famosi film di fantascienza. Oltre che per l'ottima sceneggiatura, recitazione e tecnica di ripresa, esso si è meritato l'ammirazione degli appassionati per la fedeltà con cui riproduce l'ambiente spaziale: tutti gli avvenimenti in ambienti senz'aria si svolgono in silenzio, l'astronave ha una gravità artificiale per rotazione che è correttamente rappresentata, i movimenti in assenza di gravità sono lenti come dovrebbero essere. Anche la scena in cui un astronauta rientra nell'astronave passando alcuni secondi in un ambiente di vuoto è stata approvata dagli esperti come veritiera [1]. Kubrick in questo modo ha dimostrato che è possibile fare un ottimo film di fantascienza rispettando la realtà e senza introdurre elementi artificiosi.
È inoltre importante sottolineare il forte impatto emotivo che la visione di questo film suscita nello spettatore; lo stesso Kubrick affermò: «ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio».
Smisurate sono anche le ambizioni del film: spiegare l'indissolubile legame che unisce l'uomo al tempo e allo spazio, l'intelligenza artificiale, l'utilizzo della scienza.
A questo proposito è di notevole effetto il raccordo tra le due scene iniziali del film, l'utilizzo di un oggetto, un osso, come strumento di offesa e di dominio da parte di un ominide e le astronavi orbitanti attorno alla Terra. In questa maniera il regista compie un salto logico di millenni conservando la trama narrativa del film, con un'operazione mirabile che trova pochi riscontri nella storia del cinema.
Kubrick rimase per ben due mesi chiuso nella sua villa nelle campagne inglesi a rivedere e tagliare il suo mastodontico lavoro; questa operazione è considerata il momento più decisivo nella produzione del cinema kubrickiano.
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Trama
La prima parte del film si svolge nell'Africa di tre milioni di anni fa: un gruppo di ominidi, guidati da un capo [2], sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile; un giorno davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolite nero; gli ominidi venendo a contatto col monolito imparano a usare strumenti, a uccidere animali per cibarsene e ad uccidere altri ominidi per conquistarne il territorio.
La seconda parte del film si svolge nel 2001 (un anno del futuro rispetto al 1968 in cui fu prodotto il film): il dott. Heywood Floyd è chiamato in missione su una base lunare dove è stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi remoti. Floyd è accompagnato a vedere lo scavo con il monolito ancora nel buio della notte lunare. Proprio mentre Floyd e gli altri stanno fotografando il monolito il primo raggio di sole del giorno lunare illumina il monolito che rivede così la luce dopo millenni di oscurità e immediatamente emette un forte segnale radio in direzione di Giove [3].
Nella terza parte del film un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, sono in volo a bordo dell'astronave Discovery diretta verso Giove, governata da un supercomputer, HAL 9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo.
Ad HAL è stato chiesto di tenere nascosti i veri obiettivi della missione ai compagni di viaggio, i due astronauti svegli, il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole. Quest'ordine genera un conflitto interiore nel calcolatore, il quale nel contempo è programmato per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni. Le conseguenze del conflitto si manifestano tragicamente in prossimità dell'arrivo su Giove. Inizialmente HAL interrompe il collegamento radio con la Terra simulando un guasto inesistente, poi, quando questo tentativo fallisce ed anzi insospettisce gli umani, non trova altra soluzione che cercare di ucciderli tutti.
Il piano di HAL tuttavia fallisce: David Bowman riesce a sopravvivere ed a riprendere il controllo della nave, disabilitando le funzioni superiori del calcolatore. Al termine di tale operazione inaspettatamente HAL avvia la riproduzione di un filmato pre-registrato, nel quale il dottor Floyd rivela i veri scopi della missione all'equipaggio, oramai composto solo da uno stupefatto Bowman: il monolito trovato sulla Luna è la prima prova dell'esistenza di un'intelligenza extraterrestre, e il segnale radio da esso emesso in direzione di Giove ha spinto a pianificare la missione.
Nell'ultima parte Bowman arriva in orbita intorno a Giove e vi trova un terzo monolito nero, gigantesco, dalle dimensioni d'un grattacielo, con la sua capsula gli si avvicina per posarsi sul "tetto". Nel romanzo, A. Clarke spiega cosa succede. All'ultimo momento, il monolito s'inversa e gli appare come un pozzo. Bowman riesce a mandare il suo ultimo messaggio " è cavo... all'infinito... e...Oh! mio Dio! è colmo di stelle!" Il monolito sembra inviare Bowman in un percorso attraverso lo spazio e il tempo, che lo porta a sorvolare panorami alieni. Infine l'astronauta si ritrova con la propria capsula in un impossibile appartamento dal decoro settecentesco, dove vede sé stesso invecchiare rapidamente, in fasi successive ogni volta esterne al proprio sguardo. Ormai decrepito, Bowman muore davanti a una nuova apparizione del monolito nero e rinasce in forma di feto cosmico, lo Starchild, che a sua volta scruta la Terra dallo spazio. La musica che accompagna questa estrema metamorfosi è l'inizio del poema sinfonico di Richard Strauss Così parlò Zarathustra; il brano musicale aveva già sottolineato le prime immagini del film, che con questo richiamo musicale, si chiude in modo circolare.
Commenti
- « Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio. »
Stanley Kubrick
- « C'è qualcuno in sala che sappia spiegarmi qualcosa? [4] »
Rock Hudson alla prima del film
- « Se qualcuno ha capito qualcosa, ciò significa che io ho sbagliato tutto. »
Stanley Kubrick
Il tema dell'intelligenza artificiale
- « A me piace lavorare con la gente. Ho rapporti diretti ed interessanti con il dottor Poole e il dottor Bowman. Le mie responsabilità coprono tutte le operazioni dell'astronave, quindi sono perennemente occupato. Utilizzo le mie capacità nel modo più completo; il che, io credo, è il massimo che qualsiasi entità cosciente possa mai sperare di fare. »
Il computer HAL 9000
Uno dei temi fantascientifici di 2001 che maggiormente colpirono pubblico e critica è quello del supercomputer HAL 9000 e della sua ribellione.
Nel film HAL appare dotato di una vera intelligenza artificiale: ha un occhio che gli permette di vedere e addirittura di leggere le parole sulle labbra degli uomini, parla con una voce del tutto naturale, e sembra in grado di provare sentimenti umani. Naturalmente sa giocare benissimo a scacchi e sconfiggere gli esseri umani in questo gioco. E sa anche uccidere quando ritiene che la missione, che per lui ha la priorità assoluta, sia in pericolo.
Su questo tema Clarke e Kubrick erano stati troppo avveniristi. Il 2001 è passato e i computer di oggi sono ancora ben lontani dal traguardo dell'intelligenza artificiale; unica previsione realizzatasi alla lettera è quella che i computer sono oggi capaci di vincere gli uomini nel gioco degli scacchi, cosa che avviene ormai da diversi anni. Tuttavia, se si intende la "supremazia" del computer come una oscura prevalenza della tecnologia ovunque diffusa (imprevedibile nelle sue conseguenze e nei suoi condizionamenti sulla cultura umana), è indubitabile l'attualità della visione del regista. Su ciò Kubrick avrebbe degli illustri e molto dibattuti antesignani: il filosofo Martin Heidegger, con la sua "questione della tecnica", e il sociologo Günther Anders, con la sua definizione di "uomo antiquato" (ovvero: l'uomo che, dopo la bomba atomica, produce tecnologia ben oltre le sue capacità di valutarne a pieno le conseguenze; per millenni abbiamo immaginato più di quanto non potessimo realizzare, mentre oggi realizziamo più di quanto non siamo poi in grado di controllare, nemmeno con l'immaginazione).
Va ricordato che Kubrick voleva realizzare un altro film sull'intelligenza artificiale, ma la morte lo colse prima di aver completato questo progetto. Il film fu viceversa realizzato con il titolo di A.I. da Steven Spielberg che sostiene di aver seguito in buona parte le indicazioni di Kubrick. Del resto, molte delle sequenze iniziali – come la lenta carrellata – del film di Spielberg sono tipicamente "alla Kubrick".
Colonna sonora
La musica nella versione definitiva
La colonna sonora, rimasta una delle più famose nella storia del cinema, è composta da celebri pezzi di musica classica di autori classici e contemporanei, tra cui:
- Johann Strauß jr:
"Sul bel Danubio blu" ("An der schönen, blauen Donau") - Richard Strauss:
"Così parlò Zarathustra" ("Also sprach Zarathustra") - György Ligeti:
"Atmosfere" ("Atmospheres"),
"Luce eterna" ("Lux Aeterna")
"Avventure" ("Adventures")
"Requiem" - Aram Kachaturian:
"Gayane" suite dal balletto
Il tema principale, "Così parlò Zarathustra", sottolinea i punti di svolta della storia, come il momento in cui GuardaLaLuna inizia a mettere a frutto gli insegnamenti del Monolito, impugnando un osso e comprendendo di avere tra le mani un'arma per procurasi da mangiare e per sopraffare i nemici, oppure quando David Bowman, sempre per mezzo del Monolito, si trasfigura in un essere nuovo, il Bambino delle Stelle. La scelta di questo brano probabilmente non è casuale, in quanto il poema sinfonico di Richard Strauss è ispirato all'omonima opera di Friedrich Nietzsche, nella quale si narra la discesa del profeta Zoroastro tra gli uomini per insegnare loro a divenire esseri liberi dai propri limiti (il concetto nietzschano di Superuomo). È quindi probabile che Kubrick e Clarke abbiano voluto evocare una analogia tra Zoroastro e il monolito, e tra il Superuomo e il Bambino delle Stelle.
Il compositore avanguardista ungherese György Ligeti fu entusiasta della scelta delle sue opere come il Requiem e l'alieno Atmosphere ma non ricevette alcuna gratifica.
La partitura respinta di Alex North
La colonna sonora avrebbe dovuto essere, in origine, completamente diversa. Per realizzare le musiche, la casa di produzione aveva preteso che fosse scritturato lo stimato compositore avanguardistico Alex North, con cui Kubrick aveva già lavorato per il suo precedente film, Spartacus. Fin dai primi contatti con il musicista, Kubrick aveva però lasciato intendere di voler impiegare (anche) brani di musica classica. In particolare aveva insistito per mantenere, nell'inizio della pellicola, il noto brano di Strauss, che aveva scelto come brano provvisorio, ma del quale si era definitivamente innamorato. Il compositore North provò, tuttavia, a proporre al regista un brano di produzione propria, scritto in modo da mantenere un'atmosfera musicale analoga a quella del brano di Strauss. North, inoltre, compose musica anche per alcune scene successive, ma sempre collocate nella prima parte del film: in particolare, scrisse brani relativi al volo della stazione orbitale ed al viaggio verso la Luna dello Shuttle del Dr. Floyd. In seguito, durante le fasi successive della lavorazione del film, North ebbe solo contatti sporadici con Kubrick. Dopo un po' di tempo a North venne chiesto di sospendere la produzione di ulteriori nuovi brani, per la seconda metà della pellicola. In seguito gli fu detto che la seconda parte del film sarebbe stata realizzata senza usare alcun commento musicale. Fu solo durante la proiezione della prima del film a Londra che il musicista, invitato ad presenziare e convinto di essere parte dello staff produttivo, scoprì invece che tutto il materiale da lui composto e registrato, era stato infine scartato da Kubrick, che aveva seguito il suo proposito iniziale ed aveva quindi utilizzato, oltre a quello di Strauss, anche altri brani di musica sinfonica già esistenti.
La partitura originale scritta da North, per quanto incompleta, è rimasta per molti anni un lavoro leggendario e molto chiacchierato nell'ambiente dei critici e degli estimatori di musica per cinema. Finalmente, all'inizio degli anni '90, dietro interessamento del compositore Jerry Goldsmith, allievo ed amico personale di North, l'opera è stata recuperata dall'oblio e reincisa (purtroppo dopo la morte dell'autore), a cura dell'etichetta specializzata americana Varèse Sarabande, sotto la direzione musicale dello stesso Goldsmith [5].
Nella seconda metà degli anni 2000 è stata pubblicata su cd anche una seconda edizione della composizione inedita: in questo caso l'editrice Intrada ha prodotto, a tiratura limitata, i brani di North nella loro versione originale, così come erano stati registrati a Londra nel 1968, in ottimo stato di preservazione.
Nel 1981 un fenomento analogo si è ripetuto per la produzione del film di Kubrick Shining. Il compositore inizialmente contattato, John Williams, venne fermato subito e quindi non iniziò nemmeno a scrivere la partitura. Kubrick, nella versione finale del film, volle utilizzare solo pochi brani originali elettronici (scritti da Wendy Carlos), ed impiegò per il resto una vasta scelta di musica sinfonica contemporanea.
Il computer HAL 9000
- Il mistero del malfunzionamento di HAL viene svelato nel film 2010 - L'anno del contatto (1984). Nel frattempo il tema ha dato adito a numerose possibili interpretazioni, tra queste la consapevolezza di HAL di aver commesso un errore (nel prevedere un guasto all'antenna) in conflitto con la propria vantata "incapacità di errore".
- Secondo taluni l'acronimo "HAL" (in Inglese, diminutivo del nome Henry) deriva dal marchio "IBM" prendendo le lettere precedenti (nell'ordine alfabetico) di quest'ultimo: I → H, B → A, M → L. L'autore del romanzo Clarke, quindi l'unico al mondo ad averne titolo, ha seccamente smentito anni dopo, ribadendo quanto spiegato nel libro ossia l'abbreviazione di Heuristically ALgoritmic (programmed computer).
- La voce italiana di HAL dal caratteristico timbro è dell'attore palermitano Gianfranco Bellini, il quale la presterà negli anni ottanta negli spot televisivi di un personal computer e di un olio per auto (uno dei primi realizzati in grafica computer 3D), nonché nel trailer del film fantastico Johnny Mnemonic. Nonostante il timbro di voce usato da Bellini sia differente dall'originale, Kubrick ha più volte dichiarato di considerare il doppiaggio italiano di HAL 9000 in assoluto il migliore, inviando anche una lettera di congratulazioni all'attore italiano.
Influenza culturale
- La scena delle scimmie e del monolito è stata ripresa in innumerevoli opere, in genere a scopo di parodia. Nel film di Mel Brooks La pazza storia del mondo (1981), le scimmie traggono piacere dal toccare una determinata parte del proprio corpo. Citazioni della celebre scena sono presenti anche all'interno del film La fabbrica di cioccolato e nella serie animata di Rat-Man come pubblicità di un cellulare chiamato ironicamente "Monolith".
- Anche nel fumetto di Rat-Man la storia La Sentinella, apparsa per la prima volta sul numero 22, è una parodia del film.
- La vicenda della pazzia di HAL 9000 è stata ironicamente usata per una puntata della serie televisiva I Simpson, mescolata con quanto narrato da Dean R. Koontz in Generazione Proteus. Infatti, nello "special di halloween XII" della nota serie, la casa della famiglia Simpson viene trasformata in un robot dalle sembianze molto simili a HAL 9000, con la voce di Pierce Brosnan che, come accade nel film, impazzisce. Il robot in entrambi i casi viene distrutto attraverso la cancellazione della memoria. Ci sono altre citazioni del film (più o meno esplicite) in molte altre puntate della serie.
- Il cantante Lenny Kravitz in un suo video, riprende palesemente alcune scene del film introducendo se stesso come protagonista.
- Il tema del malfunzionamento del computer HAL venne ripreso nel film Dark Star, in un episodio della serie Futurama e nella serie La donna bionica, dove la cyborg protagonista sfida un'analoga macchina ribelle di nome Alex 7000.
- La colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio è stata usata come introduzione dei concerti nell'ultimo tour dei Dream Theater Chaos in motion 2007-2008, suonata dai cinque musicisti.
- L'abbigliamento civile, di tonalità di nero e grigio, viene ripreso nella scena iniziale del film di Steven Spielberg A.I., il quale soggetto e sceneggiatura furono scritti da Kubrick.
- La copertina del singolo The Universal dei Blur è un esplicito omaggio alla locandina del film di Kubrick.
- Nell'album Patè d'animo del 1991 del comico Claudio Bisio è inserita la traccia Alfonso 2000, nel testo della quale un improbabile flipper "intelligente" interagisce con il giocatore insultandolo pesantemente ad ogni errore di gioco, fino all'epilogo inevitabile nel quale il giocatore si vendica sabotando il flipper stesso: chiara l'allusione al computer HAL 9000 ed alla vicenda del film.
- Nel videogioco Metal Gear Solid i nomi dei personaggi Hal e David, rispettivamente Hal Hemmerich e Solid Snake, sono ispirati al film.
- Sulla copertina del celebre album degli Who Who's Next, del 1971, i quattro membri del gruppo rock britannico hanno appena terminato di urinare su di un parallelepipedo di cemento, situato in cima ad una collina di detriti, che ricorda molto il monolito di 2001: Odissea nello Spazio. Lo stesso chitarrista e compositore del gruppo, Pete Townshend, confesserà poi che in effetti si trattava di un ironico, ancorché sincero e affettuoso, omaggio al film di Kubrick di cui Townshend stesso si dichiara grande ammiratore. Inizialmente, il gruppo aveva visto dalla strada questo monolito di cemento mentre tornava in macchina da un concerto, proprio mentre Townshend e Moon (il batterista) stavano discutendo di 2001, e a Townshend era venuta l'idea di far fotografare i 4 membri del gruppo come le scimmie della famosa scena iniziale del film. Dopo alcuni scatti, Townshend e il fotografo Ethan A. Russell (lo stesso della copertina di Let It Be dei Beatles) decisero che sarebbe stato più originale mimare il gesto di riallacciarsi i pantaloni dopo aver fatto pipì.
- Il beatle John Lennon si proclamava fan entusiasta della pellicola, al punto da visionarla almeno una volta la settimana nella sua sala privata.
- La puntata di Camera Cafè intitolata 2008: Odissea nell'ufficio è una vera e propria parodia del film, alla fine dell'episodio si può anche notare il famoso "Monolite" che in realtà è solo la nuova macchinetta del caffè.
- nel film Fascisti su marte si fa ironicamente uso di un monolite nero che trasmette inni fascisti.
- Nella sigla iniziale e finale della trasmissione la Superstoria in onda su RaiTre, si vede un enorme monolite nero, chiaro riferimento al film.
- La scenografia del monolito sulla luna viene ripresa fedelmente in un livello del gioco Duke Nukem 3D edito da 3D Realms. Il monolito in questo caso ha la funzione di portale per un'altra area del livello.
- Nel gioco per PC Shadow Warrior edito da 3D Realms compare un computer chiamato HAL900 con chiaro riferimento al film.
- Il videogame per PlayStation Final Fantasy VIII riprende la scena dell'atterraggio sulla stazione orbitante con tanto di sottofondo di musica classica e stazione ruotante.
- Nel videogioco per computer Spore molti aspetti vengono ripresi dal film, come la presenza di un monolite o la scena dove le creature imparano l'uso del fuoco, ripresa dalla scena in cui le scimmie imparano a brandire le ossa come armi.
- In un episodio dei Simpson (il 15° della 5° stagione) dal titolo Homer nello spazio profondo, la scena in cui Homer apre maldestramente un sacchetto di patatine in assenza di gravità è accompagnata da una delle più celebri sonore utilizzate nella pellicola di Kubrick.
Dietro le quinte
I satelliti, la navetta spaziale e la grande stazione spaziale ruotante che appaiono all'inizio della seconda parte del film, erano tutti basati su progetti reali della NASA, mai realizzati. La progettazione dei modelli di astronavi è stata affidata ad ingegneri aerospaziali e non ad artisti. Secondo A.C. Clarke il monolito nero aveva dimensioni proporzionali a 1-4-9: i quadrati dei primi tre numeri naturali (zero escluso). Lo Starchild intravede naturalmente i successivi rapporti dimensionali.
Secondo il soggetto originale il viaggio della Discovery, dopo aver superato Giove, doveva concludersi vicino a Saturno e al suo satellite Giapeto. La complessità della riproduzione degli anelli di Saturno, i forti ritardi nella realizzazione del film e le pressioni dei produttori per concluderlo spinsero Kubrick ad anticipare la conclusione del viaggio vicino a Giove.
Le sequenze di Saturno vengono utilizzate nel film 2002 - la seconda odissea (Silent running – 1972), diretto da Douglas Trumbull, supervisore agli effetti speciali del film di Kubrick. Il film in realtà non è un seguito di 2001, come invece potrebbe sembrare: il titolo fu infatti inventato in Italia, come richiamo esclusivamente commerciale al film di Kubrick.
Il regista Kubrick, per coerenza con le conoscenze scientifiche evolutive, aveva concepito dei personaggi appartenenti ad una specie ominide glabra ed ignuda. Per ovvie ragioni egli dovette optare per una più antica ma ricoperta di pelo. Le scimmie nella parte iniziale del film sono tutti dei mimi e dei ballerini escluso le scimmie piccole.
Nel dialogo tra il Dr Floyd ed i colleghi russi, costretto ad eludere delle domande dirette, si nota una sottile sfumatura tra la versione originale e quella italiana. Nella prima Floyd risponde con discrezione, quasi scusandosi, di non essere libero di trattare l'argomento («I'm not at liberty to deal it»). Nella seconda usa un tono gelido da Guerra Fredda («Sono spiacente. Ma non sono autorizzato a discuterne»).
Il futuro nel film
Secondo il parere attuale di numerosi autori, le previsioni della pellicola sarebbero state attendibili qualora fosse rimasto costante lo sforzo di Stati Uniti ed Unione Sovietica nella corsa allo spazio degli anni Sessanta [6]. Il padre dell'astronautica Von Braun prevedeva un atterraggio umano su Marte alla metà degli anni Ottanta. Nel romanzo il personaggio di Floyd è reduce da una missione sul Pianeta Rosso.
Kubrick anticipa l'utilizzo di monitor a schermo piatto, ma a differenza del formato 16:9 oggi di moda opta per un più anticonformista formato quadrato 1:1.
Il film e l'Ufologia
Secondo molti ufologi il tema del monolito sulla luna del film (del 1968) sarebbe tratto dal reale ritrovamento in orbita da parte della NASA e dei Sovietici di un radiofaro a forma di monolito [7] (scoperto nel 1961). Inoltre vi sarebbe un altro monolito su Phobos.
Galleria immagini
Note
1^ Si veda la spiegazione in proposito all'Url http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=617
2^ Nel romanzo di Arthur C. Clarke il capo ha il nome di GuardaLaLuna.
3^ Questo episodio del film è quello che ricalca più da vicino il racconto originale di Clarke, con il monolito nero al posto della piramide di cristallo.
4^ Trivia for 2001: A Space Odyssey, 02-03-2009
5^ Note all'edizione discografica cfr. CD 2001: the Lost Original Score, Varèse Sarabande, 1993 - libretto di Robert Townsend, con intervista ad Alex North, alla moglie Anna North, e dichiarazioni dei compositori Jerry Goldsmith, Henry Mancini, Elmer Bernstein e John Williams.
6^ Contenuti speciali dell'edizione DVD. In essi è incluso un filmato illustrativo del direttore della rivista d'attualità Look - dove Kubrick esordì come fotografo - indirizzato a dei potenziali clienti, dove si indica l'allora corsa allo spazio quale ottima opportunità per un investimento pubblicitario.
7^ Vedi link