Il quarto tipo

Da Ufopedia.

Locandina de Il quarto tipo

Il quarto tipo (The Fourth Kind) è un film del 2009 scritto e diretto da Olatunde Osunsanmi.

Mescolando elementi in stile mockumentary, il film narra i misteriosi eventi che si verificano da oltre quarant'anni nella cittadina di Nome, in Alaska, legati ai rapimenti alieni.

Il titolo del film si riferisce alla classificazione utilizzata dagli ufologi (inizialmente stilata da Josef Allen Hynek nel 1972) riguardo gli incontri ravvicinati con gli alieni, in cui il quarto tipo denota un rapimento alieno.

Indice

Trama

Il film comincia con una intervista del regista (Osunsanmi) alla dottoressa Abigail Tyler. La dottoressa spiega come abbia provato su di se gli effetti della regressione ipnotica grazie al suo amico dr. Abel Campos. Quest'ultimo si era offerto di ipnotizzarla per farle ricordare informazioni sull'identità dell'assassino del marito, ucciso proprio di fianco a lei nel letto durante la notte e senza che la dottoressa potesse muoversi (come ricorda, non riusciva nemmeno a girare la testa). Dopo il fallimento della sessione di regressione ipnotica il dr. Abel tenta di convincere Abigail a prendersi una pausa da questi ricordi dolorosi e pensare ad altro, ma ovviamente il tutto risulta uno spreco di parole. La dottoressa allora continua il suo lavoro da psicologa praticando sempre più ipnosi regressiva sui pazienti che soffrivano di disturbi del sonno e verrà a scoprire che ogni notte i pazienti si svegliavano e si accorgevano di essere fissati fuori dalla finestra da un gufo bianco.

In particolare Abigail incuriosita tremendamente da questo fatto chiede a un paziente, Tommy Fisher, di cercare di ricordare qualcosa della notte precendente tramite ipnosi. Tommy allora ricorda di essersi svegliato di notte e di avere visto il solito gufo bianco, ma quest'ultimo era sparito di colpo e la porta della camera da letto si era spalancata di colpo e a quel punto Tommy diventa isterico e spaventato a morte e tirato fuori a forza dalla sessione di ipnosi si rifiuta terrificato di dire che cosa è successo dopo che la porta si era spalancata. In questo modo alla dottressa non resta che congedarlo senza avere ottenuto le risposte che voleva, tuttavia quella stessa sera viene contattata dalla polizia visto che Tommy aveva preso in ostaggio sua moglie e i suoi figli con una pistola e non voleva parlare con nessun'altro al di fuori della dottoressa.

Arrivata sul posto tenta di calmare Fisher, il quale però urla in un linguaggio sconosciuto e siccome Abigail non capisce e gli chiede di tradurre ciò che stava dicendo ottiene come effetto l'uccisione degli ostaggi e dello stesso Tommy che si suicida. Dopo questo fatto lo sceriffo la interrogherà e le chiederà se c'era una connessione tra le sessioni di ipnosi e quello che era appena successo quella sera. Abigail risponderà di non vedere una connessione tra le due cose e lo sceriffo le chiederà di smetterla con gli esperimenti di regressione per il suo bene e per quello dei cittadini. Tornata a casa accende il registratore e registra delle annotazioni sui suoi pazienti e successivamente si addormenta lasciandolo acceso. Ciò che scoprirà il giorno dopo durante un'altra sessione con un paziente e quello che il registratore audio aveva registrato la sera prima non faranno altro che incrementare la sua curiosità di andare e fondo della questione e finalmente tentare di scoprire se poteva esserci una connessione con l'omicidio di suo marito Will.

Abigail trova sulla scrivania del marito morto un libro dell' autore Awolowa Odusami che tratta il tema degli alieni in relazione alla civiltà sumera (il film riprende, senza nominarle, le teorie di Zecharia Sitchin), decide di telefonargli ma subito riaggancia. Lo scrittore le ritelefona dicendole di aver ricevuto una telefonata, qualche tempo addietro, dal telefono di Abigail. I due si incontrano e Odusami spiega ad Abigail della incredibile letteratura sumera che fa riferimento, secondo lui, a esseri extraterrestri. Abigail fa sentire all' autore la registrazione delle voci impresse nel nastro durante il suo sonno, e Odusami riconosce alcune parole di lingua sumera. Abigail comincia ad assemblare i pezzi del puzzle e capire che si prospetta la possibilità che le morti e gli strani fenomeni di Nome siano legati ad extraterrestri. Una notte viene rapita e al suo risveglio non trova più la figlia, del cui rapimento viene accusata. Lo sceriffo ordina che la sua casa venga sorvegliata e il poliziotto di guardia assiste al passaggio di un disco volante sopra la casa.

Abigail si fa ipnotizzare e durante l' ipnosi si capisce che la notte in cui si addormentò c il registratore acceso fu rapita e sottoposta a un esperimento da extraterrestri. Alla fine della seduta ipnotica viene 'posseduta' da una entità extraterrestre la quale le rivela che la figlia non sarà restituita. Dal dialogo sotto ipnosi si capiscono frasi sconnesse in cui l' alieno identifica se stesso con 'il padre' e 'dio'. Abigail si contorce per il dolore e la sciena cambia. La fine del film mostra la parte finale dell' intervista, con Abigail su una sedia rotelle.

Produzione

Questo è il secondo film, dopo l'horror The Cavern, dello sceneggiatore e regista Olatunde Osunsanmi, protégé del regista Joe Carnahan, con cui ha lavorato come assistente durante le riprese di Smokin' Aces.

Il film è stato girato nelle città di Vitoša e Sofia, in Bulgaria, a Los Angeles (California) e in Alaska. Le riprese aeree, destinate a rappresentare Nome, sono state effettuate a Squamish, Canada.

Distribuzione

Il film è stato presentato in anteprima al Screamfest Horror Film Festival a fine ottobre del 2009, successivamente la pellicola ha debuttato nelle sale cinematografiche statunitensi, britanniche e canadesi il 6 novembre dello stesso anno. In Italia il film è stato distribuito a partire dal 22 gennaio 2010 su distribuzione Warner Bros.

Campagna di marketing

Il trailer del film afferma che la storia si basa su "studi di casi reali", ma senza specificare alcun caso. Ci sono state diverse speculazioni riguardo alla reale esistenza della dott. Abigail Tyler.

Le riprese amatoriali del film sono costruite, e l'attrice che ha recitato nel ruolo del dottor Abigail Tyler si chiama Charlotte Milchard, che può essere trovata su IMDB. Il suo nome è indicato nei titoli di coda sotto la voce "Nome Residents", insieme con gli attori Valentin Ganev, Vladimir Kolev, Jay Glenn Sunberg e Sylvia Loulcheva.

Curiosità

Nella scena in cui lo scrittore Odusami ascolta la registrazione di Abigail, egli identifica le parole pronunciate ma ne traduce soltanto tre.

E NE NE

ME NA AM

ME EN DE EN

KI ULUTIM ( qui il linguista dice: 'la nostra creazione’ é il significato delle ultime due parole)

IGI KAR

A E SA (il linguista dice: ‘esaminare’ vuol dire la prima parola)

IE KAE

SUG ZAG GU (viene detto: l’ ultima parola è ‘rovinare’ o ‘distruggere’)

Effettivamente tutte le parole sono sumere o protosumere e di senso compiuto, riscontrabili sul Sumerian Lexicon di J. Halloran:

E.NE = lei
NE = questa/questo
ME = Io / decreto / discendente
NA = essere umano (me.na = di mia proprietà)
AM = AM2 = é (voce del verbo essere ) / la quale
DE.EN = andare/venire/muoversi in direzione di
KI = terra / città / luogo
ULUTIM2 = creazione/creare/formare
IGI = esaminare/osservare/guardare
KAR2 = soffiare
A = discendente / A2 = braccio
E(G) = fare
SA = rete/corda/legare
(G)IE = penetrare
KA(E) = bocca/urlare
SUG = sapere/forzare
ZAG / (E)SAG5 = prescelto
GU(L) = distruggere

Una traduzione, forse un pò forzata, ma giustificata visto il combaciare dei vari termini in un contesto che sembra abbastanza evidente e coerente, può essere: lei, questo essere umano, é mia discendente, venuta nel luogo della creazione, (bisogna) esaminare, legare il braccio e penetrare, (forzare a) urlare (aprire la bocca?) del prescelto, distruggere

Il testo ha senso compiuto ed é coerente con la sciena a cui é riferito, infatti queste parole sono pronunciate da un ‘alieno’ nel momento in cui la protagonista del film é rapita e portata nell’ astronave per essere esaminata (IGI), viene legata (SA) e forzata (SUG) su un lettino. Lei urla (KAE) per il dolore quando un ago le penetra (GIE) dietro il braccio (A2).

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