Babilonesi
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L'inizio della civiltà babilonese è collocabile all'inizio del II millennio a.C., quando al predominio sumero nell'area della città di Babilonia si sostituì quello degli Amorrei.
Sumuabun diede inizio alla prima dinastia babilonese che governò il nuovo stato, con capitale Babele.
Per secoli fu solo una città di provincia, poi divenne la capitale dell'impero di Hammurabi (XVIII secolo a.C.), che sottomise tutta la Mesopotamia.
Indice |
Primo impero babilonese
Fu nel 1700 a.C. che l'impero babilonese raggiunse il massimo del suo splendore con il re Hammurabi. Questi espanse enormemente il suo dominio su tutta la bassa Mesopotamia e fece di Babilonia il centro di una rete di alleanze con tutte le città più importanti della regione. Il re distrusse inoltre la città di Mari, situata sull'Eufrate, nella Mesopotamia centrale, costruita da popolazioni semite provenienti dal deserto arabico.
Nel Palazzo di Mari sono state ritrovate numerose tavolette di scrittura, ma l'innovazione più importante dell'epoca fu il grande codice legislativo, il Codice di Hammurabi, il cui ritrovamento, oltre a chiarire i vari aspetti della politica e della giustizia babilonese, ha anche permesso di ricostruire la gerarchia sociale dell'impero.
Dominazione cassita e assira
La situazione mutò quando il re ittita Mursili I invase la regione, causando il crollo dell'impero, che passò sotto la dominazione cassita (XVIII-XII secolo a.C.)
La dinastia cassita venne però abbattuta dagli Elamiti, che con Nabucodonosor I instaurò la seconda dinastia di Isin.
Ma l'indipendenza babilonese fu di breve durata e poco dopo cadde sotto l'influenza dell'impero assiro.
I babilonesi si ribellarono contro il dominio assiro sotto Mushezib-Marduk e ancora sotto Shamash-shum-ukin ma Babilonia fu assediata a conquistata da Sennacherib e ancora da Assurbanipal (Kandalanu).
Durante il regno di Sennacherib, Babilonia rimase in costante stato di rivolta, che ebbe fine solo con la completa distruzione della capitale. Nel 689 a.C. le sue mura, templi e palazzi furono rasi al suolo e le macerie gettate nell'Arakhtu, il canale che delimitava a sud la prima città di Babilonia. Tale atto impressionò la coscienza religiosa della Mesopotamia; il sussegunte assassinio di Sennacherib fu considerato un'espiazione di quanto era successo, e il suo successore Assarhaddon si premurò di ricostruire la città vecchia, ricevendo lì la sua corona, e la rese sua residenza durante il resto dell'anno. Alla sua morte Babilonia fu lasciata dal suo primogenito Shamash-shum-ukin, che alla fine guidò una rivolta contro suo fratello Assurbanipal di Assiria.
Una volta ancora Babilonia fu assediata dagli Assiri e costretta alla resa. Assurbanipal purificò la città e celebrò un "servizio (religioso) di riconciliazione", ma non arrischiò di "mettere le mani" su Bel. Nel successivo rovesciamento dell'Impero assiro i Babilonesi videro un altro esempio della vendetta divina.
Secondo impero babilonese
Alla caduta di Ninive (612 a.C.) Babilonia si liberò dal giogo assiro e divenne la capitale del nascente Impero babilonese. Nel 605 a.C., i Babilonesi sgominarono gli Egiziani nella battaglia di Carchemish e così li rimossero dall'essere il maggior impero mondiale.
Col recupero dell'indipendenza babilonese sotto Nabopolàssar si inaugurò una nuova epoca di attività architettoniche e suo figlio Nabucodonosor II rese Babilonia una delle meraviglie del mondo antico.
Fu sotto il governo del re Nabucodonosor (605 a.C.-562 a.C.) che Babilonia divenne una delle più splendide città del mondo antico. Nabucodonosor ordinò la completa riedificazione dei giardini imperiali, inclusa la ricostruzione dell'Etemenanki e la ricostruzione della Porta di Ishtar, la più spettacolare delle otto porte che circondavano il perimetro di Babilonia. La Porta di Ishtar sopravvive oggi nel Museo di Pergamo a Berlino. Si crede anche che Nabucodonosor abbia fatto costruire i Giardini pensili di Babilonia (una delle sette meraviglie del mondo antico) che si dice egli avesse costruito per la sua moglie malata Amyitis.
Gerarchia sociale
- Awilum, (uomini liberi, per lo più proprietari terrieri).
- Mus-kenum, (a metà fra gli uomini liberi e gli schiavi, offrivano i loro servigi a palazzo in cambio di protezione).
- Wardum, (schiavi, che potevano essere liberati).
Il re governava, naturalmente, su tutti ed inoltre, era anche il maggiore proprietario terriero e le sue terre erano coltivate dagli schiavi.
Vi erano inoltre i borghesi, il fiore all'occhiello dell'economia babilonese, fra cui vi erano medici, artigiani e commercianti.
Bibliografia
- Giovanni Pettinato, Babilonia, centro dell'universo. Milano, Rusconi, 1988. ISBN 88-18-88007-1
- Joan Oates, Babilonia, ascesa e decadenza di un impero, Roma, Newton & Compton, 1988.