Giza
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Versioni e studi recenti della storia delle [[piramidi egizie|piramidi]] e della [[Sfinge di Giza|Sfinge]], però, lasciano ben pensare ad altro. | Versioni e studi recenti della storia delle [[piramidi egizie|piramidi]] e della [[Sfinge di Giza|Sfinge]], però, lasciano ben pensare ad altro. | ||
- | Le piramidi di Giza sono uniche nel loro genere. L'archeologia ufficiale sostiene che tali piramidi siano monumenti sepolcrali costruiti durante la IV dinastia, dunque 4500 anni fa circa, dal faraone [[Cheope]], a cui dedicò la piramide più grande (che ha mantenuto, fino alla scoperta delle [[piramidi bosniache]], il titolo di piramide più grande del mondo, con i suoi 147 metri di altezza). Le altre due piramidi vennero dedicate, in ordine di grandezza, a [[Chefren]] e a Micerino. Ma l'unica fonte che l'archeologia ufficiale utilizza per delineare questo periodo di storia così insabbiato è l'opera dello storico greco Erodoto di Alicarnasso, "Historie", nel quale nel "logos egizio" attribuisce tali opere alla dinastia di Cheope. In realtà, lo stesso faraone cita in numerosi testi la piramide di Giza, chiamandola "Piramide di Iside", e ciò prova che era già presente prima del suo avvento al trono. L'altro fatto sconcertante è che le tre piramidi non contengono i sarcofagi e tantomeno cartigli o riferimenti di nessuno dei tre sovrani a cui sono attribuite: i corpi non vennero trafugati e tantomeno spostati: essi vennero deposti, come da testamento, nella Valle dei Re. Erodoto scrisse la sua "Historie" duemila anni dopo il regno di Cheope, descrivendolo per altro all'opposto di come era realmente. Egli era infatti un sovrano benevolo, che proclamava libertà di culto e particolare attenzione verso particolari divinità celesti, spirito di vita, e divinità "terrestri", coloro che portarono la civiltà scendendo sulla Terra. Si dimostrò ormai palese che le tre piramidi di Giza non avevano funzioni funebri e che non erano nemmeno state edificate durante la IV dinastia, ma prima. Ma quanto prima? L'archeologia ufficiale data la Sfinge, situata sulla stessa piana, alla stessa ipotetica età delle piramidi, ovvero 4500 anni fa. Il volto di essa è sempre stato attribuito a Chefren. Ma ciò venne scartato presto. Una equipe americana esperta in identikit scoprì che la faccia della Sfinge egizia non coincide minimamente alle raffigurazioni di qualunque sovrano della IV dinastia. Non solo: i lineamenti del volto non appartengono nemmeno ad un'etnia abitante l'Egitto in tutta l'età faraonica. Se si nota la Sfinge in tutta la sua completezza, si capisce subito che la testa è sproporzionata rispetto all'intero corpo. Questo perchè l'originale testa della Sfinge è stata modificata, rendendola più minuta. Ora rappresenta una testa umana, ma prima? Alcuni sostengono che fosse la rappresentazione del dio-sciacallo Anubi, custode del viaggio delle anime verso l'Aldilà, ma alcuni particolari della statua (come la coda felina) fanno intuire che rappresentava davvero un leone. Ma per quale motivo rappresentare un leone, un animale che per quanto simbolo del deserto era poco utilizzato nel sacro pantheon egizio? Forse la risposta a questa domanda bisogna cercarla in un altro ambito: l'astronomia. La Sfinge infatti guarda verso est, dove il Sole sorge. Il Sole sorgeva in direzione di quella che per gli egizi era la costellazione del Leone (che è la stessa nostra omonima attuale) a partire dall'anno 10.450 a.C. Ciò significa che la Sfinge è stata costruita in quel periodo? Ai lati della statua, sono presenti inoltre due tipologie di solchi: orizzontali e verticali. L'ambiente desertico con le sue frequenti tempeste di sabbia porta a consumare la Sfinge, creando appunto i solchi orizzontali. Ma per creare quelli verticali, è necessario che piova incessantemente per un lungo periodo. L'ultima volta in cui si è verificato un tale e portentoso diluvio sulla terra d'Egitto risale appunto intorno al 10.500 a.C.: ma allora la Sfinge risale davvero a quell'età? L'archeologia ufficiale ritiene naturalmente non attendibili tali prove così palesi, e preferisce mantenere gli scritti di Erodoto come base sufficiente. Ritornando alla piramide di Cheope, ultimamente è stata fatta una sensazionale scoperta. Lo [[Djed]] (pronuncia: Zed) è un sacro e fondamentale simbolo della religione egizia, rappresenta la colonna vertebrale del dio [[Horo|Horus]] e indica per questo motivo la "stabilità cosmica". Secondo recenti studi, effettuati anche da ricercatori italiani come [[Mario Pincherle]], l'ipotetica Sala del Re è contenuta in un grande Djed. Il faraone Cheope scrive nei suoi manoscritti che "i padri più antichi della Terra d'Egitto ritrovarono molte delle membra che il malvagio [[Seth]] squartò e seminò nei quattro angoli della Terra amata dagli dèi. Trovato lo Djed, sacro fulcro del dio, lo portarono in terra d'Egitto dalla terra denominata [[Mesopotamia]], e lo racchiusero nell'enorme e fastuoso tempio di [[Iside]] per proteggerlo in eterno". Ricordiamo che Cheope chiamava la piramide dedicata (erroneamente) a lui proprio come "piramide di Iside". Ora che dentro di essa è stato localizzato un enorme Djed, è possibile che tutto il complesso piramidale è stato edificato molto prima di lui ("i padri più antichi della terra d'Egitto"). Lo Djed è stato costruito con un granito incredibilmente levigato, anche di più del "sarcofago" che contiene. Un antico papiro egizio che parla delle piramidi in terra d'Egitto, dice che "un antico monolito è stato realizzato con scalpelli di luce divina". Quale tecnica evoluta era conosciuta ad uomini così primitivi? Lo Djed avrebbe in tutto quattro piani, e secondo alcuni testi egizi ogni piano è il sacro luogo di cinque corpi in cui lo stesso spirito si sarebbe incarnato cinque volte nel corso della storia per redimere l'umanità: il punto più basso è il luogo dedicato ad [[Osiride]], il secondo è quello di Krishna, il terzo raffigurerebbe Gesù Cristo, e il quarto sarà la prossima ultima incarnazione divina. Inoltre, quelli che sono ritenuti condotti di areazione ai lati della piramide sono stranamente rivolti verso delle costellazioni, ed orientati in modo tale che uno di essi sia sempre rivolto verso Orione. Perchè indicare questa costellazione? E' stato provato che le piramidi formino precisamente la riproduzione in terra delle stelle della cintura di Orione (Alnitak, Alnilam e Mintaka). Il tutto è stato costruito rispettando le stesse distanze celesti e facendo in modo tale che il Nilo occupi la posizione della Via Lattea vista dalla Terra e il sito di [[Dahshur]], 40 km più a nord, occupi la posizione celeste di due stelle delle Iadi (Aldebaran e Ain). Naturalmente, la visione di queste costellazioni com'erano viste nel 10.450 a.C., leggermente più schiacciate di come si vedono attualmente. | + | Le piramidi di Giza sono uniche nel loro genere. L'archeologia ufficiale sostiene che tali piramidi siano monumenti sepolcrali costruiti durante la IV dinastia, dunque 4500 anni fa circa, dal faraone [[Cheope]], a cui dedicò la piramide più grande (che ha mantenuto, fino alla scoperta delle [[piramidi bosniache]], il titolo di piramide più grande del mondo, con i suoi 147 metri di altezza). Le altre due piramidi vennero dedicate, in ordine di grandezza, a [[Chefren]] e a Micerino. Ma l'unica fonte che l'archeologia ufficiale utilizza per delineare questo periodo di storia così insabbiato è l'opera dello storico greco Erodoto di Alicarnasso, "Historie", nel quale nel "logos egizio" attribuisce tali opere alla dinastia di Cheope. In realtà, lo stesso faraone cita in numerosi testi la piramide di Giza, chiamandola "Piramide di Iside", e ciò prova che era già presente prima del suo avvento al trono. L'altro fatto sconcertante è che le tre piramidi non contengono i sarcofagi e tantomeno cartigli o riferimenti di nessuno dei tre sovrani a cui sono attribuite: i corpi non vennero trafugati e tantomeno spostati: essi vennero deposti, come da testamento, nella [[Valle dei Re]]. Erodoto scrisse la sua "Historie" duemila anni dopo il regno di Cheope, descrivendolo per altro all'opposto di come era realmente. Egli era infatti un sovrano benevolo, che proclamava libertà di culto e particolare attenzione verso particolari divinità celesti, spirito di vita, e divinità "terrestri", coloro che portarono la civiltà scendendo sulla Terra. Si dimostrò ormai palese che le tre piramidi di Giza non avevano funzioni funebri e che non erano nemmeno state edificate durante la IV dinastia, ma prima. Ma quanto prima? L'archeologia ufficiale data la Sfinge, situata sulla stessa piana, alla stessa ipotetica età delle piramidi, ovvero 4500 anni fa. Il volto di essa è sempre stato attribuito a Chefren. Ma ciò venne scartato presto. Una equipe americana esperta in identikit scoprì che la faccia della Sfinge egizia non coincide minimamente alle raffigurazioni di qualunque sovrano della IV dinastia. Non solo: i lineamenti del volto non appartengono nemmeno ad un'etnia abitante l'Egitto in tutta l'età faraonica. Se si nota la Sfinge in tutta la sua completezza, si capisce subito che la testa è sproporzionata rispetto all'intero corpo. Questo perchè l'originale testa della Sfinge è stata modificata, rendendola più minuta. Ora rappresenta una testa umana, ma prima? Alcuni sostengono che fosse la rappresentazione del dio-sciacallo Anubi, custode del viaggio delle anime verso l'Aldilà, ma alcuni particolari della statua (come la coda felina) fanno intuire che rappresentava davvero un leone. Ma per quale motivo rappresentare un leone, un animale che per quanto simbolo del deserto era poco utilizzato nel sacro pantheon egizio? Forse la risposta a questa domanda bisogna cercarla in un altro ambito: l'astronomia. La Sfinge infatti guarda verso est, dove il Sole sorge. Il Sole sorgeva in direzione di quella che per gli egizi era la costellazione del Leone (che è la stessa nostra omonima attuale) a partire dall'anno 10.450 a.C. Ciò significa che la Sfinge è stata costruita in quel periodo? Ai lati della statua, sono presenti inoltre due tipologie di solchi: orizzontali e verticali. L'ambiente desertico con le sue frequenti tempeste di sabbia porta a consumare la Sfinge, creando appunto i solchi orizzontali. Ma per creare quelli verticali, è necessario che piova incessantemente per un lungo periodo. L'ultima volta in cui si è verificato un tale e portentoso diluvio sulla terra d'Egitto risale appunto intorno al 10.500 a.C.: ma allora la Sfinge risale davvero a quell'età? L'archeologia ufficiale ritiene naturalmente non attendibili tali prove così palesi, e preferisce mantenere gli scritti di Erodoto come base sufficiente. Ritornando alla piramide di Cheope, ultimamente è stata fatta una sensazionale scoperta. Lo [[Djed]] (pronuncia: Zed) è un sacro e fondamentale simbolo della religione egizia, rappresenta la colonna vertebrale del dio [[Horo|Horus]] e indica per questo motivo la "stabilità cosmica". Secondo recenti studi, effettuati anche da ricercatori italiani come [[Mario Pincherle]], l'ipotetica Sala del Re è contenuta in un grande Djed. Il faraone Cheope scrive nei suoi manoscritti che "i padri più antichi della Terra d'Egitto ritrovarono molte delle membra che il malvagio [[Seth]] squartò e seminò nei quattro angoli della Terra amata dagli dèi. Trovato lo Djed, sacro fulcro del dio, lo portarono in terra d'Egitto dalla terra denominata [[Mesopotamia]], e lo racchiusero nell'enorme e fastuoso tempio di [[Iside]] per proteggerlo in eterno". Ricordiamo che Cheope chiamava la piramide dedicata (erroneamente) a lui proprio come "piramide di Iside". Ora che dentro di essa è stato localizzato un enorme Djed, è possibile che tutto il complesso piramidale è stato edificato molto prima di lui ("i padri più antichi della terra d'Egitto"). Lo Djed è stato costruito con un granito incredibilmente levigato, anche di più del "sarcofago" che contiene. Un antico papiro egizio che parla delle piramidi in terra d'Egitto, dice che "un antico monolito è stato realizzato con scalpelli di luce divina". Quale tecnica evoluta era conosciuta ad uomini così primitivi? Lo Djed avrebbe in tutto quattro piani, e secondo alcuni testi egizi ogni piano è il sacro luogo di cinque corpi in cui lo stesso spirito si sarebbe incarnato cinque volte nel corso della storia per redimere l'umanità: il punto più basso è il luogo dedicato ad [[Osiride]], il secondo è quello di Krishna, il terzo raffigurerebbe Gesù Cristo, e il quarto sarà la prossima ultima incarnazione divina. Inoltre, quelli che sono ritenuti condotti di areazione ai lati della piramide sono stranamente rivolti verso delle costellazioni, ed orientati in modo tale che uno di essi sia sempre rivolto verso Orione. Perchè indicare questa costellazione? E' stato provato che le piramidi formino precisamente la riproduzione in terra delle stelle della cintura di Orione (Alnitak, Alnilam e Mintaka). Il tutto è stato costruito rispettando le stesse distanze celesti e facendo in modo tale che il Nilo occupi la posizione della Via Lattea vista dalla Terra e il sito di [[Dahshur]], 40 km più a nord, occupi la posizione celeste di due stelle delle Iadi (Aldebaran e Ain). Naturalmente, la visione di queste costellazioni com'erano viste nel 10.450 a.C., leggermente più schiacciate di come si vedono attualmente. |
Ricapitolando, le piramidi di Giza e la Sfinge sono state costruite da mani ignote nel periodo del 10.450 a.C. per indicare un periodo ed una costellazione in particolare, quella di Orione. Ricordiamo che proprio questa costellazione, e in particolare la sua Cintura, sia indicata dagli antichi popoli come la sede degli dèi che scesero sulla Terra. E' forse un riferimento a qualcosa che dobbiamo ancora scoprire? Qualcosa che è rivolto a qualcuno proveniente dalle stelle? Secondo [[Zecharia Sitchin]] costoro erano gli [[Anunnaki]] provenienti da [[Nibiru]]. | Ricapitolando, le piramidi di Giza e la Sfinge sono state costruite da mani ignote nel periodo del 10.450 a.C. per indicare un periodo ed una costellazione in particolare, quella di Orione. Ricordiamo che proprio questa costellazione, e in particolare la sua Cintura, sia indicata dagli antichi popoli come la sede degli dèi che scesero sulla Terra. E' forse un riferimento a qualcosa che dobbiamo ancora scoprire? Qualcosa che è rivolto a qualcuno proveniente dalle stelle? Secondo [[Zecharia Sitchin]] costoro erano gli [[Anunnaki]] provenienti da [[Nibiru]]. | ||
Versione delle 13:31, 22 mar 2010
Giza (trascritto anche come Gizah o el-Ghiza, in Arabo: الجيزة, al-Gīzah), è una città dell'Egitto, capoluogo del governatorato omonimo. Si trova sulla riva occidentale del fiume Nilo, circa 20 km a sud-ovest dalla capitale Il Cairo, nei pressi del confine nord-orientale del governatorato.
Indice |
Necropoli di Giza
Giza deve la sua importanza al fatto di ospitare, su un pianoro roccioso che si trova alla periferia della città, una delle più importanti necropoli dell'antico Egitto: la necropoli di Giza.
A Giza sorgono infatti, oltre ad una gran quantità di sepolture minori, le tre più famose piramidi egizie: quelle di "Cheope", "Chefren" e "Micerino", secondo i nomi tramandati dalla tradizione greca ed ellenistica, tutte appartenenti a sovrani inseriti nella IV dinastia.
La più grande piramide esistente è quella di "Cheope".
Sempre presso Giza si trova un altro famoso monumento dell'antico Egitto: la Grande Sfinge di Giza.
La vera storia di Giza
Versioni e studi recenti della storia delle piramidi e della Sfinge, però, lasciano ben pensare ad altro.
Le piramidi di Giza sono uniche nel loro genere. L'archeologia ufficiale sostiene che tali piramidi siano monumenti sepolcrali costruiti durante la IV dinastia, dunque 4500 anni fa circa, dal faraone Cheope, a cui dedicò la piramide più grande (che ha mantenuto, fino alla scoperta delle piramidi bosniache, il titolo di piramide più grande del mondo, con i suoi 147 metri di altezza). Le altre due piramidi vennero dedicate, in ordine di grandezza, a Chefren e a Micerino. Ma l'unica fonte che l'archeologia ufficiale utilizza per delineare questo periodo di storia così insabbiato è l'opera dello storico greco Erodoto di Alicarnasso, "Historie", nel quale nel "logos egizio" attribuisce tali opere alla dinastia di Cheope. In realtà, lo stesso faraone cita in numerosi testi la piramide di Giza, chiamandola "Piramide di Iside", e ciò prova che era già presente prima del suo avvento al trono. L'altro fatto sconcertante è che le tre piramidi non contengono i sarcofagi e tantomeno cartigli o riferimenti di nessuno dei tre sovrani a cui sono attribuite: i corpi non vennero trafugati e tantomeno spostati: essi vennero deposti, come da testamento, nella Valle dei Re. Erodoto scrisse la sua "Historie" duemila anni dopo il regno di Cheope, descrivendolo per altro all'opposto di come era realmente. Egli era infatti un sovrano benevolo, che proclamava libertà di culto e particolare attenzione verso particolari divinità celesti, spirito di vita, e divinità "terrestri", coloro che portarono la civiltà scendendo sulla Terra. Si dimostrò ormai palese che le tre piramidi di Giza non avevano funzioni funebri e che non erano nemmeno state edificate durante la IV dinastia, ma prima. Ma quanto prima? L'archeologia ufficiale data la Sfinge, situata sulla stessa piana, alla stessa ipotetica età delle piramidi, ovvero 4500 anni fa. Il volto di essa è sempre stato attribuito a Chefren. Ma ciò venne scartato presto. Una equipe americana esperta in identikit scoprì che la faccia della Sfinge egizia non coincide minimamente alle raffigurazioni di qualunque sovrano della IV dinastia. Non solo: i lineamenti del volto non appartengono nemmeno ad un'etnia abitante l'Egitto in tutta l'età faraonica. Se si nota la Sfinge in tutta la sua completezza, si capisce subito che la testa è sproporzionata rispetto all'intero corpo. Questo perchè l'originale testa della Sfinge è stata modificata, rendendola più minuta. Ora rappresenta una testa umana, ma prima? Alcuni sostengono che fosse la rappresentazione del dio-sciacallo Anubi, custode del viaggio delle anime verso l'Aldilà, ma alcuni particolari della statua (come la coda felina) fanno intuire che rappresentava davvero un leone. Ma per quale motivo rappresentare un leone, un animale che per quanto simbolo del deserto era poco utilizzato nel sacro pantheon egizio? Forse la risposta a questa domanda bisogna cercarla in un altro ambito: l'astronomia. La Sfinge infatti guarda verso est, dove il Sole sorge. Il Sole sorgeva in direzione di quella che per gli egizi era la costellazione del Leone (che è la stessa nostra omonima attuale) a partire dall'anno 10.450 a.C. Ciò significa che la Sfinge è stata costruita in quel periodo? Ai lati della statua, sono presenti inoltre due tipologie di solchi: orizzontali e verticali. L'ambiente desertico con le sue frequenti tempeste di sabbia porta a consumare la Sfinge, creando appunto i solchi orizzontali. Ma per creare quelli verticali, è necessario che piova incessantemente per un lungo periodo. L'ultima volta in cui si è verificato un tale e portentoso diluvio sulla terra d'Egitto risale appunto intorno al 10.500 a.C.: ma allora la Sfinge risale davvero a quell'età? L'archeologia ufficiale ritiene naturalmente non attendibili tali prove così palesi, e preferisce mantenere gli scritti di Erodoto come base sufficiente. Ritornando alla piramide di Cheope, ultimamente è stata fatta una sensazionale scoperta. Lo Djed (pronuncia: Zed) è un sacro e fondamentale simbolo della religione egizia, rappresenta la colonna vertebrale del dio Horus e indica per questo motivo la "stabilità cosmica". Secondo recenti studi, effettuati anche da ricercatori italiani come Mario Pincherle, l'ipotetica Sala del Re è contenuta in un grande Djed. Il faraone Cheope scrive nei suoi manoscritti che "i padri più antichi della Terra d'Egitto ritrovarono molte delle membra che il malvagio Seth squartò e seminò nei quattro angoli della Terra amata dagli dèi. Trovato lo Djed, sacro fulcro del dio, lo portarono in terra d'Egitto dalla terra denominata Mesopotamia, e lo racchiusero nell'enorme e fastuoso tempio di Iside per proteggerlo in eterno". Ricordiamo che Cheope chiamava la piramide dedicata (erroneamente) a lui proprio come "piramide di Iside". Ora che dentro di essa è stato localizzato un enorme Djed, è possibile che tutto il complesso piramidale è stato edificato molto prima di lui ("i padri più antichi della terra d'Egitto"). Lo Djed è stato costruito con un granito incredibilmente levigato, anche di più del "sarcofago" che contiene. Un antico papiro egizio che parla delle piramidi in terra d'Egitto, dice che "un antico monolito è stato realizzato con scalpelli di luce divina". Quale tecnica evoluta era conosciuta ad uomini così primitivi? Lo Djed avrebbe in tutto quattro piani, e secondo alcuni testi egizi ogni piano è il sacro luogo di cinque corpi in cui lo stesso spirito si sarebbe incarnato cinque volte nel corso della storia per redimere l'umanità: il punto più basso è il luogo dedicato ad Osiride, il secondo è quello di Krishna, il terzo raffigurerebbe Gesù Cristo, e il quarto sarà la prossima ultima incarnazione divina. Inoltre, quelli che sono ritenuti condotti di areazione ai lati della piramide sono stranamente rivolti verso delle costellazioni, ed orientati in modo tale che uno di essi sia sempre rivolto verso Orione. Perchè indicare questa costellazione? E' stato provato che le piramidi formino precisamente la riproduzione in terra delle stelle della cintura di Orione (Alnitak, Alnilam e Mintaka). Il tutto è stato costruito rispettando le stesse distanze celesti e facendo in modo tale che il Nilo occupi la posizione della Via Lattea vista dalla Terra e il sito di Dahshur, 40 km più a nord, occupi la posizione celeste di due stelle delle Iadi (Aldebaran e Ain). Naturalmente, la visione di queste costellazioni com'erano viste nel 10.450 a.C., leggermente più schiacciate di come si vedono attualmente. Ricapitolando, le piramidi di Giza e la Sfinge sono state costruite da mani ignote nel periodo del 10.450 a.C. per indicare un periodo ed una costellazione in particolare, quella di Orione. Ricordiamo che proprio questa costellazione, e in particolare la sua Cintura, sia indicata dagli antichi popoli come la sede degli dèi che scesero sulla Terra. E' forse un riferimento a qualcosa che dobbiamo ancora scoprire? Qualcosa che è rivolto a qualcuno proveniente dalle stelle? Secondo Zecharia Sitchin costoro erano gli Anunnaki provenienti da Nibiru.