Upsilon Andromedae d
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'''Upsilon Andromedae d''' è un [[pianeta extrasolare]] che [[orbita (astronomia)|orbita]] la stella simile al [[Sole]], [[Upsilon Andromedae]]. La sua [[stella]] madre è stata la prima conosciuta ad ospitare un [[sistema stellare]] multiplo (escludendo la [[pulsar]] [[PSR 1257+12]]). <br /> | '''Upsilon Andromedae d''' è un [[pianeta extrasolare]] che [[orbita (astronomia)|orbita]] la stella simile al [[Sole]], [[Upsilon Andromedae]]. La sua [[stella]] madre è stata la prima conosciuta ad ospitare un [[sistema stellare]] multiplo (escludendo la [[pulsar]] [[PSR 1257+12]]). <br /> | ||
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Upsilon Andromedae d è stato scoperto nel [[1999]] da [[Geoffrey Marcy]] e [[R. Paul Butler]]. Come la maggior parte dei pianeti extrasolari finora scoperti, Upsilon Andromedae c è stato individuato analizzando le variazioni nella [[velocità radiale]] della stella causate dalla [[gravità]] del pianeta. | Upsilon Andromedae d è stato scoperto nel [[1999]] da [[Geoffrey Marcy]] e [[R. Paul Butler]]. Come la maggior parte dei pianeti extrasolari finora scoperti, Upsilon Andromedae c è stato individuato analizzando le variazioni nella [[velocità radiale]] della stella causate dalla [[gravità]] del pianeta. | ||
- | Al tempo della scoperta si conosceva già un pianeta in orbita a Upsilon Andromedae A: il [[pianeta gioviano caldo|gioviano caldo]] [[Upsilon Andromedae b]]. Tuttavia nel 1999 si è capito che il solo pianeta più interno non riusciva a spiegare in modo soddisfacente la curva di velocità. Astronomi della [[San Francisco State University]] e del [[Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics]] hanno concluso in modo indipendente che il modello che meglio spiegava le osservazioni era formato da tre pianeti | + | Al tempo della scoperta si conosceva già un pianeta in orbita a Upsilon Andromedae A: il [[pianeta gioviano caldo|gioviano caldo]] [[Upsilon Andromedae b]]. Tuttavia nel 1999 si è capito che il solo pianeta più interno non riusciva a spiegare in modo soddisfacente la curva di velocità. Astronomi della [[San Francisco State University]] e del [[Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics]] hanno concluso in modo indipendente che il modello che meglio spiegava le osservazioni era formato da tre pianeti [1]. I due nuovi pianeti sono stati designati [[Upsilon Andromedae c]] e Upsilon Andromedae d. |
== Orbita e massa == | == Orbita e massa == | ||
- | Come la maggior parte degli esopianeti con un lungo [[periodo orbitale]], l'orbita del pianeta è molto [[eccentricità (orbita)|eccentrica]], più di quella di qualsiasi pianeta nel nostro [[sistema solare]] | + | Come la maggior parte degli esopianeti con un lungo [[periodo orbitale]], l'orbita del pianeta è molto [[eccentricità (orbita)|eccentrica]], più di quella di qualsiasi pianeta nel nostro [[sistema solare]] [2]. Il [[semiasse maggiore]] dell'orbita lo colloca nella [[zona abitabile]] di Upsilon Andromedae A [3]. |
+ | L'elevata eccentricità potrebbe essere il risultato di perturbazioni gravitazionali a opera di un pianeta più esterno ora perduto. Secondo alcune simulazioni le interazioni avrebbero spinto Upsilon Andromedae d in un'orbita più interna e più eccentrica, come conseguenza l'orbita del più interno Upsilon Andromedae c sarebbe diventata anch'essa eccentrica e il pianeta più esterno sarebbe stato espulso dal sistema [4]. | ||
- | + | Una limitazione nel [[metodo della velocità radiale]] usato per scoprire il pianeta è che permette di stimare solo un limite inferiore per la [[massa (fisica)|massa]]. Nel caso di Upsilon Andromedae d il limite è posto a 3,93 volte la massa di [[Giove (astronomia)|Giove]], tuttavia a seconda dell'[[inclinazione (orbita)|inclinazione orbitale]] la vera massa potrebbe essere molto più alta. Osservazioni [[astrometria|astrometriche]] preliminari suggeriscono un'inclinazione di 155.5° rispetto alla nostra linea visiva [5]. Se questa misura fosse confermata la vera massa del pianeta sarebbe di circa 9-10 volte quella di Giove. | |
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Data la sua elevata massa è probabile che il pianeta sia un [[gigante gassoso]] senza una superficie solida e con una gravità superficiale 10 volte quella della [[Terra]]. Siccome il pianeta è stato rilevato solo indirettamente, caratteristiche quali il [[raggio (geometria)|raggio]], la [[composizione chimica|composizione]] e la [[temperatura]] al momento non sono note. <br /> | Data la sua elevata massa è probabile che il pianeta sia un [[gigante gassoso]] senza una superficie solida e con una gravità superficiale 10 volte quella della [[Terra]]. Siccome il pianeta è stato rilevato solo indirettamente, caratteristiche quali il [[raggio (geometria)|raggio]], la [[composizione chimica|composizione]] e la [[temperatura]] al momento non sono note. <br /> | ||
- | Ipotizzando che la composizione del pianeta sia simile a quella di Giove e che sia in un ambiente prossimo all'equilibrio chimico, si prevede che l'[[atmosfera]] superiore del pianeta contenga nubi d'acqua piuttosto che quelle di [[ammoniaca]] tipiche di Giove | + | Ipotizzando che la composizione del pianeta sia simile a quella di Giove e che sia in un ambiente prossimo all'equilibrio chimico, si prevede che l'[[atmosfera]] superiore del pianeta contenga nubi d'acqua piuttosto che quelle di [[ammoniaca]] tipiche di Giove [6]. |
- | Upsilon Andromedae d si trova nella zona abitabile della sua stella, cioè quella regione in cui pianeti simili alla Terra possono mantenere acqua allo [[stato liquido]] sulla superficie e che ricevono una giusta dose di [[radiazione ultravioletta]] dalla propria stella. | + | Upsilon Andromedae d si trova nella zona abitabile della sua stella, cioè quella regione in cui pianeti simili alla Terra possono mantenere acqua allo [[stato liquido]] sulla superficie e che ricevono una giusta dose di [[radiazione ultravioletta]] dalla propria stella. Le simulazioni suggeriscono che anche con un'orbita eccentrica i [[pianeta terrestre|pianeti terrestri]] potrebbero mantenere acqua liquida per l'intero anno locale [7]. Questo significa che un ipotetico grosso [[satellite naturale]] di Upsilon Andromedae d potrebbe essere in grado di ospitare la [[vita (biologia)|vita]]. |
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- | + | 1^ [http://www.journals.uchicago.edu/ApJ/journal/issues/ApJ/v526n2/40403/brief/40403.abstract.html Evidence for Multiple Companions to υ Andromedae], Butler, R. et al., [[The Astrophysical Journal]], vol.526, pag. 916–927, 1999 | |
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+ | 2^ [http://www.journals.uchicago.edu/doi/abs/10.1086/504701 Catalog of Nearby Exoplanets], Butler, R. et al., [[The Astrophysical Journal]], vol.646, pag. 505–522, 2006 ([http://exoplanets.org/planets.shtml web version]) | ||
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+ | 3^ [http://adsabs.harvard.edu/abs/2005astro.ph.12291B Ultraviolet Radiation Constraints around the Circumstellar Habitable Zones], Buccino, A. et al., [[Icarus (journal)|Icarus]], vol.183, issue 2, pag. 491–503, 2006 | ||
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+ | 4^ [http://simbad.u-strasbg.fr/cgi-bin/cdsbib?2005Natur.434..873F Planet-planet scattering in the upsilon Andromedae system], Ford, E. et al., [[Nature (journal)|Nature]], vol.434, pag. 873–876, 2005 | ||
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+ | 5^ [http://www.journals.uchicago.edu/ApJ/journal/issues/ApJL/v548n1/005774/brief/005774.abstract.html Preliminary Astrometric Masses for Proposed Extrasolar Planetary Companions], Han, I. et al., [[The Astrophysical Journal]], vol.548, pag. L57–L60, 2001 | ||
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+ | 6^ [http://adsabs.harvard.edu/abs/2003ApJ...588.1121S Theoretical Spectra and Atmospheres of Extrasolar Giant Planets], Sudarsky, D. et al., [[The Astrophysical Journal]], vol.588, issue 2, pag. 1121–1148, 2003 | ||
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+ | 7^ [http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=105145 Earth-like worlds on eccentric orbits: excursions beyond the habitable zone], Williams, D., Pollard, D., International Journal of Astrobiology, vol.1, pag. 61–69, 2002, Cambridge University Press | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == |
Versione attuale delle 11:55, 20 set 2011
Upsilon Andromedae d è un pianeta extrasolare che orbita la stella simile al Sole, Upsilon Andromedae. La sua stella madre è stata la prima conosciuta ad ospitare un sistema stellare multiplo (escludendo la pulsar PSR 1257+12).
Il pianeta è il terzo in ordine di distanza dalla propria stella, al momento è quindi il pianeta più esterno conosciuto del suo sistema
Indice |
Scoperta
Upsilon Andromedae d è stato scoperto nel 1999 da Geoffrey Marcy e R. Paul Butler. Come la maggior parte dei pianeti extrasolari finora scoperti, Upsilon Andromedae c è stato individuato analizzando le variazioni nella velocità radiale della stella causate dalla gravità del pianeta.
Al tempo della scoperta si conosceva già un pianeta in orbita a Upsilon Andromedae A: il gioviano caldo Upsilon Andromedae b. Tuttavia nel 1999 si è capito che il solo pianeta più interno non riusciva a spiegare in modo soddisfacente la curva di velocità. Astronomi della San Francisco State University e del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno concluso in modo indipendente che il modello che meglio spiegava le osservazioni era formato da tre pianeti [1]. I due nuovi pianeti sono stati designati Upsilon Andromedae c e Upsilon Andromedae d.
Orbita e massa
Come la maggior parte degli esopianeti con un lungo periodo orbitale, l'orbita del pianeta è molto eccentrica, più di quella di qualsiasi pianeta nel nostro sistema solare [2]. Il semiasse maggiore dell'orbita lo colloca nella zona abitabile di Upsilon Andromedae A [3].
L'elevata eccentricità potrebbe essere il risultato di perturbazioni gravitazionali a opera di un pianeta più esterno ora perduto. Secondo alcune simulazioni le interazioni avrebbero spinto Upsilon Andromedae d in un'orbita più interna e più eccentrica, come conseguenza l'orbita del più interno Upsilon Andromedae c sarebbe diventata anch'essa eccentrica e il pianeta più esterno sarebbe stato espulso dal sistema [4].
Una limitazione nel metodo della velocità radiale usato per scoprire il pianeta è che permette di stimare solo un limite inferiore per la massa. Nel caso di Upsilon Andromedae d il limite è posto a 3,93 volte la massa di Giove, tuttavia a seconda dell'inclinazione orbitale la vera massa potrebbe essere molto più alta. Osservazioni astrometriche preliminari suggeriscono un'inclinazione di 155.5° rispetto alla nostra linea visiva [5]. Se questa misura fosse confermata la vera massa del pianeta sarebbe di circa 9-10 volte quella di Giove.
Caratteristiche
Data la sua elevata massa è probabile che il pianeta sia un gigante gassoso senza una superficie solida e con una gravità superficiale 10 volte quella della Terra. Siccome il pianeta è stato rilevato solo indirettamente, caratteristiche quali il raggio, la composizione e la temperatura al momento non sono note.
Ipotizzando che la composizione del pianeta sia simile a quella di Giove e che sia in un ambiente prossimo all'equilibrio chimico, si prevede che l'atmosfera superiore del pianeta contenga nubi d'acqua piuttosto che quelle di ammoniaca tipiche di Giove [6].
Upsilon Andromedae d si trova nella zona abitabile della sua stella, cioè quella regione in cui pianeti simili alla Terra possono mantenere acqua allo stato liquido sulla superficie e che ricevono una giusta dose di radiazione ultravioletta dalla propria stella. Le simulazioni suggeriscono che anche con un'orbita eccentrica i pianeti terrestri potrebbero mantenere acqua liquida per l'intero anno locale [7]. Questo significa che un ipotetico grosso satellite naturale di Upsilon Andromedae d potrebbe essere in grado di ospitare la vita.
Note
1^ Evidence for Multiple Companions to υ Andromedae, Butler, R. et al., The Astrophysical Journal, vol.526, pag. 916–927, 1999
2^ Catalog of Nearby Exoplanets, Butler, R. et al., The Astrophysical Journal, vol.646, pag. 505–522, 2006 (web version)
3^ Ultraviolet Radiation Constraints around the Circumstellar Habitable Zones, Buccino, A. et al., Icarus, vol.183, issue 2, pag. 491–503, 2006
4^ Planet-planet scattering in the upsilon Andromedae system, Ford, E. et al., Nature, vol.434, pag. 873–876, 2005
5^ Preliminary Astrometric Masses for Proposed Extrasolar Planetary Companions, Han, I. et al., The Astrophysical Journal, vol.548, pag. L57–L60, 2001
6^ Theoretical Spectra and Atmospheres of Extrasolar Giant Planets, Sudarsky, D. et al., The Astrophysical Journal, vol.588, issue 2, pag. 1121–1148, 2003
7^ Earth-like worlds on eccentric orbits: excursions beyond the habitable zone, Williams, D., Pollard, D., International Journal of Astrobiology, vol.1, pag. 61–69, 2002, Cambridge University Press