Anima (mitologia egizia)
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Versione delle 22:02, 29 dic 2008
Nella mitologia egizia si ritiene che l'anima umana possa essere suddivisa in più parti:
- Ab
- Akh
- Ba
- Hekau
- Ka
- Ren
- Sekhem
- Sekhu
- Sheut
La concezione dell'anima risulta molto vicina all'Induismo.
Indice |
Componenti vitali
Akh o Khu o Sahu
L'Akh, spesso raffigurato come un ibis piumato, vola dopo la morte di un essere.
Lo stesso geroglifico costituisce la radice del verbo "brillare" ed "essere utile". È l'elemento luminoso che alla morte si ricongiunge al creatore salendo a brillare come stella. Opposto al corpo, che appartiene alla terra, l'Akh appartiene al cielo, soprattutto all'Oriente (Akhet). Nei testi delle Piramidi infatti si legge "Voi sorgete dall'Orizzonte (Akhet) dove siete puri Spiriti (Akhu)". Questo elemento lega il defunto al mondo divino.
Ba (Spirito/Personalità)
Il Ba è la parte divina, totalmente spirituale, riconducibile alla personalità dell'anima di una persona.
È l'essenza soggetta alla reincarnazione o alla permanenza nei mondi spirituali. Esso poteva moltiplicarsi in relazione alla potenza del suo detentore.Il Ba usciva dal corpo del defunto e vi ritornava a mummificazione avvenuta.
Grazie al Ba anche il defunto, come gli dèi, può assumere forme (aru)
diverse, in seguito a varie trasformazioni e manifestazioni (keperu)
ed eventualmente rivestire una personalità dotata di memoria.
Il Ba è eterno e molto vicino alla natura dei Neteru, gli dèi, e del Neter.
Nell'antichità egizia è spesso rappresentato dall'ideogramma del trampoliere, la grande cicogna africana, conosciuta come jabiru (Mycteria ephippiorhyncus seu senegalensis).
La sua triplice ripetizione esprime per l'egiziano la pluralità e l'astrazione. Il monogramma
costituito da tre jabiru affiancati significa infatti "potenza, insieme delle manifestazioni divine".
Altri modi per rappresentare il Ba erano l'uccello a testa umana
e l'ariete
Ognuno di essi rappresenta la nozione di Ba con sfumature particolari:
- il trampoliere designa un'anima divina nella quiete,
- l'uccello a testa umana un'anima umana unita al corpo o che ne è stata separata,
- l'ariete uno spirito divino di prim'ordine.
Il segno
che li precede sarebbe la reminiscenza di un'antica teoria religiosa secondo la quale le stelle in cielo erano semplicemente innumerevoli Ba illuminati dalle loro lampade accese.
Ka
Nel mondo fisico ed è in grado di conservare i ricordi e i sentimenti della vita terrena. Cresce con l'uomo (oppure con il dio) e non lo abbandona mai, per questo, dopo la morte, va quindi pregata e ricordata dai cari del defunto. Il Ka conduce nella vita terrena un'esistenza indipendente, è impalpabile e può superare ogni ostacolo del mondo sensibile.
Il termine Ka, indicava la forza vitale di ciascun individuo. Con caratteristiche individuali molto marcate, costituisce il temperamento e l'insieme delle qualità degli esseri viventi.
I più recenti studi condotti considerano non adeguata la traduzione come spirito o doppio.
Il concetto di Ka può essere messo in relazione con il genius latino ed il daimon greco.
Esso si trasmette di padre in figlio e quindi appartiene, usando termini moderni, al patrimonio genetico ereditario di un uomo.
Il fatto che il segno
non sia mai divenuto un determinativo fa di esso un gesto assai speciale.
Particolare era la circostanza che le divinità possedevano molteplici Ka, uno per ciascuna delle loro peculiarità legate principalmente al potere di creare. Inoltre, essi ne disponevano in quantità illimitata.
Inoltre si riteneva che dando offerte al "Ka" del defunto se ne garantisse la sopravvivenza dopo la morte.
Le linee diagonali delle piramidi sono allineate con i punti cardinali perché così si pensava che il "Ka" del defunto potesse andare dovunque.
È in grado di conservare i ricordi e i sentimenti della vita terrena.
Numerosi sono i nomi egizi composti da Ka, spesso in riferimento al dio Ra, ad esempio Neferkara (Bellissimo è il Ka di Ra), Userkara (Potente è il Ka di Ra), Maatkara (Giusto è il Ka di Ra)
Secondo Giacomo Borioni e Friedrich Junge il "Ka" è la personalità dell'individuo, l'anima personale.
Le altre parti di cui è composta
Ab o Ib
Il cuore. Gli antichi egizi ritenevano che esso fosse la sede di tutte le emozioni, superiore quindi in funzionalità al cervello.
Senza questo organo, la vita oltre la morte è impensabile, perciò esso era l'unico che durante l'imbalsamazione veniva lasciato al proprio posto, mentre tutti gli altri organi venivano asportati e posizionati, in corrispondenza dei punti cardinali, nei vasi canopi dei figli di Horo.
Il simbolo del cuore è
e con questo simbolo vi erano molti modi di dire ed espressioni comuni, ad esempio
au-t-ib oppure au-t-ab cioè gioia, felicità (da au-t = estensione, grandezza, pienezza).
Con il vocabolo ˁb si indica il cuore nel significato morale ed anche come memoria e coraggio; inoltre può definire idee astratte e vari mori dell'anima. Come "sede della memoria" è testimone nel processo della psicostasia, non come coscienza, ma come sede di Sia, cioè conoscenza, sapere. L'altro vocabolo (ḥati) può essere tradotto come "cuore fisico" (usato nei testi di medicina) anche se può ricoprire, come ˁb, il significato di desiderio, bravura, amore, pensiero, saggezza e soddisfazione.
Hekau
L'Hekau è l'energia espressa con il "potere della magia".
Ren (nome proprio)
Il nome proprio è la parte che continua a dare vita ad un essere finché esso viene pronunciato.
Fa parte della personalità dell'individuo e ne costituisce una manifestazione, in modo parallelo al suo Khat ed al suo Ka, con il quale a volte si identifica.
Sekhem
Il Sekem è l'energia, la forza, la potenza e la luce di una persona defunta. Il Sekhem è l'insieme di tutte le energie che nascono dall'esistenza in unione delle parti spirituali e fisiche di un essere vivente. Il Sekhem, secondo alcuni perisce insieme al corpo fisico, per altri, dopo la morte, vive in eterno rimanendo unito al Ba.
Sekhu o Khat
Il corpo fisico di un essere, che prima o poi perisce e si decompone. Lì risiedono tutte le altre parti dell'essere nel periodo di esistenza della persona nel mondo fisico.
Sheut, Shuyt o Khaibit
L'ombra, presente sempre in ogni persona. Di colore nero, è una parte dell'anima molto simile al Ka, e per molti aspetti l'opposto di quest'ultimo. Mentre il Ka tenderebbe a conservare gli aspetti positivi dell'esistenza terrena, lo Sheut sarebbe invece l'emanazione formatasi dalla presenza di aspetti negativi.
Bibliografia
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- Allen, James P. 2000. "Middle Egyptian: An Introduction to the Language and Culture of Hieroglyphs", Cambridge University Press.
- Borghouts, Joris Frans. 1982. "Divine Intervention in Ancient Egypt and Its Manifestation (b3w)". In Gleanings from Deir el-Medîna, edited by Robert Johannes Demarée and Jacobus Johannes Janssen. Egyptologische Uitgaven 1. Leiden: Nederlands Instituut voor het Nabije Oosten. 1–70.
- Borioni, Giacomo C. 2005. "Der Ka aus religionswissenschaftlicher Sicht", Veröffentlichungen der Institute für Afrikanistik und Ägyptologie der Universität Wien.
- Burroughs, William S. 1987. "The Western Lands", Viking Press. (fiction).
- Friedman, Florence Margaret Dunn. 1981. On the Meaning of Akh (3ḫ) in Egyptian Mortuary Texts. Doctoral dissertation; Waltham: Brandeis University, Department of Classical and Oriental Studies.
- "Akh". In The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt, edited by Donald Bruce Redford. Vol. 1 of 3 vols. Oxford, New York, and Cairo: Oxford University Press and The American University in Cairo Press. 47–48.
- Jaynes, Julian. 1976. The Origin of Consciousness in the Breakdown of the Bicameral Mind, Princeton University.
- Žabkar, Louis Vico. 1968. A Study of the Ba Concept in Ancient Egyptian Texts. Studies in Ancient Oriental Civilization 34. Chicago: University of Chicago Press