Siragusa Eugenio

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«Una sera del mese di aprile 1962, sentii ad un tratto la necessità di recarmi verso l'Etna. Salii in macchina e mi avviai. Avevo la netta sensazione che l'auto fosse guidata non da me, ma da una forza superiore. Mi inerpicai su per i tornanti e raggiunsi Monte Manfré, a quota 1400 metri. Fermai la macchina lungo il bordo della strada e mi avviai a piedi su per un sentiero che portava in cima ad un cratere spento. Ero a circa la metà della ripidissima salita, quando vidi stagliarsi contro il nero della collina la sagoma di due figure, la cui tuta spaziale argentea luccicava sotto i raggi della luna piena. Erano alti, dall'aspetto atletico, dai capelli lunghi spioventi sulle spalle, con degli strani bracciali lucenti come l'oro ai polsi e alle caviglie, con una cintura fosforescente alla vita e strane placche sul petto. Al vederli, il sangue mi si gelò nelle vene e mi sentii inondato di sudore. Erano undici anni che anelavo spasmodicamente di vivere tale momento: ma il luogo isolato, il silenzio tutt'intorno, il buio della notte, l'incontro improvviso, erano tutti elementi che non concorrevano certo a rendermi coraggioso e calmo. Ma fu una cosa di breve durata. Uno dei due Personaggi rivolse contro di me il fascio di luce proiettato da un aggeggio che teneva in mano, e d'improvviso il mio essere fu percorso da un brivido strano e mi sentii pervaso di una calma e serenità indescrivibili: il cuore, che prima sembrava volesse esplodere dal petto, era ritornato a battere regolarissimo.
«Una sera del mese di aprile 1962, sentii ad un tratto la necessità di recarmi verso l'Etna. Salii in macchina e mi avviai. Avevo la netta sensazione che l'auto fosse guidata non da me, ma da una forza superiore. Mi inerpicai su per i tornanti e raggiunsi Monte Manfré, a quota 1400 metri. Fermai la macchina lungo il bordo della strada e mi avviai a piedi su per un sentiero che portava in cima ad un cratere spento. Ero a circa la metà della ripidissima salita, quando vidi stagliarsi contro il nero della collina la sagoma di due figure, la cui tuta spaziale argentea luccicava sotto i raggi della luna piena. Erano alti, dall'aspetto atletico, dai capelli lunghi spioventi sulle spalle, con degli strani bracciali lucenti come l'oro ai polsi e alle caviglie, con una cintura fosforescente alla vita e strane placche sul petto. Al vederli, il sangue mi si gelò nelle vene e mi sentii inondato di sudore. Erano undici anni che anelavo spasmodicamente di vivere tale momento: ma il luogo isolato, il silenzio tutt'intorno, il buio della notte, l'incontro improvviso, erano tutti elementi che non concorrevano certo a rendermi coraggioso e calmo. Ma fu una cosa di breve durata. Uno dei due Personaggi rivolse contro di me il fascio di luce proiettato da un aggeggio che teneva in mano, e d'improvviso il mio essere fu percorso da un brivido strano e mi sentii pervaso di una calma e serenità indescrivibili: il cuore, che prima sembrava volesse esplodere dal petto, era ritornato a battere regolarissimo.
Guardai i due in volto: illuminati dalla luna intravidi dei lineamenti dolcissimi ed uno sguardo austero e mite a un tempo. Ed ecco che uno dei due mi rivolse la parola in perfetto italiano: "La pace sia con te, figliolo. Ti abbiamo aspettato. Imprimi nella tua mente quanto ti diciamo". E mi dettarono un Messaggio da inviare ai Capi di Stato e agli uomini responsabili della terra».
Guardai i due in volto: illuminati dalla luna intravidi dei lineamenti dolcissimi ed uno sguardo austero e mite a un tempo. Ed ecco che uno dei due mi rivolse la parola in perfetto italiano: "La pace sia con te, figliolo. Ti abbiamo aspettato. Imprimi nella tua mente quanto ti diciamo". E mi dettarono un Messaggio da inviare ai Capi di Stato e agli uomini responsabili della terra».
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NB: Sembra che su un lato dell'Etna vi sia una parete lavica apparentemente normalissima, ma che cela una caverna in cui stanno degli [[alieni nordici]] o [[andromediani]] biondi che avevano a che fare con Siragusa e forse ancora oggi con quelli dell'organizzazione da lui creata. Visto che parlerebbero di concetti cristiani e non buddhisti o induisti facile che siano nordici.
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==Voci correlate==
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*[[Fratellanza cosmica]]
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==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
http://www.eugeniosiragusa.it/home.html
http://www.eugeniosiragusa.it/home.html
[[categoria:Contattisti]]
[[categoria:Contattisti]]

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Eugenio Siragusa

Eugenio Siragusa è nato a Catania il 25 Marzo del 1919. E’ stato seguito fin da bambino da "aiuti invisibili particolari". Il 25 Marzo del 1952 fu compenetrato da un raggio di luce uscito da un globo luminoso. Da quel momento la sua vita cambiò., come avvenne a Paolo di Tarso sulla via di Damasco. Una nuova personalità prende il posto della sua. Così inizia la sua Missione da Contattato. Dopo 11 anni di preparazione interiore, incontra fisicamente Esseri provenienti da altre Costellazioni, Esseri di Luce con i quali da allora è sempre stato in contatto divulgando in tutto il mondo i loro Messaggi e le loro preoccupazioni per il nostro procedere in particolare per il proliferare delle armi atomiche e degli esperimenti nucleari. Eugenio Siragusa insieme a pochi altri, è stato pioniere nello studio e nella divulgazione della presenza Extraterrestre sulla terra, ma soprattutto ha mostrato all’umanità l’aspetto spirituale che riveste oggi nel xx° secolo questa visita. Eugenio Siragusa è conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria esperienza che vive da Contattato e stimato per la sua condotta coerente e per i suoi insegnamenti profetici dettati da una Superiore Coscienza . Oggi altri collaboratori portano avanti la sua Opera nell’attesa del compimento degli eventi. Da molti Eugenio Siragusa è ritenuto un personaggio scomodo perché ha sempre detto la Verità, senza chiedere compenso alcuno, da molti altri è ritenuto un luminoso esempio da seguire. Egli ha lasciato questo mondo il 27 Agosto 2006 ansioso di proseguire la sua missione sul piano astrale-spirituale. Nel mondo, ovunque, risuona l’eco della sua grandiosa opera di verità.

«Una sera del mese di aprile 1962, sentii ad un tratto la necessità di recarmi verso l'Etna. Salii in macchina e mi avviai. Avevo la netta sensazione che l'auto fosse guidata non da me, ma da una forza superiore. Mi inerpicai su per i tornanti e raggiunsi Monte Manfré, a quota 1400 metri. Fermai la macchina lungo il bordo della strada e mi avviai a piedi su per un sentiero che portava in cima ad un cratere spento. Ero a circa la metà della ripidissima salita, quando vidi stagliarsi contro il nero della collina la sagoma di due figure, la cui tuta spaziale argentea luccicava sotto i raggi della luna piena. Erano alti, dall'aspetto atletico, dai capelli lunghi spioventi sulle spalle, con degli strani bracciali lucenti come l'oro ai polsi e alle caviglie, con una cintura fosforescente alla vita e strane placche sul petto. Al vederli, il sangue mi si gelò nelle vene e mi sentii inondato di sudore. Erano undici anni che anelavo spasmodicamente di vivere tale momento: ma il luogo isolato, il silenzio tutt'intorno, il buio della notte, l'incontro improvviso, erano tutti elementi che non concorrevano certo a rendermi coraggioso e calmo. Ma fu una cosa di breve durata. Uno dei due Personaggi rivolse contro di me il fascio di luce proiettato da un aggeggio che teneva in mano, e d'improvviso il mio essere fu percorso da un brivido strano e mi sentii pervaso di una calma e serenità indescrivibili: il cuore, che prima sembrava volesse esplodere dal petto, era ritornato a battere regolarissimo. Guardai i due in volto: illuminati dalla luna intravidi dei lineamenti dolcissimi ed uno sguardo austero e mite a un tempo. Ed ecco che uno dei due mi rivolse la parola in perfetto italiano: "La pace sia con te, figliolo. Ti abbiamo aspettato. Imprimi nella tua mente quanto ti diciamo". E mi dettarono un Messaggio da inviare ai Capi di Stato e agli uomini responsabili della terra».

NB: Sembra che su un lato dell'Etna vi sia una parete lavica apparentemente normalissima, ma che cela una caverna in cui stanno degli alieni nordici o andromediani biondi che avevano a che fare con Siragusa e forse ancora oggi con quelli dell'organizzazione da lui creata. Visto che parlerebbero di concetti cristiani e non buddhisti o induisti facile che siano nordici.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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