Atlantide
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Una tra le teorie più singolari, studiata e approfondita nella prima metà del [[XX secolo|Novecento]], sostiene che il mito di Atlantide non sarebbe altro che la memoria, deformata e ingigantita, della [[Civiltà minoica]] (civiltà [[Creta|cretese]] dell'[[età del bronzo]]), che ebbe fine intorno al [[1450 a.C.]], in circostanze non ancora ben chiarite. La causa potrebbe essere l'esplosione del vulcano dell'isola di ''[[Thera]]'', attualmente [[Santorini]], che provocò lo sprofondamento parziale dell'isola e giganteschi terremoti: l'esplosione di Thera avrebbe propagato nel Mediterraneo una terrificante [[onda anomala]] in grado di spazzare via gli insediamenti lungo le coste (le onde si sarebbero diffuse in tutto il bacino dell'[[Mar Egeo|Egeo]] in sole due ore, raggiungendo un'altezza di circa trenta metri), a cui sarebbero seguite entro due-tre giorni le ceneri riversate dall'esplosione vulcanica [16]. | Una tra le teorie più singolari, studiata e approfondita nella prima metà del [[XX secolo|Novecento]], sostiene che il mito di Atlantide non sarebbe altro che la memoria, deformata e ingigantita, della [[Civiltà minoica]] (civiltà [[Creta|cretese]] dell'[[età del bronzo]]), che ebbe fine intorno al [[1450 a.C.]], in circostanze non ancora ben chiarite. La causa potrebbe essere l'esplosione del vulcano dell'isola di ''[[Thera]]'', attualmente [[Santorini]], che provocò lo sprofondamento parziale dell'isola e giganteschi terremoti: l'esplosione di Thera avrebbe propagato nel Mediterraneo una terrificante [[onda anomala]] in grado di spazzare via gli insediamenti lungo le coste (le onde si sarebbero diffuse in tutto il bacino dell'[[Mar Egeo|Egeo]] in sole due ore, raggiungendo un'altezza di circa trenta metri), a cui sarebbero seguite entro due-tre giorni le ceneri riversate dall'esplosione vulcanica [16]. |
Versione delle 14:12, 12 feb 2009
Atlantide (in greco Ἀτλαντίς, "figlia di Atlante") è una leggendaria isola menzionata per la prima volta da Platone nei dialoghi Timeo e Crizia.
Il nome dell'isola deriva da quello di Atlante, il leggendario governatore dell'Oceano Atlantico, che sarebbe stato anche, secondo Platone, il primo re dell'isola, anche se, nella leggenda raccontata da Platone, Atlante non è rappresentato come il mitologico Titano, figlio di Giapeto e di Climene, che regge sulle sue spalle il mondo intero, bensì come un semidio, figlio di Poseidone e di Clito.
Nel racconto di Platone Atlantide era una potenza navale situata "oltre le Colonne d'Ercole" che conquistò molte parti dell'Europa occidentale e dell'Africa 9mila anni prima il tempo di Solone (approssimativamente nel 9600 a.C.). Dopo avere fallito l'invasione di Atene, Atlantide sprofondò "in un singolo giorno e notte di disgrazia".
Essendo una storia funzionale ai dialoghi di Platone, Atlantide è generalmente vista come un mito concepito dal filosofo greco per illustrare le proprie idee politiche. Benché la funzione di Atlantide sembri chiara alla maggior parte degli studiosi, essi disputano su quanto e come il racconto di Platone possa essere ispirato ad eventuali tradizioni più antiche. Alcuni argomentano che Platone si basò sulla memoria di eventi passati come l'eruzione di Thera o la Guerra di Troia, mentre altri insistono che egli trasse ispirazione da eventi contemporanei come la distruzione di Elice nel 373 a.C. o la fallita invasione ateniese della Sicilia nel 415–413 a.C.
La possibile esistenza di un'autentica Atlantide venne attivamente discussa durante l'antichità classica, ma fu generalmente rigettata e occasionalmente parodiata da autori posteriori. Mentre si conosce poco durante il Medioevo, la storia di Atlantide fu riscoperta dagli umanisti nell'era moderna. La descrizione di Platone ha ispirato le opere utopiche di numerosi scrittori rinascimentali, come La nuova Atlantide di Bacone. Atlantide ispira la letteratura contemporanea, dalla fantascienza ai fumetti ai film, essendo divenuta sinonimo di ogni e qualsiasi ipotetica civiltà perduta nel remoto passato.
Indice |
I Dialoghi di Platone
Platone riporta una discussione avvenuta nel 421 a.C. ad Atene, cui parteciparono Socrate, Timeo, Ermocrate e Crizia:
- « Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. (...) In tempi posteriori (...), essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte (...) tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »
Nel Timeo si racconta di come Solone, giunto in Egitto, fosse venuto a conoscenza da alcuni sacerdoti egizi di una antica battaglia avvenuta tra gli Atlantidei e gli antenati degli Ateniesi, che ormai vedeva vincenti i secondi. Secondo i sacerdoti, Atlantide era una monarchia assai potente, con enormi mire espansionistiche. Situata geograficamente oltre le Colonne d'Ercole, politicamente controllava l'Africa fino all'Egitto e l'Europa fino all'Italia. Proprio nel periodo della guerra con gli Ateniesi, un immenso cataclisma fece sprofondare l'isola sotto l'Oceano, distruggendo per sempre la civiltà di Atlantide.
Nel dialogo successivo, il Crizia, Platone descrive più nel dettaglio la situazione geopolitica di Atlantide, collocando il tutto novemila anni prima.
Secondo Platone il dio Poseidone si sarebbe innamorato di Clito, una fanciulla di Atlantide, e "recinse la collina dove ella viveva, alternando tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di diversa ampiezza, due erano fatti di terra e tre d'acqua ...". Al centro della città vi era il tempio di Poseidone e Clito, lungo 250 metri ed alto in proporzione, rivestito di argento al di fuori e di oricalco all'interno, con al centro una statua d'oro di Poseidone sul suo cocchio di destrieri alati, che arrivava a toccare la volta del tempio. Poseidone e Clito ebbero 10 figli, il primo dei quali, Atlante, sarebbe divenuto in seguito il governatore dell'Impero. Questa divenne una monarchia ricca e potente e l'isola fu divisa in dieci zone, ognuna governata da un figlio di Poseidone e dai relativi discendenti. Inizialmente il loro era stato un governo saggio e giusto ma la convivenza con i mortali li corruppe a tal punto che Zeus fu costretto ad intervenire, inabissando l'isola.
Platone riferisce nel Timeo che l'isola era più grande della Libia (Nord Africa) e dell'Asia (Anatolia) messe insieme.
Influenza culturale
Antichità
Al di fuori dei dialoghi Timeo e Crizia di Platone non vi è alcun riferimento antico di prima mano su Atlantide, il che significa che tutti gli altri riferimenti si rifanno, in una maniera o nell'altra, a Platone.
Per quanto alcuni nell'antichità avessero ritenuto un fatto storico il racconto riportato da Platone, già il suo allievo Aristotele non diede molta importanza alla cosa, liquidandola come un'invenzione del maestro. Ad Aristotele è infatti attribuita la frase L'uomo che l'ha sognata, l'ha anche fatta scomparire.
Alcuni autori antichi videro Atlantide come frutto dell'immaginazione mentre altri credettero fosse reale [1]. Il filosofo Crantore di Soli, uno studente dello studente di Platone Senocrate, è spesso citato come esempio di autore che ritenne la storia un fatto storico. La sua opera, un commento al Timeo di Platone, è perduta, ma essa è riferita da Proclo, uno storico classico che scrisse sette secoli dopo [2]. Altri storici e filosofi dell'antichità che credevano nell'esistenza di Atlantide furono Strabone e Posidonio [3].
Il racconto di Platone sull'Atlantide può inoltre avere ispirato imitazioni parodiche: scrivendo solo poche decadi dopo il Timeo e Crizia, lo storico Teopompo di Chio narrò di una terra in mezzo all'oceano conosciuta come Meropide (ovvero terra di Merope). Questa descrizione era inclusa nel libro VIII della sua voluminosa Filippica, che contiene un dialogo tra re Mida e Sileno, un compagno di Dioniso. Sileno descrive i Meropidi, una razza di uomini che crescevano al doppio dell'altezza normale e abitavano due città sull'isola di Meropis (Cos?): Eusebes (Εὐσεβής, "città pia") e Machimos (Μάχιμος, "città combattente"). Egli inoltre scrive che un'armata di dieci milioni di soldati attraversarono l'oceano per conquistare Iperborea, ma abbandonarono tale proposito quando si resero conto che gli Iperborei erano il popolo più fortunato del mondo. Heinz-Günther Nesselrath ha argomentato che questi e altri dettagli della storia di Sileno sono intesi come imitazioni ed esagerazioni della storia di Atlantide, allo scopo di esporre le idee di Platone al ridicolo [4].
Zotico, un filosofo neoplatonico del III secolo a.C., scrisse un poema epico basato sul racconto di Atlantide di Platone [5].
Lo storico romano del IV secolo d.C. Ammiano Marcellino, dissertando sulle perdute opere di Timagene, uno storico attivo nel I secolo a.C., scrive che i Druidi della Gallia riferirono che parte degli abitanti di quella terra erano migrati lì da isole lontane. Alcuni hanno inteso che si parlasse di sopravvissuti di Atlantide giunti via mare nell'Europa occidentale, ma Ammiano in realtà parla di "isole e terre oltre il Reno" [6], un'indicazione che gli immigrati in Gallia vennero dal Nord (Britannia, Olanda o Germania) [7]. Secondo Diodoro Siculo, comunque, i Celti che venivano dall'oceano adoravano gli dei gemelli Dioscuri che apparvero loro provenienti dall'oceano [8].
Un trattato ebraico sull'astronomia computazionale datato al 1378-1379, apparentemente una parafrasi di una precedente opera islamica a noi ignota, allude al mito di Atlantide in una discussione concernente la determinazione dei punti zero per il calcolo della longitudine [9].
Epoca moderna
Riscoperta dagli umanisti nell'era moderna, la storia di Platone ha ispirato le opere utopiche di numerosi scrittori dal Rinascimento in poi. La nuova Atlantide di Francesco Bacone del 1627 descrive una società utopica, chiamata Bensalem, collocata al largo della costa occidentale americana. Un personaggio del libro sostiene che la popolazione proveniva da Atlantide, fornendo una storia simile a quella di Platone e collocando Atlantide in America. Non è chiaro se Bacone intendesse l'America settentrionale o quella meridionale.
Lo scienziato svedese Olaus Rudbeck (1630 – 1702) scrisse nel 1679-1702 Atlantica (Atland eller Manheim), un lungo trattato dove sostenne con patriottismo che la Svezia era la perduta Atlantide, la culla della civiltà, e lo svedese era la lingua di Adamo da cui si sarebbero evoluti latino ed ebraico [10].
The Chronology of the Ancient Kingdoms Amended (1728, postumo) di Isaac Newton studia una varietà di collegamenti mitologici con Atlantide [11].
Alla metà e nel tardo Ottocento numerosi rinomati studiosi mesoamericani, a partire da Charles-Etienne Brasseur de Bourbourg, tra i quali Edward Herbert Thompson e Augustus Le Plongeon proposero l'idea che Atlantide fosse in qualche maniera correlata alla civiltà Maya e alla cultura azteca. La pubblicazione nel 1882 di Atlantis: the Antediluvian World di Ignatius Donnelly stimolò un notevole interesse popolare per Atlantide. Donnelly prese seriamente il resoconto di Platone su Atlantide e tentò di stabilire che tutte le antiche civiltà conosciute discendessero da questa progredita cultura del Neolitico.
Nel corso della fine dell'Ottocento le idee sulla natura leggendaria di Atlantide si combinarono con storie di altre terre perdute come Mu e Lemuria. Helena Blavatsky scrisse nel suo libro La dottrina segreta (1888) che gli Atlantiani erano eroi culturali (contrariamente a Platone, che li descrive dediti principalmente alle cose militari), e che erano la quarta "Razza radicale" (Root Race), a cui successe la "razza ariana". Rudolf Steiner scrisse dell'evoluzione culturale di Mu o Atlantide. Il sensitivo americano Edgar Cayce menzionò per la prima volta Atlantide nel 1923 [12], ed in seguitò asserì che era collocata nei Caraibi, proponendo che Atlantide fosse un'antica civiltà, altamente evoluta, ora sommersa, dotata di forze navali e aeree mosse da una misteriosa forma di cristallo di energia. Egli predisse inoltre che delle parti di Atlantide sarebbero riemerse nel 1968 o 1969. La Bimini Road, una formazione rocciosa sommersa con pietre rettangolari appena al largo di North Bimini Island, è stata descritta come una possibile prova di questa civiltà.
Il concetto di Atlantide attrasse i teorici nazisti. La teoria del Ghiaccio Cosmico (1913) [13] di Hanns Hörbiger (1860-1931) aveva infatti conquistato un vasto appoggio popolare e venne promossa dal regime nazista per le sue implicazioni razziali. Hörbiger riteneva che la Terra fosse soggetta a periodici cataclismi provocati della caduta di una serie corpi celesti che da comete erano diventati satelliti; la sommersione di Atlantide e di Lemuria sarebbero state provocate dalla cattura dell'attuale satellite della Terra, la Luna. I periodi di avvicinamento dei satelliti avrebbero provocato (per diminuzione della gravità) la nascita di stirpi di giganti di cui parlano la varie mitologie. Alfred Rosenberg (Mito del XX secolo, 1930) parlò di una razza dominante "nordico-atlantiana" o "ariano-nordica". Nel 1938 l'alto ufficiale Heinrich Himmler (allora capo supremo delle forze dell'ordine del Terzo Reich) organizzò una ricerca in Tibet allo scopo di trovare le spoglie degli Atlantidei bianchi. Secondo Julius Evola (Rivolta contro il mondo moderno, 1934) gli Atlantiani erano Iperborei: superuomini nordici originari del Polo Nord (vedi Thule).
Da quando la deriva dei continenti divenne ampiamente accettata nel corso degli anni sessanta, ha iniziato a svanire la popolarità di buona parte delle teorie sul “continente perduto” di Atlantide, mentre si iniziava ad accettare ampiamente la natura immaginaria degli elementi della storia di Platone.
Le ipotesi sulla collocazione
Sulla scorta di Aristotele e per la mancanza di fonti prima di Platone, si ritiene in genere che il mito di Atlantide sia solo una finzione letteraria, interamente elaborata dal filosofo greco a partire da riferimenti mitologici e dalle proprie idee politiche e filosofiche. Seppure Atlantide in quanto tale appaia solo raramente nei testi greci o latini (e solo come rielaborazione a partire dal racconto di Platone), miti e leggende di continenti o città sommersi sono ricorrenti e, come quello del Diluvio, appartengono a numerose antiche civiltà e culture.
Alcuni tuttavia hanno cercato di immaginare Atlantide come un luogo realmente esistito, o quantomeno di identificare gli elementi storici e geografici che possono avere originato il racconto di Platone.
Dai tempi di Donnelly, ci sono state dozzine - probabilmente centinaia - di proposte di localizzazione per Atlantide, al punto che il suo nome è divenuto un concetto generico, indipendente dal racconto di Platone. Questo è riflesso dal fatto che, in effetti, molti dei siti proposti non sono affatto nell'ambito dell'Oceano Atlantico. Si tratta a volte di ipotesi di accademici o archeologi, mentre altre si devono a sensitivi o ad altri ambiti pseudoscientifici. Molti dei siti proposti condividono alcune delle caratteristiche della storia originale di Atlantide (acque, fine catastrofica, periodo di tempo rilevante), ma nessuno è stato dimostrato come la "vera" Atlantide storica.
Le ipotesi sull'effettiva collocazione di Atlantide sono le più svariate [14]. Se è vero che Platone nei suoi due dialoghi parla esplicitamente di "un'isola più grande della Libia e dell'Asia messe insieme" oltre le Colonne d'Ercole (ovvero lo Stretto di Gibilterra), alcuni studiosi, vista l'effettiva difficoltà nell'immaginarsi un'isola-continente nell'Atlantico scomparsa in breve tempo senza lasciare pressoché nessuna traccia, hanno scelto collocazioni alternative.
Dapprima si è pensato all'America, che in effetti è un continente in mezzo all'Oceano (Atlantico) che però ai tempi di Platone non era per nulla conosciuto e che, per quanto se ne sappia, non ha conosciuto cataclismi recenti. Altri hanno pensato al deserto del Sahara, che in un periodo passato potrebbe essere stato fertile e ospitare molte persone, ma la descrizione di Platone non trova molte corrispondenze.
Alcuni hanno voluto vedere in alcune mappe risalenti al Medioevo (mappa di Piri Reìs) la rappresentazione di Atlantide nell'estremo sud, proprio dopo la Terra del Fuoco, fra l'America meridionale e l'Antartide. Secondo costoro infatti è probabile che l'Antartide, un tempo terra fertile e rigogliosa (cosa risalente secondo resti di vegetazione scoperti nello scorso secolo che fanno pensare grazie all'analisi al carbonio 14, che l'Antartide fosse sgombro dai ghiacci già 50.000 anni fa) sia stata la sede di Atlantide. Altri tuttavia vedono nelle stesse mappe solo delle grossolane rappresentazioni dell'America. Infine altri ancora la identificherebbero con un altro leggendario continente perduto, Lemuria, situato fra l'Africa e l'India.
Altra ipotetica collocazione è, secondo alcuni, tra cui il sensitivo Edgar Cayce, nel Mar dei Sargassi [15]: i fenici conoscevano le Azzorre e lungo la faglia atlantica non sono sconosciuti casi di emersione e affondamento di isole, anche in tempi storici recenti; si tratta comunque di piccole isole e non di continenti che potessero ospitare fiumi navigabili come nel racconto di Platone.
Nel Mediterraneo
La maggior parte delle ipotesi avanzate di recente indicano la collocazione della mitica isola non più nell'Oceano o in altri luoghi troppo remoti (ormai scartati per motivi geologici, cronologici e storici), ma più vicino, nel Mediterraneo o nei suoi immediati dintorni, dove Platone più probabilmente poteva avere tratto i vari elementi per costruire il suo racconto. Le conoscenze geografiche dei greci all'epoca di Platone erano infatti molto vaghe e limitate al bacino del Mediterraneo, ed erano in realtà sufficientemente precise solo nell'ambito dell'Egeo.
Una tra le teorie più singolari, studiata e approfondita nella prima metà del Novecento, sostiene che il mito di Atlantide non sarebbe altro che la memoria, deformata e ingigantita, della Civiltà minoica (civiltà cretese dell'età del bronzo), che ebbe fine intorno al 1450 a.C., in circostanze non ancora ben chiarite. La causa potrebbe essere l'esplosione del vulcano dell'isola di Thera, attualmente Santorini, che provocò lo sprofondamento parziale dell'isola e giganteschi terremoti: l'esplosione di Thera avrebbe propagato nel Mediterraneo una terrificante onda anomala in grado di spazzare via gli insediamenti lungo le coste (le onde si sarebbero diffuse in tutto il bacino dell'Egeo in sole due ore, raggiungendo un'altezza di circa trenta metri), a cui sarebbero seguite entro due-tre giorni le ceneri riversate dall'esplosione vulcanica [16].
Una teoria analoga è stata avanzata più recentemente dal giornalista italiano Sergio Frau dopo aver appreso tutte le informazioni dallo studioso Paolo Valente Poddighe, ha pubblicato Le colonne d'Ercole (2002): le colonne di cui parla Platone andrebbero in realtà identificate con il canale di Sicilia, dunque l'isola di Atlantide sarebbe in realtà la Sardegna; il popolo che edificò i nuraghi coinciderebbe con il misterioso popolo dei Shardana o Šerden, citati tra i "popoli del mare" che secondo le cronache degli antichi egizi tentarono di invadere il Regno d'Egitto. Alcuni Šhardana sarebbero quindi emigrati nella penisola italica, dove avrebbero dato origine alla civiltà etrusca. In effetti la Sardegna possiede ancora oggi zone pianeggianti situate alcuni metri sotto il livello del mare e ciò fa pensare che, essendo una terra geologicamente troppo antica per subire o aver subito catastrofi naturali di dimensioni troppo elevate, possa invece esser stata soggetta in passato a cataclismi legati al mare, il cui territorio probabilmente non avrebbe potuto respinger a causa appunto dell'altezza della sua superficie rispetto a quella marina. Oltretutto la mancanza di terremoti avrebbe permesso una grande espansione edilizia all'interno dell'isola, che probabilmente all'epoca sarebbe potuta apparire in maniera notevolmente diversa.
Alcuni identificano con l'isola di Cipro i resti del continente di Atlantide [17].
Una tra le molte teorie recenti collocherebbe Atlantide in Spagna, precisamente in Andalusia, vicino Cadice. È l'opinione dello studioso tedesco Rainer Kuehne che si avvale di rilevazioni satellitari, attribuite però a Georgeos Dìaz-Montexano. Qualcosa combacia, come la forma delle strutture rilevate e l'ambientazione vicino a montagne (in questo la Sierra Morena e la Sierra Nevada), come da descrizioni di Platone, in cui sono anche presenti ricche miniere di rame. Tuttavia, se avesse ragione Kuehne, non si tratterebbe di un'isola, come vuole tradizione, e le dimensioni dal satellite non combaciano con quelle di Platone.
Comunque sia, ovunque la si voglia situare, Atlantide affascina soprattutto per i miti che avvolgono il suo popolo e la sua fine.
Bibliografia
Ad Atlantide sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi [18]. La breve narrazione di Platone (di circa una decina delle attuali pagine) dunque ha fatto probabilmente scorrere più inchiostro del resto del suo intero corpus filosofico. Di seguito si elencano solo alcune opere significative reperibili in italiano [19] o consultabili online.
- Flavio Barbiero. Una civiltà sotto ghiaccio, 1974 - 2000 ISBN 9788842911685 (il primo testo che ipotizza che Atlantide sia da identificarsi con l'Antartide)
- Charles Berlitz. Il mistero dell'Atlantide (The mystery of Atlantis, 1976), Sperling & Kupfer, ISBN 9788878248991; un classico testo dell'archeologia misteriosa
- Marcello Cosci. Dai satelliti le prime immagini della mitica Atlantide, Felici, 2007. Una teoria basata sulla fotointerpretazione di immagini satellitari.
- Gennaro D'Amato. Il processo all'Atlantide di Platone, Genova, Il Basilisco 1980, poi, Genova I Dioscuri 1988
- Rand e Rose Flem-Ath. La fine di Atlantide, Piemme, ISBN 9788838447860. In questo saggio si ipotizza, sulla scia di Flavio Barbiero, che Atlantide sia l'Antartide; il testo si basa su teorie sulla dislocazione della crosta terrestre.
- Sergio Frau. Le colonne d'Ercole, ed. NUR-Neon, Roma 2002, ISBN 88-900740-0-0
- Jacques Collina-Girard. L'Atlantide devant le Detroit de Gibraltar? mythe et géologie, Comptes Rendus de l'Académie des Sciences de Paris, Sciences de la Terre et des Planètes, 2001, 333 (2001) 233-240
- Jacques Collina-Girard. La transgression finiglaciaire, l'archéologie et les textes (exemples de la grotte Cosquer et du mythe de l'Atlantide) in: Human records of recent geological evolution in the Mediterranean Basin-historical and archaeological evidence, CIESM Workshop Monographs, n° 24, Monaco, 2004, pagg. 63-70. (documento pdf)
- Ignatius Donnelly. Platone, l'Atlantide e il Diluvio (Atlantis: the Antediluvian World, 1882), Profondo Rosso Edizioni, 2005, ISBN 8889084456
- Richard Ellis, Atlantide, Corbaccio, 1999. Recente e accurata analisi critica della leggenda di Atlantide.
- Peter Kolosimo. Il pianeta sconosciuto, Sugarco, Torino 1957. Il punto di vista di uno degli inventori dell'archeologia misteriosa.
- Peter Kolosimo. Astronavi sulla preistoria, Sugarco, Milano 1972
- Peter Kolosimo. Terra senza tempo, Sugarco, Torino 1964
- Chiara Lombardi. La sacra isola sotto il sole. Il mito di Atlantide in Platone, Casti, Foscolo, Leopardi, Edizioni Prospettiva, 2006
- Otto Muck. I segreti di Atlantide, SIAD, 1979
- Isaac Newton. The Chronology of Ancient Kingdoms Amended, 1728; studia una varietà di collegamenti mitologici con Atlantide.
- Ernesto Paleani (a cura di). Atlantide. Alla ricerca di Atlantide. Dalla descrizione di Platone alle molteplici ipotesi attraverso ricostruzioni cartografiche, geologiche ed archeologiche, atti del convegno, Centro internazionale di studi geocartografici storici (Apecchio, PU), 2007 (CD-ROM)
- Lyon Sprague De Camp. Il mito di Atlantide e dei continenti scomparsi (Lost Continents- The Atlantis Theme, 1954, 1970), Fanucci, 1980; con una certa dose di ironia e di spirito critico, in questo testo si esaminano tutti i casi di terre "leggendarie", apparse nella vastissima letteratura sull'argomento; con elenchi dei testi classici e delle diverse interpretazioni.
- Fabio Truppi. Atlantide tra mito e archeologia, Bardi, Roma 2004 ISBN 88-88620-12-5 - Nato come tesi di laurea in archeologia, analizza il mito dalle origini alle recenti ipotesi, evidenziando corrispondenze testuali tra Platone e Omero.
- Ivar Zapp e George Erikson. Le strade di Atlantide, PIEMME, 2002
Atlantide nei media
Una lista completa delle apparizioni di Atlantide nei mass media moderni potrebbe essere troppo estesa per poterla inserire qui. Ci limitiamo dunque a citarne alcune.
Narrativa
- Il classico di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari (1870) comprende una visita alle rovine sommerse di Atlantide a bordo del sottomarino Nautilus del Capitano Nemo.
- Nel suo celebre romanzo L'Atlantide (1919), Pierre Benoît immagina i discendenti del continente perduto nel deserto del Sahara; il romanzo di Benoît ha ispirato la maggior parte dei film successivi sul continente perduto.
- Nel romanzo Aelita (1922), Aleksej Nikolaevič Tolstoj fa ritrovare i superstiti degli atlantidei sul pianeta Marte.
- Il romanzo breve di Arthur Conan Doyle L'abisso di Atlantide (The Maracot Deep, 1929) narra le avventure di tre scienziati che scoprono, con l'ausilio di un batiscafo ottocentesco, una civiltà ancora fiorente sul fondo dell'oceano Atlantico. Tale popolazione approverebbe i Dialoghi di Platone.
- La caduta dell'isola di Númenor ne Il Silmarillion (1977) di Tolkien ricorda molto da vicino il mito di Atlantide. Nella cornice dell'opera, l'evento viene ricordato come "La Caduta" - che nella lingua elfica inventata da Tolkien diventa "Atalantë". Dato che l'opera di Tolkien intende descrivere una "mitologia immaginaria" del nostro mondo, l'implicazione evidente è che Númenor sia di fatto Atlantide.
- Le luci di Atlantide (Web of Light - Web of Darkness, 1983; nelle successive edizioni: Fall of Atlantis) di Marion Zimmer Bradley
- In Buona Apocalisse a tutti! (1990) di Neil Gaiman e Terry Pratchett, il giovane Anticristo fa risorgere Atlantide dalle acque.
- Il romanzo fantascientifico Il codice di Atlantide (2001) di Stel Pavlou presenta Atlantide, situata al Polo Sud, come la città "sopita" di una antica civiltà molto avanzata, pronta però a risvegliarsi come una bomba ad orologeria nel momento (previsto dagli atlantidi con calcoli astronomici) in cui il Sole avrebbe messo in pericolo la Terra.
- Clive Cussler, Atlantide (2002). Dirk Pitt (l'eroe creato dall'autore) alla scoperta dei segreti degli Amenes tra mille pericoli nell'Oceano Antartico.
- Nel romanzo per ragazzi Nina e l'occhio segreto di Atlantide (2005) della scrittrice italiana Moony Witcher, Nina raggiunge Atlantide per liberare l'arcano dell'Acqua intrappolato dal conte Karkon.
Atlantide al cinema
Ad Atlantide si è ispirato numerose volte il cinema, soprattutto quello di fantascienza e il filone fanta-mitologico:
- L'Atlantide (1921) di Jacques Feyder, tratto dall'omonimo romanzo di Pierre Benoît
- Aelita (Mezhrobpom, 1924), film kolossal sovietico di Jakov Protazanov tratto dall'omonimo romanzo di Aleksej Nikolaevič Tolstoj
- L'Atlantide (Die herrin von Atlantis, 1932) di Georg Wilhelm Pabst, seconda versione del romanzo di Benoît
- L'Atlantide (Siren of Atlantis, 1948) di Gregg C. Tallas
- Totò sceicco, commedia italiana del 1950 di Mario Mattoli, parodia di tutti i film ispirati alla storia di Benoît
- Il continente scomparso (Lost Continent, USA 1951) di Sam Newfield
- Atlantide, il continente perduto (Atlantis, the Lost Continent, 1961) di George Pál
- Antinea, l'amante della città sepolta (1961) di Edgar G. Ulmer e Giuseppe Masini (sempre dal romanzo di Benoît)
- Ercole alla conquista di Atlantide (1961) di Vittorio Cottafavi
- L'isola degli uomini pesce (1979) di Sergio Martino
- Ultimo rifugio: Atlantide (1980) di Kenji Fukasaku
- Atlantis - L'impero perduto (Atlantis: The Lost Empire, USA 2001), lungometraggio a cartoni animati prodotta dalla Disney e ispirato alle atmosfere di Verne
Altre isole perdute
Tra le altre ipotetiche terre perdute, le più famose sono le isole di Avalon e Thule, oltre agli ipotetici continenti di Lemuria e di Mu (entrambi "nati" nella seconda metà dell'Ottocento).
Citazioni
- « L'uomo che l'ha sognata, l'ha anche fatta scomparire. »
Aristotele
- « La ricerca di Atlantide colpisce le corde più profonde del cuore per il senso della malinconica perdita di una cosa meravigliosa, una perfezione felice che un tempo apparteneva al genere umano. E così risveglia quella speranza che quasi tutti noi portiamo dentro: la speranza tante volte accarezzata e tante volte delusa che certamente chissà dove, chissà quando, possa esistere una terra di pace e di abbondanza, di bellezza e di giustizia, dove noi, da quelle povere creature che siamo, potremmo essere felici… »
L. Sprague de Camp
Note
1^ Nesselrath (2005), pp. 161–171.
2^ Timaios 24a: τὰ γράμματα λαβόντες.
3^ Strabo 2.3.6
4^ Nesselrath 1998, pp. 1–8.
5^ Porfirio, Vita di Plotino, 7-35.
6^ Res Gestae 15.9
7^ Fitzpatrick-Matthews, Keith. Lost Continents: Atlantis.
8^ [1] Bibliotheca historica - Diodorus Siculus 4.56.4: "And the writers even offer proofs of these things, pointing out that the Celts who dwell along the ocean venerate the Dioscori above any of the gods, since they have a tradition handed down from ancient times that these gods appeared among them coming from the ocean. Moreover, the country which skirts the ocean bears, they say, not a few names which are derived from the Argonauts and the Dioscori."
9^ Some say that they [the inhabited regions] begin at the beginning of the western ocean [the Atlantic] and beyond. For in the earliest times [literally: the first days] there was an island in the middle of the ocean. There were scholars there, who isolated themselves in [the pursuit of] philosophy. In their day, that was the [beginning for measuring] the longitude[s] of the inhabited world. Today, it has become [covered by the?] sea, and it is ten degrees into the sea; and they reckon the beginning of longitude from the beginning of the western sea. Selin, Helaine 2000, Astronomy Across Cultures: The History of Non-Western Astronomy, Kluwer Academic Publishers, Netherlands, pg 574. ISBN 0-7923-6363-9
10^ Auroux, Sylvain, ed. (2006). History of the Language Sciences: An International Handbook on the Evolution of Language Sciences. Walter de Gruyter, ISBN 3110167352, pp. 1125-1126.
11^ Isaac Newton (1728). The Chronology of Ancient Kingdoms Amended
12^ Robinson, Lytle, 1972, Edgar Cayce’s Story of the Origin and Destiny of Man, Berkeley Books, New York, pg 51.
13^ Glazial-Kosmogonie, 1913
14^ http://www.enricobaccarini.com/atl_realt%C3%A0ofan.htm
15^ Atlantide secondo Edgar Cayce
16^ Sette tracce di onde anomale di 1600 anni fa - articolo su Ulisse, 27 agosto 2004
17^ La teoria di Sarmast - articolo su Rai News, 15/11/2004
18^ "Un catalogo bibliografico incompleto della letteratura sull'Atlantide, compilato nel 1926 da J. Gattefossé e C. Roux, comprendeva ben 1700 titoli circa". R. Fondi, introduzione in Lyon Sprague De Camp. Il mito di Atlantide e dei continenti scomparsi, Fanucci, 1980
19^ Per un elenco più esteso di testi in italiano vedi: Bibliografia con testi in italiano su Atlantide e Una bibliografia con testi in italiano su Atlantide
Voci correlate
- Aztlán, leggendaria terra d'origine degli Aztechi
- Hyperborea
- Mu
- Luoghi mitici e leggendari
- Oricalco
- Tsunami
Collegamenti esterni
- Il dialogo Timeo di Platone (traduzione italiana)
- Il dialogo Crizia di Platone (traduzione italiana)
- La teoria sarda sulla collocazione di Atlantide, appunti dal libro di Sergio Frau
- L'Atlantide al cinema
- Atlantide nell'enciclopedia del CICAP
- Saggio su diverse atlantidi mitiche
- Atlantis Revealed Localizzazione di Atlantide in Sud America
- Le Sette Grandi Isole Del Mar D' Occidente (Atlantide)
- Pelasgi, Tirreni ed Etruschi: il mito e le origini
- Il mito di Atlantide nell'enciclopedia dei misteri del BVZM curata da Alfredo Castelli
- Ciò che resta di Atlantide - articolo di sostenitori del paranormale
- Atlantis: the Myth da Encyclopedia Mythica
- Lineamenti di storia vicino-orientale fra le due eruzioni del Thera del 1533 e 1330 (Atlantide = 1a eruzione del Thera e fine dell'impero Hyksos al tempo di Ahmose I della XVIII dinastia)
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