Lulu
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'''Lulu''' é il nome [[lingua accadica|accadico]] con cui vengono chiamati nella mitologia mesopotamica i primi uomini creati da [[Ninhursag|Ninmah]] o da [[Enki]] a seconda del mito. Il termine Lulu, spesso accompagnato da ''Amelu'' o ''Awilu'' é però composto dalla duplicazione del termine sumero LU, che a seconda di come viene reso in cuneiforme può assumere i significati di ''Uomo / Maschio / Persona'' (LU2), e ''Miscelato'' (LU3). | '''Lulu''' é il nome [[lingua accadica|accadico]] con cui vengono chiamati nella mitologia mesopotamica i primi uomini creati da [[Ninhursag|Ninmah]] o da [[Enki]] a seconda del mito. Il termine Lulu, spesso accompagnato da ''Amelu'' o ''Awilu'' é però composto dalla duplicazione del termine sumero LU, che a seconda di come viene reso in cuneiforme può assumere i significati di ''Uomo / Maschio / Persona'' (LU2), e ''Miscelato'' (LU3). | ||
Come spesso avviene nella [[lingua sumera]] dunque il nome é un gioco di parole. [[Zecharia Sitchin]] suggerisce, analizzando i miti che descrivono la creazione del Lulu, che questo essere sia ottenuto tramite una Fertilizazione In Vitro Eterologa utilizzando il seme di uno degli [[Anunnaki]] e l'ovulo di una ominide terrestre. Questo 'mescolamento' dei due corredi genetici sarebbe il motivo per cui l'essere fu chiamato LULU (o più propriamente LU2.LU3), 'Uomo miscelato'. | Come spesso avviene nella [[lingua sumera]] dunque il nome é un gioco di parole. [[Zecharia Sitchin]] suggerisce, analizzando i miti che descrivono la creazione del Lulu, che questo essere sia ottenuto tramite una Fertilizazione In Vitro Eterologa utilizzando il seme di uno degli [[Anunnaki]] e l'ovulo di una ominide terrestre. Questo 'mescolamento' dei due corredi genetici sarebbe il motivo per cui l'essere fu chiamato LULU (o più propriamente LU2.LU3), 'Uomo miscelato'. | ||
- | [[Zecharia Sitchin]] sostiene che questo ibrido [[Homo Erectus]]-[[Anunnaki]] sia il progenitore dell'[[Homo Sapiens Sapiens]] (cioè di tutti gli uomini sulla [[gaia|Terra]]: bianchi, neri, cinesi, indiani), ma alcuni ufologi sostengono che il risultato dell'ibridazione fu solo l'etnia nera africana (il ''popolo dalla testa nera'' - come si chiamavano tra loro i [[Sumeri]] - sarebbero più propriamente il ''popolo dalla faccia nera''). | + | [[Zecharia Sitchin]] sostiene che questo ibrido [[Homo Erectus]]-[[Anunnaki]] sia il progenitore dell'[[Homo Sapiens Sapiens]] (cioè di tutti gli uomini sulla [[gaia|Terra]]: bianchi, neri, cinesi, indiani), ma alcuni ufologi sostengono che il risultato dell'ibridazione fu solo l'etnia nera africana (il ''popolo dalla testa nera'' - come si chiamavano tra loro i [[Sumeri]] - sarebbero più propriamente il ''popolo dalla faccia nera'', poi portato in centro america con le navi volanti degli "dèi" e li divenuti noti col nome di [[Olmechi]], che oggi si conosce per le 16 [[Teste olmeche colossali|teste olmeche]] di caratteri somatici negroidi e non indios). |
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+ | Immagine:Catturaargilla.PNG|Montmorillonite, tipo di argilla usata in ingegneria genetica | ||
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+ | ==Voci correlate== | ||
+ | * [[Adamo cromosomiale-Y]] | ||
- | + | * [[Eva mitocondriale]] | |
[[categoria:Spiritualità/Religioni]] | [[categoria:Spiritualità/Religioni]] |
Versione attuale delle 10:40, 16 dic 2021
- « Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. »
Genesi, 2, 7
- « In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla. Poi ne facemmo una goccia di sperma [posta] in un sicuro ricettacolo, »
Corano, 23, 12-13
Lulu é il nome accadico con cui vengono chiamati nella mitologia mesopotamica i primi uomini creati da Ninmah o da Enki a seconda del mito. Il termine Lulu, spesso accompagnato da Amelu o Awilu é però composto dalla duplicazione del termine sumero LU, che a seconda di come viene reso in cuneiforme può assumere i significati di Uomo / Maschio / Persona (LU2), e Miscelato (LU3). Come spesso avviene nella lingua sumera dunque il nome é un gioco di parole. Zecharia Sitchin suggerisce, analizzando i miti che descrivono la creazione del Lulu, che questo essere sia ottenuto tramite una Fertilizazione In Vitro Eterologa utilizzando il seme di uno degli Anunnaki e l'ovulo di una ominide terrestre. Questo 'mescolamento' dei due corredi genetici sarebbe il motivo per cui l'essere fu chiamato LULU (o più propriamente LU2.LU3), 'Uomo miscelato'.
Zecharia Sitchin sostiene che questo ibrido Homo Erectus-Anunnaki sia il progenitore dell'Homo Sapiens Sapiens (cioè di tutti gli uomini sulla Terra: bianchi, neri, cinesi, indiani), ma alcuni ufologi sostengono che il risultato dell'ibridazione fu solo l'etnia nera africana (il popolo dalla testa nera - come si chiamavano tra loro i Sumeri - sarebbero più propriamente il popolo dalla faccia nera, poi portato in centro america con le navi volanti degli "dèi" e li divenuti noti col nome di Olmechi, che oggi si conosce per le 16 teste olmeche di caratteri somatici negroidi e non indios).
Vedi la voce Adamu e Adamo, Ti-Amat ed Eva, il mito sumerico la creazione dell'Uomo. Secondo il mito sumerico fu Enki ad avere l'idea dell'ibrido e a dirigere le operazioni tecniche nella Casa della Vita nell'Abzu (Gran Zimbabwe) e Ninmah, una volta istruita da Enki che le diede i me informativi, raffinò la tecnica di fecondazione in vitro utilizzando dei supporti d'argilla. Ninmah si offrì anche per partorire Adamo, il primo risultato riuscito del progetto Lulu. Gli esemplari successivi furono partoriti da infermiere aiutanti fatte venire su UFO da Shuruppak in Sumer: i loro nomi erano Ninimma, Shuzianna, Ninmada, Ninbara, Ninmung, Musardu e Ningunna.
NB: Ancora oggi nell'ingegneria genetica si lavora con le cellule su un supporto di argilla, vedi il progetto Adam non solo sulla Terra ma in tutto questo universo. Uno studio del 2002 di Martin Hanczyc e Shelley Fujikawa ha provato che un tipo di argilla, la montmorillonite, ha mostrato capacità di catalisi nei confronti delle reazioni di ricombinazione dell'RNA tramite la formazione di vesciche di grasso. Inoltre la montmorillonite protegge le molecole organiche dal degradamento e permette loro di degradarsi spontaneamente con percentuale di successo maggiore rispetto a un ambiente che ne è privo. I primi studi sull'uso delle argille nella catalisi di colture organiche sono degli anni '90 e successivamente allo studio del 2002, è stato fatto un'ulteriore studio di James P. Ferry nel 2006 e uno di Q. Huang e W. Chen nel 2007.