Isin

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Versione delle 13:40, 27 dic 2008

Isin (oggi Ishan al-Bahriyat) fu una città della bassa Mesopotamia che fiorì nel II millennio a.C..

Le sue coordinate geografiche sono: latitudine 31° 56' N, longitudine 45° 17' E

Non vi sono re di Isin che appartengono al periodo sumerico in quanto la “Dinastia di Isin” è orignaria dello stato Amorrita, della bassa Mesopotamia, che ottenne l’indipendenza con il declino della Terza dinastia di Ur (in pratica con la caduta dell'impero sumerico). La dinastia di Isin si concluse nel 1730 a.C. circa.

Indice

Storia

File:Hymn Iddin-Dagan Louvre AO8864.jpg
Inno dedicato a Iddi-Dagan, re di Isin. Iscrizione su argilla, ca. 1950 a.C.

Quando la Terza dinastia di Ur gradualmente si disgregò, verso la fine del terzo millennio a.C., le città-stato più potenti cercarono di colmare il vuoto di potere che si era creato. L’ultimo re sumerico della dinastia di Ur, Ibbi-Sin, non ebbe le risorse e l’organizzazione politica necessaria per respingere le aggressive popolazioni che iniziarono l’invasione dall’Elam. Uno dei suoi governatori ufficiali, Ishbi-Erra, si trasferì da Ur a Isin e si proclamò governatore della città.

Ishbi-Erra (2017-1985 a.C.) estese il suo potere dal golfo Persico al fiume Hamazi, a discapito di Ibbi-Sin. Dopo pochi anni la caduta della dinastia di Ur, Ishbi-Erra e i suoi due immediati successori (Shu-Ilishu e Iddin-Dagan) riuscirono in poco tempo ad espandere il proprio dominio e, grazie ad alcune importanti vittorie militari, costrinsero gli Elamiti a ritirarsi. Questo permise ad Isin di assumere il controllo delle importanti città commerciali e culturali di Ur, Uruk e del centro spirituale di Nippur.

Anche se non è considerato un successore della Terza dinastia di Ur, Ishbi-Erra fece alcuni tentativi per dare una continuità alla dinastia, molto probabilmente per legittimare il suo potere.

Intanto, nel resto della Mesopotamia, altre figure seguirono l’esempio di Ishbi-Erra, fondando nuove potenti dinastie a Der, Eshnunna, Sippar, Kish e Larsa.

Isin prosperò per oltre cento anni. Rovine di grandi costruzioni, come templi, sono state riportate alla luce. Inoltre sono stati scoperti molti editti reali e codici di leggi (quello di Lipit-Ishtar è uno dei più antichi conosciuti). La struttura politica centralizzata della Terza dinastia di Ur fu fondamentalmente mantenuta, con i regnanti di Isin che nominavano governatori e altri funzionari locali per esercitare la loro volontà nelle province. Inoltre le ricche rotte commerciali verso il golfo Persico rimasero una cruciale risorsa per la città.

La caduta

Gli esatti eventi che portarono alla disgregazione del regno di Isin, sono in gran parte sconosciuti, ma alcune evidenze aiutano a far luce.

Documenti indicano che l’accesso alle risorse idriche rappresentò sempre un grande problema per Isin. La città, inoltre, subì un duro colpo quando un governatore reale della provincia di Lagash, Gungunum, si impadronì della città di Ur.

Ur era stato il principale centro commerciale del golfo e quindi questo evento paralizzò economicamente Isin. Inoltre i due successori di Gungunum, Abisare e Sumu-EL (ca. 1905 e 1894 a.C.), cercarono entrambi di tagliare fuori Isin dai propri canali dirottandoli verso Larsa.

Nippur nel frattempo era stata perduta e non verrà mai più recuperata. Attorno al 1860 a.C. un usurpatore chiamato Enlil-bani si impadronì del trono di Isin, ponendo fine alla dinastia ereditaria stabilita da Ishbi-Erra 150 anni prima.

Anche se politicamente ed economicamente debole, Isin mantenne una relativa indipendenza da Larsa per almeno altri quaranta anni. Fu poi però conquista da Rim-Sin re di Larsa e infine annessa all’impero di Hammurabi.

Cronologia della dinastia di Isin

Archeologia

Gran parte dei scavi archeologi ad Isin sono stati compiuti negli anni ottanta da una squadra di archeologi tedeschi. Tuttavia, come è accaduto per molti siti in Iraq, la ricerca è stata interrotta dalla guerra del golfo (1990-1991) e dalla guerra in Iraq (dal 2003 ad oggi). Durante il suo regime, Saddam Hussein, ha in qualche modo protetto i luoghi archeologici, ma dalla sua caduta, la difesa di questi siti è inesistente. I tombaroli stanno distruggendo il sito archeologico di Isin ad una velocità allarmante, rovinando tutto il lavoro fatto nelle ultime decadi dagli archeologici e impedendo un futuro studio di ricostruzione della cultura e della storia di Isin. Centinaia se non migliaia di manufatti e tavolette d’argilla sono già stati venduti dai saccheggiatori a collezionisti occidentali e ricettatori.

Cultura

Ishbi-Erra mantenne molte delle pratiche religiose che erano fiorite nel precedente periodo di Ur III, come ad esempio il rituale sacro di unione compiuto ogni anno. Durante questo rito, il re interpreta la parte del mortale Dumuzi, e si unisce, attraverso un atto sessuale, ad una sacerdotessa che rappresenta la dea dell’amore e della guerra Inanna (nota anche come Isthar). Ciò era fatto nell’intento di rafforzare il rapporto del re con gli dei, che avrebbero donato stabilità e prosperità all’intero paese. I re di Isin, inoltre, mantennero la pratica di nominare le loro figlie sacerdotesse ufficiali del dio della luna di Ur.

Letteratura

La letteratura del periodo, in linea generale, mantiene e continua le tradizioni di quella di Ur III. Per esempio, la tradizione dell’inno reale, un genere iniziato nel precedente millennio, fu mantenuta. Molti inni reali scritti per i re di Isin riflettono i temi, la struttura e la lingua di Ur. A volte gli inni sono stati scritti in prima persona nella voce del re; altre volte erano richieste e preghiere di cittadini ordinari per il re.

È in questo periodo che la Lista dei re Sumeri perviene alla sua forma finale, nonostante essa si basi su fonti molto più antiche. La compilazione della Lista sembra mettere in primo piano la stessa dinastia di Isin, in quanto la dinastia sembra voglia ricollegarsi ai primi (anche se a volte leggendari) re.

Voci correlate

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