Teosofia

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Il termine teosofia (dal greco θεός, 'dio', e σοφία, 'sapienza') indica diverse dottrine mistico-filosofiche storicamente succedutesi, che si richiamano l'una all'altra. Di seguito un breve elenco:

Il testo sacro di questi teosofi è il Libro di Dzyan. La cosmogonia teosofica prevede uno sviluppo del mondo tramite vari stadi intermedi tra la materia e lo spirito; l'uomo, composto di corpo, spirito e anima, cresce anch'esso attraverso vari stadi definiti: materia, corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale, ragione, anima e infine spirito. L'anima umana non ha né inizio né fine: essa è destinata ad un ciclo di reincarnazioni finché raggiunge la sostanza assoluta del cosmo.

Indice

La Società Teosofica

Nell'ambito della Società Teosofica del XIX secolo, la teosofia è una scienza esoterica. Il termine "scienza" ha dunque qui un significato molto sui generis, in parte collegabile con il significato di "scienza" con cui Husserl indicava la sua "fenomenologia", basata sulla credenza che al di là delle conoscenze scientifiche sulle cose, la loro verità (eidos) fosse accessibile solo per vie logico-astratte, per accedere a una sorta di res cogitans spiritualistica di ascendenza cartesiana.

Helena Blavatsky definisce la teosofia, nel testo La dottrina segreta, come: Template:Citazione

I tre principi e scopi su cui si basa la Società Teosofica sono:

  1. formare un nucleo di fratellanza universale dell'umanità senza distinzioni di razza, sesso, credo, casta o colore;
  2. incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze;
  3. investigare le leggi inesplicate della Natura e le capacità latenti dell'uomo.

La fondatrice del movimento, Helena Blavatsky, sostenne sempre di aver compiuto un viaggio nell'allora sconosciuto Tibet, dove avrebbe incontrato i maestri della "Fratellanza Bianca", la cui esistenza sarebbe attestata in tutte le tradizioni iniziatiche sia orientali sia occidentali (questi maestri sarebbero da identificare con gli esseri soprannaturali noti in sanscrito come vidyadhara e in tibetano come rig dzin).

In Tibet questi maestri le avrebbero insegnato le arti occulte che lei avrebbe poi rivelato, parzialmente attraverso i suoi libri, quindi totalmente agli aderenti dei più alti livelli della Società da lei fondata insieme al colonnello Henry Steel Olcott.

Inoltre la Blavatsky affermava di essere seguita da spiriti-guida che le svelavano progressivamente le verità più segrete.

Il viaggio, se pure anche sia da intendersi in senso metaforico (potrebbe alludere ad una iniziazione da parte di presunti Maestri, il cui rifugio metaforico o reale si troverebbe "in Tibet", parimenti la Blavatsky sostenne anche di aver combattuto al fianco di Giuseppe Garibaldi nell'unificazione d'Italia), ha sollevato non poche riserve da parte di qualche studioso.

Influssi nel pensiero teosofico della Blavatsky possono essere ricondotti alla tradizione ermetico-massonica da lei apprese in Europa.

Il "metodo" della Teosofia proponeva un forte "eclettismo" e una conoscenza diretta dei testi sacri. Il metodo filologico della fondatrice ha sollevato molte riserve da parte degli studiosi (oltre all'ipnosi e interpretazione dei sogni) che lei stessa citava, come l'eminente indologo (e fondatore della disciplina delle religioni comparate) Max Müller; in particolare Müller, che evidentemente non dava credito alle abilità prodotte dai poteri occulti, le contestò di non conoscere le lingue nelle quali lei citava a piene mani; altri, come Colemann, la accusarono di plagio di libri altrui: in definitiva, secondo il loro giudizio, avrebbe distorto qualunque fonte perché si piegasse alle proprie idee.

Template:Cn vedono nel movimento teosofico l'origine della moderna "New Age", con le sue libere esegesi dei testi convenzionalmente ritenuti sacri da vari culti religiosi.

Esponenti

Bibliografia

Inoltre, un importantissimo ed esaustivo compendio della Teosofia è racchiuso nei cinque volumi scritti da Arthur E. Powell, editi in Italia da Bis Edizioni:

Voci correlate

Collegamenti esterni

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