Grigori

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La storia dei Guardiani in Enoch è stata collegata con ''[[Genesi|Gen.]] 6:1-4 in cui si descrive l' "Origine dei Nephilim" e si ricordano i "figli di Dio" che li generarono:
La storia dei Guardiani in Enoch è stata collegata con ''[[Genesi|Gen.]] 6:1-4 in cui si descrive l' "Origine dei Nephilim" e si ricordano i "figli di Dio" che li generarono:
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:''Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». C'erano sulla terra i giganti ([[Nephilim]]) a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi''. (Gen. 6:1-4)<ref>Traduzione CEI.</ref>
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:''Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». C'erano sulla terra i giganti ([[nefilim|Nephilim]]) a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi''. (Gen. 6:1-4)<ref>Traduzione CEI.</ref>
Mentre i primi scrittori cristiani, seguendo l'interpretazione giudaica del tempo, interpretano questi "figli di Dio" come angeli decaduti, i [[padri della Chiesa]] hanno interpretato i "figli di Dio" come la discendenza di [[Seth]] e le "figlie degli uomini" come la discendenza di [[Caino]]. L'esegesi moderna vede in questo brano l'utilizzo di una leggenda popolare sui giganti, senza pronunciarsi sul suo valore, come esempio della perversità crescente che sta per motivare il diluvio. <ref>Cfr. La [[bibbia di Gerusalemme]], 1974, nota a p.45.</ref>
Mentre i primi scrittori cristiani, seguendo l'interpretazione giudaica del tempo, interpretano questi "figli di Dio" come angeli decaduti, i [[padri della Chiesa]] hanno interpretato i "figli di Dio" come la discendenza di [[Seth]] e le "figlie degli uomini" come la discendenza di [[Caino]]. L'esegesi moderna vede in questo brano l'utilizzo di una leggenda popolare sui giganti, senza pronunciarsi sul suo valore, come esempio della perversità crescente che sta per motivare il diluvio. <ref>Cfr. La [[bibbia di Gerusalemme]], 1974, nota a p.45.</ref>

Versione delle 12:42, 15 gen 2016

I Grigori (dal Greco "oi gregoroi", οι Γρήγοροι, "vigilanti", "custodi" o "guardiani") è un termine utilizzato in alcune opere della letteratura giudaica per indicare gli angeli. In Ebraico essi sono chiamati Irin. Nel Libro di Enoch e nei Giubilei (due Apocrifi dell'Antico Testamento) il termine indica un gruppo di angeli caduti che si sarebbero accoppiati con donne mortali, dando origine a una razza di ibridi nota come Nephilim, descritti come "giganti", in Genesi 6:4 o come "eroi caduti da secoli" in Ezechiele 32:27.

Indice

I "vigilanti" nel libro di Daniele

Il termine "vigilante" è utilizzato nell'Antico Testamento solo nel capitolo quarto del Libro di Daniele, Dan 4,10.14.20 (altre traduzioni numerano questi versetti come: Dan 4,13.17.23). Esso indica un essere spirituale con funzione non di messaggero divino (=angelo) ma di interprete ed esecutore della volontà di Dio. I vigilanti sono anche detti "santi" per sottolineare la loro natura celeste.

I "vigilanti" nel libro di Enoch

Nel Libro di Enoch[1], i Guardiani sono angeli inviati in apparenza sulla Terra semplicemente per sorvegliare la gente. Essi presero subito a nutrire concupiscenza per le donne che vedevano e, su incoraggiamento del loro capo Samyaza, disertarono in massa per sposarsi e vivere fra gli uomini. I Grigori assommavano a 200 ma sono ricordati solo i nomi dei loro principali esponenti: Samyaza, che fu il loro capo, Urakabaramil, Akibeel, Tamiel, Ramuel, Dânêl, Chazaqiel (Ezekiel), Saraknyal, Asael, Armers, Batraal, Anane, Zavebe, Samsavil, Ertael, Turel, Yomyael, Azazyel (noto anche come Azazel). "Questi sono i prefetti dei duecento angeli, e i restanti erano tutti con costoro". (Enoch 7:9)

I figli nati da queste relazioni sono i Nefilim (nĕfîlîm ), giganti selvaggi che misero a soqquadro la Terra e angariarono l'umanità. Samyaza, Azazel e altri ancora fra loro divennero corrotti e insegnarono ai loro ospiti umani a fabbricare armi metalliche, cosmetici e altri prodotti tipici della civiltà, che essi avevano sviluppato. Ma la gente cominciò a morire e a invocare aiuto dal Cielo. Dio inviò allora il Diluvio Universale per liberare la Terra dai Nefilim, inviando tuttavia Uriel ad avvertire Noè così da non far perire l'intera razza umana. I Grigori furono confinati nelle "valli della Terra" fino al giorno del Giudizio Universale. (Si veda Giuda 1:6)

La storia dei Guardiani in Enoch è stata collegata con Gen. 6:1-4 in cui si descrive l' "Origine dei Nephilim" e si ricordano i "figli di Dio" che li generarono:

Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». C'erano sulla terra i giganti (Nephilim) a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi. (Gen. 6:1-4)[2]

Mentre i primi scrittori cristiani, seguendo l'interpretazione giudaica del tempo, interpretano questi "figli di Dio" come angeli decaduti, i padri della Chiesa hanno interpretato i "figli di Dio" come la discendenza di Seth e le "figlie degli uomini" come la discendenza di Caino. L'esegesi moderna vede in questo brano l'utilizzo di una leggenda popolare sui giganti, senza pronunciarsi sul suo valore, come esempio della perversità crescente che sta per motivare il diluvio. [3]

Riferimenti ad altri Grigori

In alcuni sistemi di credenze relative alla stregoneria e alla pratica Wiccan i Grigori sono esseri posti a custodia dei portali che uniscono tra loro i mondi. In questi sistemi essi sono visti come una razza di esseri spirituali, un insieme di divinità, oppure come spiriti dei quattro elementi. Essi sono spesso associati anche ai quattro punti cardinali e anche ai solstizi ed agli equinozi, così come a singole e specifiche stelle del firmamento.

Nel libro di magia di Charles Leland Aradia; Gospel of the Witches, l'autore narra il racconto dei "Figli di Diana, ovvero come nacquero le fate", nel quale asserisce che la dea Diana creò "i grandi spiriti delle stelle". In un'altra leggenda dal titolo "Come Diana creò le stelle e la pioggia" Leland sostiene che Diana dialogò "con i padri del Principio, con le madri, gli spiriti che furono prima del primo spirito". In Italia alcune credenze tra le streghe sostenevano che i Grigori (ovvero i Sorveglianti) fossero una antica razza.

Dopo circa mezzo secolo dall'opera di Leland, Gerald Gardner scrisse anch'egli sui Grigori e sulla loro connessione con la religione Wicca. In quest'ultima i Grigori sono evocati in qualità come Guardiani con lo scopo di sorvegliare e assistere ai riti celebrati al loro cospetto.

Nell'astrologia sono talvolta chiamate "guardiani" le cosiddette quattro "stelle regali". Ognuna di esse governerebbe su uno dei quattro punti cardinali in vigore circa 3.000 anni fa (oggi le direzioni cardinali sono state modificate dalla precessione degli equinozi). Secondo questa concezione la stella Aldebaran, quando segnava il suo passaggio nell'equinozio di primavera, assumeva la posizione del Guardiano dell'Oriente. Regolo, durante il solstizio d'estate, assumeva il ruolo di Guardiano del Meridione, così come Antares, nell'equinozio d'autunno, quello del Guardiano dell'Occidente, e infine Fomalhaut, durante il solstizio d'inverno, quello del Guardiano del Settentrione. In realtà, però, questa concezione è nata solo nel Settecento a causa di un errore nella prima traduzione dell'Avesta in una lingua occidentale.[4]

Riferimenti

  1. Araqiel: insegnò i "segni della terra" (geomanzia).
  2. Armaros: insegnò come respingere gli incantesimi.
  3. Azazel: insegnò l'arte dei cosmetici.
  4. Barqel: insegnò l'astrologia.
  5. Ezequeel: trasmise la conoscenza delle nuvole.
  6. Gadreel: insegnò come fabbricare armi da guerra.
  7. Kokabeel: insegnò il mistero delle stelle.
  8. Penemue: insegnò la scrittura.
  9. Sarie: insegnò a conoscere la Luna.
  10. Semjaza: insegnò incantesimi tramite erbe.
  11. Shamshiel: insegnò a conoscere il Sole.

Sono questi stessi gli angeli cui ci riferisce come ai "Figli degli dèi" nel Libro del Genesi. Secondo la mitologia cristiana (che si rifà a quella ebraica) i loro "peccati" avrebbero riempito con violenza la Terra e il mondo sarebbe stato distrutto dal Diluvio Universale come risultato del loro intervento maligno.

Note

  1. Enoch fu il nonno di Noè, e quindi buon testimonio dell'età pre-noaica e pre-diluviana.
  2. Traduzione CEI.
  3. Cfr. La bibbia di Gerusalemme, 1974, nota a p.45.
  4. George A. Davis, Jr., The So-Called Royal Stars of Persia, Popular Astronomy, vol. LIII, No 4, April 1945.

I Grigori sono anche nominati nella saga fantasy "Fallen", definiti I Veglianti del Paradiso. Lo stesso Daniel Grigori è il protagonista maschile della storia.

Bibliografia

Voci correlate

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