Babilonia
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Versione delle 22:25, 9 ott 2019
Babilonia (detta anche Babele, Babel o Babil) era una città della Mesopotamia antica, situata sull'Eufrate, le cui rovine coincidono oggi con la città di Al Hillah, nella Provincia di Babilonia in Iraq a circa 80km a sud di Baghdad. Fu la città sacra del regno omonimo nel 2300 a.C. e capitale dell'impero Babilonese nel 612 a.C.
È il primo esempio di metropoli moderna; all'epoca di Alessandro Magno contava forse un milione di abitanti.
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La città
Il nome viene dal sumero la cui traduzione in accadico dà Bab-Ilu o Babili, che significa « la Porta di Dio » o « la Porta degli dèi ». Venne fondata secondo la tradizione dal dio Marduk e fu dal II millennio a.C. la capitale d'un potente impero. Passò poi sotto la dominazione Amorrea, venne distrutta dagli Ittiti, sottomessa ai Cassiti, agli Elamiti e poi dagli Assiri. È liberata da Nabopolàssar, padre di Nabucodonosor II.
La città venne presa dai Persiani nel 539 a.C. di cui diventa provincia. Viene annessa poi nel 331 a.C. all'impero di Alessandro Magno.
La città era famosa nell'antichità soprattutto per la ziggurat, chiamata in sumerico Etemenanki, che si traduce "tempio del themenos del cielo e della terra", e che diede origine alla leggenda della Torre di Babele. Era anche nota per la strada processionale, che si apriva con la porta di Ishtar (oggi ricostruita nel Pergamon Museum di Berlino), i suoi templi e, una delle sette meraviglie del mondo, i giardini pensili. Centro di astronomia e di astrologia. Benché espertissimi nell'osservazione del cielo, non sembra però che i Babilonesi abbiano notato la precessione degli equinozi. Nelle innumerevoli tavole di argilla, sia sumeriche che babilonesi, scoperte in Iraq, si trovano la soluzione di vari problemi matematici, fra cui quella di equazioni di secondo grado.
Il re Hammurabi (Amorriti) redasse uno dei più antichi codici legislativi, il Codice di Hammurabi. Il suo sovrano più conosciuto fu Nabucodonosor II (624 a.C.~582 a.C.), che distrusse il tempio di Gerusalemme nel 587 a.C. e ne deportò la popolazione, celebre episodio riportato nella Bibbia.
Babilonia fu una delle città più popolose del mondo antico. Prima metropoli nella storia umana, superava per l'appunto il milione di abitanti. Un maestoso palazzo cinto da poderose mura era la sede del reggente della città che in epoca persiana divenne il satrapo della regione. Nelle vicinanze stava una delle sette meraviglie del mondo, i Giardini pensili di Babilonia, mastodontica opera fonte di ammirazione anche per Alessandro Magno che, conquistata Babilonia rimase innamorato di questi favolosi luoghi.
Il mito della fondazione di Babilonia
Poiché nell'universo regnava il Caos, la dea Tiamat e il dio Marduk si scontrarono. Marduk voleva mettere ordine nell'universo e combattè fino a quando non uccise la malvagia Tiamat. Poi Marduk prese il corpo della sua nemica Tiamat e lo divise in due parti: con metà formò il firmamento celeste, con l'altra metà formò le fondamenta della terra. Poi Marduk assegnò a tutti gli altri dei i loro posti e creò il Sole, la Luna, le stelle. Ma gli dei gridarono: - Signore Marduk tu hai affidato un compito a ciascuno di noi ma non hai dato a nessuno l'incarico di servirci e di sostenerci mentre noi lo eseguiremo. Rispose Marduk: - Prenderò sangue e ossa e ne formerò un piccolo fantoccio. Il suo nome sarà Uomo. Uomo servirà gli dei. Allora gli dei soddisfatti gridarono: - Signore Marduk, noi vorremmo mostrarti la nostra gratitudine costruendoti un santuario sulla terra. Per due anni interi lavorarono ed al terzo anno la città di Babilonia fu innalzata e, sopra a tutti, si ergeva il santuario di Marduk (detto Esagila).
Il commercio
Le relazioni commerciali tra le città sumere della Babilonia meridionale e le antiche contee di Dilmun, Magan e Meluhha sono descritte in testi a caratteri cuneiformi elaborati tra il 2450 aC e il 1800 aC circa. I documenti sono stati rintracciati presso alcuni siti della Mesopotamia meridionale. La zona di Dilmun viene identificata coon le civiltà barbare di Failaka e del Bahrain, nel Golfo Persico. Sia in Mesopotamia, l'odierno Iraq, che in India, sono stati riportati alla luce dei sigilli probabilmente prodotti nell'area Dilmun. Il Magan doveva estendersi sull'attuale Oman; mentre la contea Meluhha è associata ai popoli dell'Indo. In Oman, Mesopotamia, Bahrain e Failaka sono stati scoperti sigilli, iscrizioni e collane di corniola dell'Indo. Le merci mesopotamiche includevano argenterie, oli, tessuti e granaglie che venivano scambiati col rame dell'Oman, i legnami e le gemme dell'India, e le perle del Golfo. La fine di questa rete d'affari coincise con il crollo della civiltà dell'Indo, verso il 1800 aC. Molte città mesopotamiche meridionali subirono la stessa sorte intorno al 1740 aC.
Le teorie di Zecharia Sitchin
Secondo Zecharia Sitchin Babilonia era la città governata da Marduk (un alieno di Nibiru) in Mesopotamia. Al suo interno vi era la Porta dei Cieli, torre di lancio per viaggi su Nibiru costruita da Marduk.
Babilonia nella Bibbia
Nella Bibbia Babilonia viene utilizzata come metafora del male, in contrapposizione alla Gerusalemme celeste nell'Apocalisse.
Nella Bibbia il profeta Isaia [1] ha profetizzato la sua distruzione circa due secoli prima del suo effettivo verificarsi (nel 539 a.C.)
L'odio per Babilonia nella Bibbia è probabilmente dovuto al fatto che il Regno di Israele fu spesso conteso tra le due superpotenze del Medio-Oriente: l'Egitto e Babilonia. Per molto tempo fu un semplice stato cuscinetto tra questi due imperi. Tra l'altro furono i Babilonesi (Nabucodonosor II) a distruggere Gerusalemme e a deportare gli ebrei a Babilonia.
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Note
1^ Isaia 13:19 e 14:22,23