Angeli

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Nel [[Corano]], il libro sacro per la religione [[Musulmani|musulmana]], la riflessione attorno gli angeli si concentra spesso su due aspetti fondamentali: la loro natura e il loro ruolo nei rapporti con gli uomini.
Nel [[Corano]], il libro sacro per la religione [[Musulmani|musulmana]], la riflessione attorno gli angeli si concentra spesso su due aspetti fondamentali: la loro natura e il loro ruolo nei rapporti con gli uomini.
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Per l'Islamismo l'esistenza degli angeli è un atto di fede; nel Corano si distinguono tre specie di esseri celesti con funzioni e caratteristiche diverse. Ci sono gli '''angeli''', i '''[[jinn]]''' (sorta di geni) e i '''[[Iblis|diavoli]]''' ( ''shayāṭīn'' ). I primi hanno natura di luce, mentre ''jinn'' e ''demoni'' hanno sostanza di fuoco. Si differenziano inoltre per l'atteggiamento nei confronti dell'uomo. Gli angeli del Corano non differiscono da quelli dell'Ebraismo e del Cristianesimo, mentre i ''jinn'' hanno una funzione ambigua, dividendosi in un gruppo (maggioritario) più o meno nettamente ostile all'uomo e in un gruppo (minoritario) a lui benevolo, capace di proteggere luoghi e persone. <br/>
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Per l'Islamismo l'esistenza degli angeli è un atto di fede; nel Corano si distinguono tre specie di esseri celesti con funzioni e caratteristiche diverse. Ci sono gli '''angeli''', i '''[[jinn]]''' (sorta di geni) e i '''[[Iblis|diavoli]]''' (''shayāṭīn''). I primi hanno natura di luce, mentre ''jinn'' e ''demoni'' hanno sostanza di fuoco. Si differenziano inoltre per l'atteggiamento nei confronti dell'uomo. Gli angeli del Corano non differiscono da quelli dell'Ebraismo e del Cristianesimo, mentre i ''jinn'' hanno una funzione ambigua, dividendosi in un gruppo (maggioritario) più o meno nettamente ostile all'uomo e in un gruppo (minoritario) a lui benevolo, capace di proteggere luoghi e persone. <br/>
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Tra questi ultimi si ricordano i '''qarīn''', due esseri invisibili - uno miscredente e uno credente - che agiscono da "spiriti custodi" (Muhammad si dice avesse convertito il suo che era miscredente, rendendolo anch'esso spirito positivo)<ref>Shiblī, ''Ākām al-murjān fī aḥkām al-jānn'', ed. dello ''[[Shaykh|šaykh]]'' Qāsim al-Šammā‘ī al-Rifā‘ī, Beirut, Dār al-Qalam, 1988, cap. X.</ref>. Caratteristica infatti dei ''jinn'' è di poter essere musulmani (e quindi benevoli) o non musulmani (e quindi ostili all'uomo).
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Tra questi ultimi si ricordano i '''qarīn''', due esseri invisibili - uno miscredente e uno credente - che agiscono da "spiriti custodi" (Muhammad si dice avesse convertito il suo che era miscredente, rendendolo anch'esso spirito positivo) [1]. Caratteristica infatti dei ''jinn'' è di poter essere musulmani (e quindi benevoli) o non musulmani (e quindi ostili all'uomo).
Due angeli particolari, [[Munkar e Nakir]], sono preposti ad un "interrogatorio" dei defunti, una volta deposti nella tomba. Le domande essenziali riguardano l'appartenenza o meno all'Islam ("chi è il tuo Dio?", "chi è il tuo Profeta?"). E nel caso che le risposte condannino il defunto, Munkar e Nakir lo percuotono violentemente cominciando a somministrargli un anticipo della punizione che verrà dopo il [[Giorno del Giudizio (Islam)|giorno del Giudizio]].
Due angeli particolari, [[Munkar e Nakir]], sono preposti ad un "interrogatorio" dei defunti, una volta deposti nella tomba. Le domande essenziali riguardano l'appartenenza o meno all'Islam ("chi è il tuo Dio?", "chi è il tuo Profeta?"). E nel caso che le risposte condannino il defunto, Munkar e Nakir lo percuotono violentemente cominciando a somministrargli un anticipo della punizione che verrà dopo il [[Giorno del Giudizio (Islam)|giorno del Giudizio]].

Versione delle 12:37, 29 mar 2009

L'Annunciazione - L'angelo Gabriele annuncia a Maria la nascita di Gesù (El Greco, 1575).

In molte tradizioni religiose, un angelo è un essere spirituale che assiste e serve Dio.

Il termine ha origine dal latino angelus, a sua volta derivato dal greco ἄγγελος, ánghelos, che significa inviato, messaggero.

In inglese angelo è usato anche per אביר, abbir (lett. "potente" nel Salmo 78,25), per אלהים, Elohim (lett. "Divinità" nel Salmo 8,5), e per l'oscuro אלהים, shin'an nel Salmo 68,17.

La parola ebraica più simile ad angelo è מלאך, mal'ach, che ha il medesimo significato.

Le raffigurazioni degli angeli di età più remota risalgono alla antica civiltà degli Ittiti.

Indice

Nello Zoroastrismo

Nello Zoroastrismo vi sono differenti esseri simili agli angeli. Ad esempio, ogni persona ha un angelo custode, chiamato Fravashi. Essi assistono gli esseri umani e le altre creature, oltre a manifestare la potenza divina. Anche gli Amesha Spenta sono spesso ricordati come angeli (sebbene non siano latori di messaggi agli uomini), anche se essi sono piuttosto emanazioni di Ahura Mazda ("Signore Sapiente", Dio). Essi compaiono in modo astratto nel pensiero religioso di Zarathustra e più tardi (durante il periodo achemenide dello Zoroastrismo) si personalizzano e sono associati a un aspetto della creazione divina (fuoco, piante, acqua, magia, e altro).

Nell'Ebraismo

Il nome biblico per "angelo", מלאך ("malak"), acquista il più tardo significato di "angelo" solo in connessione col nome di Dio, ad esempio "angelo del Signore", o "angelo di Dio" (Zaccaria 12:8). Altre espressioni sono "figli di Dio", (Genesi 6:4; Giobbe 1:6; Salmi 89:6) e "Suoi santi" (Zaccaria 14:5).

Si crede che gli Angeli siano stati creati da Dio nel secondo giorno. Molti angeli possono essere creati o essere cancellati. Un angelo non può compiere più di una missione nello stesso momento e uno stesso angelo può essere addetto a più missioni e questo benché vi siano caratteristiche precise per ciascuno di essi; vi sono poi angeli distruttori, angeli misericordiosi ed angeli della giustizia: spesso i primi vengono associati alla Giustizia divina. Esistono ordini, classi e schiere a capo delle quali viene distinto un angelo principale. Spesso l'anima di alcuni uomini, se degni, può essere superiore a quella degli angeli: gli angeli definirono Mosè Moshè Rabbèinu, espressione ebraica tradotta in Moshè Nostro Maestro.

Secondo le interpretazioni dell'Ebraismo, il plurale 'Elohim (pluralis maiestatis usato talora per indicare senz'altro l'unico vero Dio) viene impiegato talora in riferimento agli angeli, chiamati bnēi 'Elohim o bnēi Elim, anche se in altre occasioni tali espressioni sono usate per riferirsi ai Giudici: il termini italiano che traduce la parola ebraica E-lohim è anche dei, concetto che esprime il ruolo di essi come principi celesti.

L'Universo, secondo gli Ebrei, è abitato da due categorie di esseri: gli angeli e gli esseri umani. Molte notizie sugli angeli si trovano nell'insegnamento dei rabbini, l'angelologia non è creazione di esso. Una corte celeste, con Dio Re e un esercito di ministri attorno a Lui, si trova descritta nella Bibbia e gli angeli vengono citati quali servi dell'Altissimo. Il motivo fondamentale dell'angelologia rabbinica non è quello di trovare intermediari tra Dio e il mondo, poiché non vi è bisogno di tali intermediari. Il vero scopo di essa era la glorificazione di Dio. Quindi il compito primario degli angeli, per gli ebrei, è quello di onorare Dio, ma anche di portare messaggi agli uomini dotati del grado della Profezia; non svolgono, quindi, una funzione di intercessione per gli uomini, ma di presentazione agli uomini della volontà di Dio. Ognuna delle 70 Nazioni esistenti e descritte nel Tanakh possiede un Principe angelico stretto ad essa tranne il popolo d'Israele direttamente sotto il Governo divino. Accanto ad ogni persona stanno due angeli, uno appartenente all'ordine degli angeli distruttori e l'altro dalla parte della Misericordia.

Molti sono i casi di visione degli stessi ad occhio nudo: l'esegesi ebraica afferma che la cecità del terzo patriarca del popolo d'Israele Yaakov era dovuta all'intensità della luce degli angeli spesso descritti come composti di acqua e fuoco celesti usando per la sostanza celeste degli angeli anche la metafora di tizzoni ardenti e di fulgori e bagliori. Esistono due livelli di visione degli angeli: il primo e più alto riguarda la visione di essi nella forma assunta di uomini, il secondo permette di intravederne unicamente la luce celeste. Ad esempio di ciò sono Avraham, del primo livello, e Lot che poteva intravederne le fattezze celesti più semplici.

Esistono poi dei veri e propri palazzi superiori o degli abissi dove sostano alcuni angeli ad essi preposti; esistono poi gli Heikaloth, palazzi celesti il cui accesso è permesso al mistico ebreo solo quando egli sappia fornire le chiavi dei nomi divini analoghe ad essi.

Gli angeli non possono ribellarsi alla volontà divina in quanto direttamente legati ad essa e perché mancanti del libero arbitrio.

Nel Cristianesimo

Scuola del Basso Reno, Sacra famiglia con angeli, 1425 circa, Berlino Gemäldegalerie
Guido Reni, San Michele arcangelo caccia Lucifero, Chiesa di Santa Maria Immacolata a Via Veneto.
L'Angelo della Resurrezione - opera dello scultore Giulio Monteverde - è una delle più conosciute opere scultoree riguardanti figure angeliche. Cimitero monumentale di Staglieno, a Genova.

Nel Cattolicesimo gli angeli sono creature di Dio spirituali, incorporee ma personali (dotate di intelligenza e volontà propria) e, tra gli esseri visibili, sono quelli con il più alto grado di perfezione.

La loro esistenza è una verità di fede confermata dalla Sacra scrittura e dalla tradizione cattolica. Secondo una definizione di sant'Agostino il termine angelo non definisce l'essere della creatura bensì l'ufficio o il compito assegnato da Dio.

Nella Chiesa cattolica gli angeli assumono una dimensione fortemente cristologica. Essi annunciano Cristo, lo servono, ne sono messaggeri, sono creati fin dalla loro origine in funzione del suo regno.

Gli angeli hanno anche la funzione di assistere e proteggere la Chiesa e la vita umana, per questo vengono invocati nelle celebrazioni e nelle preghiere dei credenti.

Nella Bibbia, libro di Tobia, si legge che gli arcangeli sono coloro che siedono alla presenza di Dio, ne contemplano la gloria e lo lodano incessantemente. La Chiesa cattolica riconosce tre arcangeli:

La concezione cristiana degli angeli si fa risalire alla sistematizzazione che Dionigi Areopagita diede nella sua opera "De coelesti hierarchia" dell'angelologia biblica propria dei padri della chiesa che suddivide gli angeli in nove "cori" detti cori angelici:

Sono 3 serie di schiere angeliche composte ciascuna da tre tipologie di Angeli i quali avrebbero funzioni, regole e compiti precisi. Vi è poi un angelo che ha il compito di distruggere questo mondo, si chiama Angelo dell'apocalisse. Nella tradizione gli viene attribuito il nome di Nemesis, ha un'ala nera e una bianca e nella sinistra tiene una spada senza lama che ha in sé il potere del bene e del male. si narra che, quando sarà giunto il momento, egli dovrà distruggere il mondo con questa potentissima arma. Anche gli antichi Greci conoscevano queste schiere ma le denominavano in altro modo.

Nell'Islam

Muhammad e i suoi Compagni che avanzano alla conquista di Mecca. Gli angeli che li accompagnano sono Gabriele, Michele, Israfil e Azrail (da un manoscritto dell'opera biografica sul Profeta, il Siyer-i Nebi (1595)

Nel Corano, il libro sacro per la religione musulmana, la riflessione attorno gli angeli si concentra spesso su due aspetti fondamentali: la loro natura e il loro ruolo nei rapporti con gli uomini.

Per l'Islamismo l'esistenza degli angeli è un atto di fede; nel Corano si distinguono tre specie di esseri celesti con funzioni e caratteristiche diverse. Ci sono gli angeli, i jinn (sorta di geni) e i diavoli (shayāṭīn). I primi hanno natura di luce, mentre jinn e demoni hanno sostanza di fuoco. Si differenziano inoltre per l'atteggiamento nei confronti dell'uomo. Gli angeli del Corano non differiscono da quelli dell'Ebraismo e del Cristianesimo, mentre i jinn hanno una funzione ambigua, dividendosi in un gruppo (maggioritario) più o meno nettamente ostile all'uomo e in un gruppo (minoritario) a lui benevolo, capace di proteggere luoghi e persone.
Tra questi ultimi si ricordano i qarīn, due esseri invisibili - uno miscredente e uno credente - che agiscono da "spiriti custodi" (Muhammad si dice avesse convertito il suo che era miscredente, rendendolo anch'esso spirito positivo) [1]. Caratteristica infatti dei jinn è di poter essere musulmani (e quindi benevoli) o non musulmani (e quindi ostili all'uomo).

Due angeli particolari, Munkar e Nakir, sono preposti ad un "interrogatorio" dei defunti, una volta deposti nella tomba. Le domande essenziali riguardano l'appartenenza o meno all'Islam ("chi è il tuo Dio?", "chi è il tuo Profeta?"). E nel caso che le risposte condannino il defunto, Munkar e Nakir lo percuotono violentemente cominciando a somministrargli un anticipo della punizione che verrà dopo il giorno del Giudizio.

Gli angeli hanno soprattutto il compito di servire Allāh, condurre gli uomini a Dio, portando la fede in terra, indicando le vie da seguire per ottenere il premio finale. La missione degli angeli, però, è sempre determinata dal volere di Dio, anche se gli angeli, come nel Cristianesimo, svolgono una funzione di "intercessione" presso Dio per gli uomini.

Note


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