Alien

Da Ufopedia.

Locandina di Alien (1979)
« Nello spazio nessuno può sentirti gridare »

Tagline del film [1]

Alien è un film horror fantascientifico del 1979, diretto da Ridley Scott.

Ha dato origine ad una fortunata serie di pellicole e fumetti. È considerato uno dei capolavori del regista Scott. Le vicende ruotano attorno ad una terrificante specie aliena, che nel film viene identificata con la generica definizione xenomorfa. Questi animali sono delle perfette macchine per uccidere e si riproducono parassitando gli altri esseri viventi, che muoiono al momento della nascita del piccolo alieno.

Alien è il primo film della serie. Finora ha avuto tre sequel, sempre con Sigourney Weaver come protagonista: Aliens: Scontro finale, Alien³ ed Alien: la clonazione. Inoltre sono stai prodotti due prequel, Alien vs Predator e Alien vs Predator 2, in cui vengono narrate vicende accadute centinaia di anni prima rispetto al primo film, che sono anche un crossover con un'altra serie cinematografica, Predator, avente per protagonisti dei feroci alieni predatori.

Nel 2002 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Indice

Trama

L'astronave da trasporto Nostromo atterra sul satellite di un pianeta alieno in risposta a una chiamata di soccorso (che si rivelerà poi essere in realtà un avvertimento di non avvicinarsi). All'interno di un relitto un membro dell'equipaggio, Kane (John Hurt), è attaccato da un parassita che gli inietta una larva e lo mantiene in stato di coma. Riportato sulla Nostromo, Kane sembra riprendersi, ma l'alieno ormai sviluppato esce dal suo corpo sfondandogli il torace: inizia così la caccia al mostro, che in breve tempo cresce in dimensione fino a raggiungere i due metri di altezza. Brett è il primo a venire in contatto con l'alieno, che lo attacca e lo trascina nei meandri dell'astronave. Il secondo è Dallas, il capitano, sorpreso e ucciso dalla creatura in un condotto d'aria.

Le caratteristiche fisiche dell'alieno, denominato xenomorfo, la sua biochimica basata sul silicio anziché sul carbonio, un potentissimo acido corrosivo che gli scorre nelle vene e la sua spietata ferocia lo rendono un avversario apparentemente invincibile viste le capacità degli astronauti. Il tenente Ripley (Sigourney Weaver), scopre che lo scienziato di bordo, Ash (Ian Holm), è in realtà un androide incaricato dalla compagnia di introdurre nell'astronave l'alieno e di proteggerlo fino all'arrivo sulla terra, dove sarebbe stato studiato come arma biologica. Secondo la procedura l'importante è far sopravvivere la creatura senza alcuna importanza per le vite dell'equipaggio. Ash cerca di uccidere Ripley per impedirle di raccontare le sue scoperte agli ultimi due compagni sopravvissuti. Salvata da Parker, un muscoloso uomo di colore che con un colpo di estintore decapita Ash, Ripley, Parker e l'altra sopravvissuta Lambert, allestiscono una navicella di salvataggio; e mentre Ripley mette in gabbia il suo gatto Jonesy e mentre gli altri sono distratti, l'alieno compare e uccide Parker e sventra Lambert. Ripley inutilmente accorre alle loro urla, fugge disperata dall'astronave dopo aver attivato l'autodistruzione, ma quando si crede ormai al sicuro si ritrova faccia a faccia con l'alieno ed è costretta ad un'ultima disperata lotta per salvare la propria vita. Riesce alla fine a prevalere scaraventando la creatura al di fuori della capsula di salvataggio.

Commento

Una scena del film

Alien ripropone il filone fanta-horror degli anni cinquanta, svuotato dell'ingenuità che caratterizzava i film di quegli anni. Diversi sono gli elementi di rilievo: l'accurata orchestrazione visiva del regista Ridley Scott introduce un'estetica gotica ribaltando l'ambientazione "NASA" del cinema di fantascienza degli anni settanta in cui a predominare era la purezza del bianco e degli ambienti geometrici. In questo modo con questo film - e con il successivo Blade Runner - Scott spinge a livelli estremi la cupezza ed il pessimismo che il genere aveva sviluppato in quegli anni. Qui infatti ci troviamo di fronte alla rappresentazione di forme indefinibili e di una fusione "oscena" dell'umano con l'alieno, dell'organico con l'inorganico secondo l'estetica dell'artista svizzero Hans Ruedi Giger. Si vedano a tal proposito il look del pianeta, del relitto alieno, e dell'alieno stesso, tutti disegnati e realizzati da Giger (all'italiano Carlo Rambaldi viene dato il compito di mettere a punto una testa meccanica dell'alieno per i primi piani). Una delle ossessioni di Giger è quella di introdurre nell'inorganico tratti marcatamente organici (soprattutto sessuali) e viceversa. Questo lo si può vedere bene, ad esempio, nella lingua retrattile dell'alieno o nell'apertura "vaginale" che caratterizza sia le uova che l'astronave aliena. La modalità stessa di riproduzione della creatura prevede l'inseminazione forzata di un umano - uno stupro stilizzato (che include però una chiara erezione da parte dell'incosciente vittima) - e il conseguente concepimento attraverso una "penetrazione all'inverso". Ma Scott vuole che anche il design dell'astronave madre Nostromo, enorme e labirintica, segua la stessa idea, per cui, ad esempio, nella scena finale l'alieno, accucciato in posizione fetale in un angolo della navicella di salvataggio, si confonde con le tubature pur essendo ben visibile. L'estetica gotica, il design della creatura aliena e delle architetture biomeccaniche avranno una duratura influenza sul cinema di fantascienza degli anni a venire. Le forti allusioni di carattere sessuale continueranno anche all'interno di altri capitoli della stessa serie, anche se smorzate dall'allontanamento di Giger dal progetto. Una novità è comportata anche dalla presenza di un eroe femminile dai tratti vagamente androgini che finirà per prevalere sull'alieno. Questa fu una variazione sulla sceneggiatura originale (che non specificava comunque il sesso dei vari membri dell'equipaggio) dovuta probabimente al successo del film Halloween, la notte delle streghe di John Carpenter (1978), in cui a tenere testa al mostro è una ragazza.

Box Office

Il film, costato 11 milioni di dollari, ne ha incassati, l'anno della sua uscita, 103, di cui 79 solamente negli Stati Uniti. Il 1979 fu dominato dal sentimentale Kramer contro Kramer, che incassò, solamente in patria, 106 milioni di dollari [2]. Nel 2003 la riedizione come Director’s Cut ha accresciuto gli incassi totali del film di ulteriori 2 milioni di dollari.

Home Video e Merchandising

A testimonianza dell'interesse che il film continua ad incontrare presso il pubblico è il nutrito numero di versioni che continuano ad uscire nel circuito home video. Ad una versione in DVD del 1999 di ottima qualità con un notevole apporto di materiale extra, è seguita nel 2003 la Special Edition su due dischi che ha proposto entrambe le edizioni del film quella cinematografica del 1979 e la director’s cut. Il film è anche disponibile in cofanetto con gli altri componenti la saga: Alien Legacy del 2000 e Alien Quadrilogy composto da ben 9 DVD. In occasione del 25° Anniversario del film il cofanetto Quadrilogy si presenta con una Head Pack in tiratura limitata in cui i DVD sono disposti all'interno della fedele riproduzione della testa della creatura aliena. Il 2005 ha visto l'uscita del film nella versione in UMD.

Molto esteso il numero di prodotti che gravitano intorno al film. Si va dalla locandina del film di recente proposta in versione tridimensionale, alle action figure, alle statue, busti della creatura di ogni genere disponibili anche in scala 1:1 e in versioni realizzate sotto la supervisione di Giger e da lui autografate, maschere in lattice, videogiochi, fino ad arrivare ai peluche della creatura. In concomitanza con l'uscita del film nelle sale da ricordare anche il romanzo e il fumetto "Alien: the illustrated Story".

Director's cut

Del film esiste una versione Director's cut rimasterizzata con tecnologia digitale e distribuita negli Stati Uniti per la festa di Halloween del 2003 in occasione del 25esimo anniversario. In questa versione compaiono delle scene tagliate nella prima edizione. In realta', come scrive lo stesso Scott nelle note del dvd, quella originale va considerata in tutto e per tutto la "sua" versione. Quella nuova va considerata solo un'occasione per vedere sequenze precendentemente tagliate dallo stesso Scott - in particolare la scena in cui Ripley scopre dei bozzoli con il Capitano Dallas ancora vivo che la supplica di ucciderlo (scena poi ripresa da una analoga nel seguito Aliens: Scontro finale) - per motivi soprattutto di ritmo.

Colonna sonora di Jerry Goldsmith

Il film è caratterizzato da un approccio musicale particolare, dovuto al compositore americano Jerry Goldsmith, veterano delle colonne sonore, nome spesso collegato al cinema di genere fantascientifico o horror (ad esempio sono di questo musicista le partiture de Il pianeta delle scimmie, Il presagio e di La fuga di Logan; proprio nel 1979 Goldsmith scrisse anche la partitura di Star Trek - il film, introducendo in tale occasione uno dei temi più caratteristici della nota saga spaziale).

Goldsmith, autore eclettico, versatile e attento a sottolinare con le sue composizioni ogni più sottile sfumatura drammatica presente nelle pellicole, aveva inizialmente elaborato per Alien una partitura mista, con il proposito di unire episodi musicali di sapore tardo romantico (in uno stile che si colloca idealmente a metà strada tra Debussy e Mahler), a pagine decisamente più avanguardistiche, sperimentali ed atonali. Questa seconda parte più innovativa è caratterizzata da una sofisticata ricerca timbrica: all'orchestra sinfonica di tipo classico si aggiungono strumenti inusuali, come il dispositivo elettronico chiamato echoplex (che consente di far echeggiare a lungo singoli suoni ed evoca così l'idea di ambienti enormi e dai confini indistinguibili), o rari strumenti acustici provenienti dal folclore (in particolare orientale). In assenza di facili riscontri melodici, questo approccio musicale suggerisce con efficacia l'idea di un freddo e spaesante ambiente, alieno ed ostile.

Il regista del film (in parte influenzato dal montatore Terry Rawlings, desideroso di mantenere nella pellicola brani provvisori di musica pre-esistente, da lui utilizzati nella fase di montaggio) ritenne preferibile enfatizzare soprattutto le composizioni di stampo più avveniristico e moderno, e chiese pertanto a Goldsmith di ridurre al minimo le pagine di musica sinfonica tradizionale, introducendo al posto ulteriori nuove composizioni del secondo tipo.

Nella montaggio finale la musica del film ha subito ulteriori interventi, questa volta senza il coinvolgimento del compositore. In particolare, durante lo scorrimento dei "titoli di coda" è stata usata una porzione della Sinfonia n. 2 "Romantica" di Howard Hanson, mentre in alcuni momenti d'azione sono stati recuperati vecchi brani che Goldsmith aveva composto quindici anni prima, per il film di John Huston Freud, passioni segrete (1960). Il musicista non apprezzò questi cambiamenti arbitrari sul suo lavoro, e dichiarò in più di un'occasione di ritenere detestabile l'esperienza artistica vissuta con Scott e Rawlings, sebbene nel 1985 egli sia tornato a collaborare con entrambi per il film Legend, pure in questo caso non senza incidenti, che culminarono con la sostituzione della partitura di Goldsmith nell'edizione americana del film. La crisi collegata alla realizzazione della partitura di Alien è ben descritta e documentata nelle interviste rilasciate dal musicista, dal regista e dal montatore Rawlings, e presenti negli inserti speciali dell'edizione in dvd di Alien, dov'è anche possibile ascoltare su piste sonore isolate le due differenti versioni della partitura del film. Ridley Scott in queste interviste ha dichiarato di essersi sempre rammaricato delle tensioni sorte con l'autore delle musiche, ed ha riconosciuto l'alta qualità e il merito del lavoro di Goldsmith, sottolineando lo speciale apporto, in termini di tensione e di smarrimento, che viene attribuito dalle musiche alle sequenze del film.

La colonna sonora di Alien è divenuta punto di riferimento per molte altre partiture degli anni successivi, destinate in particolare al cinema di fantascienza o horror, a cominciare dai sequel di questo film. Nella pellicola Aliens: Scontro finale, ad esempio, si ascoltano alcune pagine ricavate proprio da brani di Goldsmith scritti per il primo film. L'utilizzo dell' echoplex è presente in quasi tutti gli episodi successivi e rappresenta una specie di "logo" musicale caratteristico della saga.

Nel 2008 l'intera partitura musicale, eseguita sotto la direzione d'orchestra di Lionel Newman dalla National Philharmonic Orchestra di Londra, è stata pubblicata negli Stati Uniti dall'etichetta discografica specializzata in musica per cinema Intrada, in un doppio cd contenente tutti i brani di Goldsmith, anche quelli esclusi nella versione finale del film.

Sequel e Crossover

Le vicende degli Alien si intrecciano con quelle dei Predators nei seguenti film:

Scene tagliate

Curiosità

Fra le parti fu comunque raggiunto un accordo economico [3].

Note

1^ Recensione del film su mymovies.it; ultimo accesso il 24 dicembre 2006.

2^ Dati disponibili qui, ultimo accesso il 30 agosto 2007.

3^ Fonti: Roberto Taddeucci su fantascienza.com e Carla Maria Carletti su liber liber

4^ Dati forniti dalla monografia Mario Bava, di Alberto Pezzotta, Il Castoro Cinema

Voci correlate

Collegamenti esterni

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