John Carter

Da Ufopedia.

Locandina di John Carter

John Carter è un film del 2012, diretto da Andrew Stanton, ispirato al romanzo Sotto le lune di Marte (1916) e al personaggio di John Carter di Marte, nato dalla penna di Edgar Rice Burroughs e protagonista degli undici romanzi del ciclo di Marte o di Barsoom.

L'ex militare, il capitano John Carter (Taylor Kitsch), viene trasportato su Marte dove entra a far parte di un conflitto tra gli abitanti del pianeta, tra cui Tars Tarkas (Willem Dafoe) e la principessa Dejah Thoris (Lynn Collins), abile con la spada e dotato di coraggio, diventa uno dei più importanti guerrieri di quel pianeta, per la salvaguardia di Barsoom e della sua gente.

Indice

Trama

John Carter è un veterano della guerra di secessione americana, che viene misteriosamente trasportato sul pianeta Marte (lì chiamato Barsoom) dove scopre un mondo diverso, i cui abitanti sono barbari alieni, verdi e alti tre metri. In precedenza Barsoom era un mondo simile alla Terra, diventato meno ospitale a causa della sua età avanzata: gli oceani sono evaporati e l'atmosfera si è assottigliata.

L'imbarbarimento del pianeta è dovuto anche ai continui combattimenti tra gli abitanti, al fine di sopravvivere. Lungo il suo viaggio incontra Tars Tarkas, uno degli "alieni verdi", e salva la principessa marziana Dejah Thoris, di cui si innamora, appartenente al popolo degli "uomini rossi".

Grazie alla sua forza e al suo coraggio, John Carter diventerà il leader di una guerra che divide le due diverse razze che popolano il pianeta.

Storia

Copertina del primo romanzo delle avventure di John Carter

Nel 1931, il regista dei Looney Tunes Bob Clampett contattò Edgar Rice Burroughs per adattare Sotto le lune di Marte in un lungometraggio animato. Burroughs rispose con entusiasmo alla proposta, riconoscendo i limiti del live action nell'adattamento visivo della storia.[1] La MGM era intenzionata a produrre una serie animata, ma dopo che il filmato di prova, realizzato nel 1936,[2] aveva ricevuto reazioni negative da parte degli espositori attraverso gli Stati Uniti, soprattutto nei piccoli centri, alla serie non venne dato il semaforo verde e Clampett si concentrò su altri progetti. Il lavoro prodotto da Clampett è stato ritenuto per molti anni perduto, fino a quando il nipote di Burroughs, Danton Burroughs, trovò del materiale negli archivi della Edgar Rice Burroughs Inc. nei primi anni settanta.[3]

Verso la fine degli anni cinquanta, Ray Harryhausen aveva espresso l'interesse di adattare i romanzi di Burroughs per il grande schermo,[4] ma non fu così fino agli anni ottanta, quando i produttori Mario Kassar e Andrew G. Vajna acquistarono i diritti per la Walt Disney Pictures.[5] Ted Elliott e Terry Rossio erano stati assunti per scrivere una sceneggiatura, mentre John McTiernan[6] e Tom Cruise[7] erano stati contattati rispettivamente per dirigere e interpretare il film. Il progetto non venne mai sviluppato, perché gli effetti speciali di allora non erano abbastanza avanzati per ricreare la visione di Burroughs[8] e il progetto rimase nei cassetti della Disney per alcuni anni, fino a che i diritti non tornarono di proprietà della famiglia Burroughs.

Nei primi anni duemila, la Paramount Pictures acquistò a sua volta i diritti cinematografici,[5] entrando in competizione con la Columbia Pictures. In seguito la Paramount e il produttore James Jacks ingaggiarono Mark Protosevich per scrivere la sceneggiatura.[9] Nel 2003, dopo che gli era stata proposta la sceneggiatura, Robert Rodriguez ha firmato per dirigere il film. Le riprese erano fissate per cominciare nel 2005, con Rodriguez intenzionato ad usare i set digitali che stava usando per Sin City. Tuttavia, a causa di alcune polemiche che portarono Rodriguez ad abbandonare la Directors Guild of America, la Paramount preferì assumere un regista della DGA, assegnando la regia a Kerry Conran[10] e affidando a Ehren Kruger il compito di riscrivere il copione.[11] Conran abbandonò il progetto per motivi ignoti, venendo sostituito da Jon Favreau nell'ottobre 2005.[5][6]

Favreau e lo sceneggiatore Mark Fergus intendevano rendere il loro copione fedele al romanzo. Il primo film avrebbe adattato i primi tre romanzi. Tuttavia, l'interesse di Favreau per il progetto non era forte, e nell'agosto 2006 la Paramount scelse di non rinnovare i diritti cinematografici, preferendo concentrarsi su Star Trek.[6] Favreau e Fergus iniziarono così a lavorare ad Iron Man.

Nel 2009 venne realizzato un film direct-to-video intitolato Princess of Mars, prodotto dallo studio indipendente The Asylum ed interpretato da Antonio Sabato Jr. e Traci Lords.[12]

Produzione

Nel gennaio del 2007, la Disney riacquistò i diritti cinematografici. Nel 2008 Andrew Stanton e Mark Andrews completarono la prima bozza per un primo film di una trilogia cinematografica.[13] Il primo film è basato solo sul primo romanzo Sotto le lune di Marte. Nell'aprile 2009, lo sceneggiatore Michael Chabon venne assunto per modificare parti della sceneggiatura. Per Stanton si trattava della prima esperienza con film in live action, dopo aver diretto i film d'animazione della Pixar Alla ricerca di Nemo e WALL•E. Michael Giacchino scrisse le musiche del film.[14]

Il finanziamento stanziato la Disney è lievitato a 300 milioni di dollari, uno dei più alti nella storia del cinema.[15][16][17]

Le riprese sono iniziate agli Shepperton Studios, di Londra,[18] nel gennaio 2010 e sono terminate nello Utah nel luglio 2010. Le riprese nello Utah sono avvenute presso il lago Powell e nelle contee di Grand, Wayne e Kane.[19]

Nonostante la produzione fosse iniziata in un periodo in cui il sistema 3D era già attivo sia nella fase di produzione che di distribuzione nelle sale, il film è stato comunque girato in due dimensioni con cineprese tradizionali 35mm.

Distribuzione

La Disney fissò la data per l'uscita mondiale nelle sale al 9 marzo 2012.[20] Solo in Francia e Italia la distribuzione è stata anticipata al 7 marzo.

Il primo trailer del film è stato distribuito il 14 luglio 2011, in concomitanza con l'uscita nelle sale di Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2. Nel trailer è presente una cover di My Body Is a Cage degli Arcade Fire eseguita da Peter Gabriel. Il trailer completo italiano è stato invece pubblicato il 1 dicembre 2011 sul canale Youtube della The Walt Disney Company Italia.[21]

Accoglienza

Il film si è rivelato una delle più grandi perdite economiche della storia del cinema. Infatti la Disney in una nota ha riconosciuto che sono stati venduti biglietti per 184 milioni di dollari lordi, ma con un netto pari alla metà, dovendo naturalmente dividere la Disney l'incasso con i proprietari dei cinema. Poiché per realizzare il film sono stati spesi circa 250 milioni di dollari, più altri 100 per il marketing, l'azienda di Burbank calcola che alla fine delle proiezioni nei cinema il conto sarà pari ad una perdita di circa 200 milioni di dollari, il che ne fa la massima perdita storica per un film. Tuttavia, siccome la stima è stata fatta su numeri assoluti, occorrebbe tener conto dell'inflazione. Anche inserendo questo parametro, però, la perdita per il film sarebbe, se non la massima, una delle maggiori della storia del cinema.[22]

Note

  1. Template:Cita web
  2. Template:Cita web
  3. Template:Cita web
  4. Template:Cita web
  5. 5,0 5,1 5,2 Disney Begins Principal Photography of John Carter of Mars globalfilmvillage.com URL. consultato il 17-07-2011
  6. 6,0 6,1 6,2 Trivia IMDb URL. consultato il 17-07-2011
  7. Template:Cita web
  8. Disney Begins Principal Photography of John Carter of Mars
  9. Template:Cita web
  10. Template:Cita web
  11. Template:Cita web
  12. Template:Cita web
  13. Template:Cita web
  14. Template:Cita web
  15. Johnny Depp’s Lone Ranger shut down (Blame John Carter and Oz!) | Earth Station One
  16. The Lone Ranger: budget ridotto
  17. Jcomreader-News and reviews from Barsoom, Mongo and other planets!: John Carter Footage Shown
  18. Template:Cita web
  19. Template:Cita web
  20. Template:Cita web
  21. John Carter, ecco il nuovo spettacolare full trailer italiano! | Il blog di ScreenWeek.it
  22. quotidiano "il Giornale" del 21.3.2012, p. 33, articolo "Disney distrutta dai marziani. In fumo 200 milioni di dollari"

Voci correlate

Collegamenti esterni

Strumenti personali
Namespace
Varianti
Azioni
Menu principale
Strumenti