Immortalità
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+ | In [[ufologia]] è considerata la possibilità che l'immortalità sia possibile: almeno come interruzione del processo di invecchiamento (se l'organismo viene messo sotto uno schiacciasassi muore lo stesso). Questo viene descritto dalle tavolette sumere tradotte da [[Zecharia Sitchin]]. In particolare si parla di un alimento (detto [[pane della vita]]) che interromperebbe l'invecchiamento e prolungherebbe indefinitamente la vita. Alcuni ufologi pensano che sia nelessaria una predisposizione genetica del soggetto, i cui geni dormienti vengono attivati da tale elemento. Si pensa che abbiano assunto tale alimento gli [[Anunnaki]], i profeti veterotestamentari, i primi re sumerici (vedi [[lista reale sumerica]]) e [[cristianesimo|Gesù di Nazareth]] per poter arrivare vivo e vegeto al [[giudizio universale]]. | ||
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Versione delle 13:16, 2 nov 2010
L'immortalità (o vita eterna) è il concetto di sopravvivere all'infinito, o per un periodo di tempo indeterminato, senza affrontare la morte, o superando la morte stessa.
L'immortalità può essere intesa in due accezioni principali: fisica e spirituale. L'immortalità fisica è l'esistenza senza fine della mente a partire da una sorgente fisica, come un cervello o un computer. L'immortalità spirituale è l'esistenza senza termine di un individuo dopo la morte fisica in qualità di anima.
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Religione
Con la parola "immortalità" si indica una trasformazione o un passaggio che avviene dopo la morte ad un'altra forma di esistenza, nella quale la vita non è completamente spenta e mantiene dei riferimenti alla persona reale, che però continua a vivere. L'immortalità si può riconoscere come una concezione regolarmente presente nelle religioni, e in generale nelle culture antiche. Spesso è intesa come prosecuzione della vita terrena nelle religioni primitive, in forme più o meno mutate, e si accompagna a una distinzione nella sorte dei defunti. Alla base di tale distinzione può esserci la posizione goduta durante la vita terrena e le funzioni sociali esercitate, il compimento di pozioni magiche, culturali, rituali, il modo e la causa di morte o il comportamento etico.
Il concetto di immortalità fisica più che puramente spirituale viene affermato soprattutto nelle antiche culture orientali. Esempi ne sono le credenze induista e buddista della trasmigrazione ciclica delle anime, il culto degli antenati o geni del Giappone, e le religioni presenti in Mesopotamia e soprattutto in Egitto, dove veniva celebrata mediante il rito funebre osiriano, eseguito sui cadaveri.
Secondo la Bibbia
La Bibbia, nelle parti più antiche dell'Antico Testamento, conosce un regno crepuscolare dei morti, lo she'ôl, ma la presenza dei refa'îm, "le ombre dei defunti", è una realtà insignificante. Solo più tardi apparirà la speranza della resurrezione, e nei libri della Sapienza e dei Maccabei, nonostante l'influenza dell'ellenismo, si introdurrà anche l'immortalità dell'anima. La molteplicità dei dati che il Testamento ci fornisce sulla destinazione dell'uomo è dominata dall'affermazione della comunione personale con Cristo, mentre ripropone il momento supremo della parusia, del giudizio finale e della resurrezione dei morti.
Il problema dello Stato Intermedio
Il problema dello "stato intermedio" tra la morte e la resurrezione finale che ne risulta, ha condotto il cristianesimo ad approfondire nelle Scritture la propria escatologia. L'uomo dopo la morte continua ad esistere, anche se è in una condizione di incompletezza, si trova già in una situazione di gioia o di dolore, questa vita tende comunque alla reintegrazione al corpo nella risurrezione finale, con la conseguente beatitudine o dannazione eterna.
Invece secondo la dottrina dell'immortalità condizionale dell'anima, professata da avventisti, testimoni di Geova ed altri gruppi, le Scritture insegnerebbero l'annichilimento definitivo della coscienza al termine della morte del corpo; essa smetterebbe di esistere, proprio come avviene agli animali irrazionali.
I teologi contemporanei danno diverse spiegazioni al problema dello stato intermedio: per O. Cullmann si tratta di un periodo di sonno, in cui gli addormentati aspettano la resurrezione finale (Psicopannichismo); per Karl Rahner l'anima separata si trova in un periodo di crescita e si prepara per la comunione con l'intero cosmo che avverrà quando si riunirà al corpo; per L. Boros la resurrezione della carne avviene nell'istante stesso della morte, ma si completa solo con l'avvento del nuovo mondo, capace di ospitare un corpo risorto.
Nell'Islam la sopravvivenza è una verità di fede per quanto riguarda la resurrezione finale, mentre sono varie le opinioni sullo stato intermedio prima del giudizio: in ogni caso si afferma che i defunti vengono sottoposti ad un interrogatorio nel sepolcro.
Filosofia
In filosofia con il termine immortalità si intende la condizione di un essere non sottoposto a corruzione e quindi a sopravvivere per sempre. Il concetto di immortalità inteso come proprietà del vivere per sempre implica la nascita da un essere e pertanto si distingue dal concetto di eternità che esclude da ogni termine di tempo. I concetti di immortalità e eternità vengono spesso confusi,sia perché si intende questa come semplice durata indefinita,sia perché si considera come una vera e propria extratemporalità. La confusione viene giustificata se si pensa che l'immortalità deve escludere ogni idea di fine e deve perciò entrare nell'eternità. Si dovrà quindi chiamare eternità l'assoluta extratemporalità di un essere esistente ab aeterno; immortale,un essere che,pur avendo avuto origine nel tempo,è destinato a superare i limiti della temporalità. Durante tutta la storia umana molti hanno sperimentato ed espresso il desiderio di vivere per sempre. Che forma avesse una vita umana senza fine o indefinitamente lunga, o se fosse veramente possibile, è stato l'argomento, per secoli, di una grande quantità di speculazioni, dibattiti e opere d'immaginazione.
Scienza medica
I ricercatori più ottimisti ritengono che l'immortalità fisica sarà raggiunta entro i prossimi 50 anni, e che già entro i prossimi 20 saranno disponibili farmaci capaci di rallentare sensibilmente il processo di invecchiamento. Arrestare e invertire l'invecchiamento sarà possibile grazie alla nanotecnologia, ma sottoporsi ad una terapia di ringiovanimento e poi ad una di mantenimento richiederà un'enorme disponibilità finanziaria.
- Aubrey de Grey, un biogerontologo dell'Università di Cambridge, ha dato vita al progetto SENS (Strategies for Engineered Negligible Senescence [1]), che si propone di arrivare a mettere a punto terapie in grado di curare l'invecchiamento. La convinzione di base è che l'invecchiamento sia dovuto all'accumularsi, a livello molecolare e cellulare, di effetti collaterali prodotti dal metabolismo e che il metabolismo stesso non è in grado di eliminare. L'accumulo di tale "spazzatura" fa progressivamente diminuire l'efficienza dell'organismo, finché esso diventa incapace di difendersi dalle malattie o di mantenere in funzione gli organi vitali. Tutto questo probabilmente perché la natura si è preoccupata della sopravvivenza della specie e non di quella dei singoli individui, per cui, se da una parte ha progettato un sistema molto efficiente per la riproduzione, dall'altra non ha progettato un metabolismo capace di ripararsi integralmente e così conservarsi indefinitamente una volta raggiunto il completo sviluppo.
Le cause note dell'invecchiamento sono sette e da oltre 20 anni non se ne scoprono altre, nonostante le continue ricerche e il netto miglioramento delle tecniche usate:
- rifiuti extracellulari (anno della scoperta: 1907)
- cellule morte che non vengono rimpiazzate (1955)
- mutazioni nei cromosomi (1959)
- rifiuti intracellulari (1959)
- accumulo di cellule dannose (1965)
- mutazioni dei mitocondri (1972)
- legami reciproci extracellulari tra proteine (1981)
- De Grey ritiene che la strada vincente non sia quella di rallentare o impedire l'accumulo di tali danni (il che è l'approccio della gerontologia), perché ciò significa dover intervenire sul funzionamento del metabolismo e quindi di dover arrivare prima alla comprensione di processi biologici molto complessi. Secondo lui è molto più facile accettare il fatto che tali danni si accumulino e mettere a punto una terapia in grado di riparare ognuno di essi prima che raggiungano un livello patologico. In tal modo chi si sottoponesse periodicamente a tale terapia vivrebbe a tempo indefinito, alternando periodi di invecchiamento a periodi di ringiovanimento, e non si dovrebbe più preoccupare di morire di vecchiaia.
Il SENS ha già teorizzato almeno una possibile soluzione per ognuna di esse. La rivista scientifica Technology Review ha persino sfidato gli scettici a dimostrarne l'infondatezza, promettendo 20.000 dollari a chi dovesse riuscirci [2], ma finora nessuno ci è riuscito. L'augurio è che per arrivare a metterle a punto sia solo una questione di tempo, dipendente esclusivamente dalla quantità di investimenti e di ricercatori che si impegneranno nel progetto. Secondo de Grey le prime terapie dovrebbero divenir disponibili entro una trentina d'anni (in pratica verso il 2035) e sarebbero in grado, ad esempio, di restituire ad un sessantenne un fisico da trentenne. Sempre secondo de Grey, verso il 2050 tali tecniche saranno sviluppate a tal punto da permettere un ringiovanimento anche di 50 anni.
De Grey ha ideato anche il concorso "Topo Matusalemme" [3]: ai gruppi di ricerca che dimostreranno di aver rallentato l'invecchiamento o di aver ringiovanito un topo di laboratorio verrà assegnato un incentivo economico.
Tuttavia è bene precisare la differenza tra il risultato raggiunto da queste conquiste e il concetto di immortalità espresso dalla religione: in quest'ultimo caso l'immortalità è intesa come invulnerabilità, e la semplice soppressione dell'invecchiamento non la potrà garantire: non si morirà più di vecchiaia [4] ma si potrà sempre e comunque restare vittime di incidenti, omicidi, malattie non ancora curabili, e di qualunque altro fattore che interferisca mortalmente con l'integrità dell'organismo.
Ufologia
In ufologia è considerata la possibilità che l'immortalità sia possibile: almeno come interruzione del processo di invecchiamento (se l'organismo viene messo sotto uno schiacciasassi muore lo stesso). Questo viene descritto dalle tavolette sumere tradotte da Zecharia Sitchin. In particolare si parla di un alimento (detto pane della vita) che interromperebbe l'invecchiamento e prolungherebbe indefinitamente la vita. Alcuni ufologi pensano che sia nelessaria una predisposizione genetica del soggetto, i cui geni dormienti vengono attivati da tale elemento. Si pensa che abbiano assunto tale alimento gli Anunnaki, i profeti veterotestamentari, i primi re sumerici (vedi lista reale sumerica) e Gesù di Nazareth per poter arrivare vivo e vegeto al giudizio universale.
Note
1^ www.mfoundation.org/sens - Il sito ufficiale
2^ www.technologyreview.com/sens - Il sito ufficiale
3^ www.methuselahmouse.org - Il sito ufficiale del concorso
4^ clonazione a Tokyo per raggiungere l'immortalità Cronaca RAI