Cinema di fantascienza
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Gli inizi della storia del cinema di fantascienza coincidono o quasi con quelli della ''[[settima arte]]''. Il neonato cinema viene scoperto infatti come un mezzo che permette di portare sullo schermo non solo la realtà quotidiana, ma anche come un mezzo straordinario ed innovativo per visualizzare i sogni, le fantasie dell'essere umano, in modo da suscitare stupore e meraviglia nello spettatore. | Gli inizi della storia del cinema di fantascienza coincidono o quasi con quelli della ''[[settima arte]]''. Il neonato cinema viene scoperto infatti come un mezzo che permette di portare sullo schermo non solo la realtà quotidiana, ma anche come un mezzo straordinario ed innovativo per visualizzare i sogni, le fantasie dell'essere umano, in modo da suscitare stupore e meraviglia nello spettatore. | ||
- | Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno solo a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]], uno dei primi film di fantascienza è considerato ''[[Viaggio nella Luna]]'' ''(Le voyage dans la Lune) | + | Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno solo a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]], uno dei primi film di fantascienza è considerato ''[[Viaggio nella Luna]]'' ''(Le voyage dans la Lune)'' [1] del [[1902]] di [[Georges Méliès]], seguito a breve distanza dal più corposo ''[[Viaggio attraverso l'impossibile]]''. Lo stesso Méliès è anche l'inventore dei primi [[effetti speciali]]. |
Per circa mezzo secolo sarebbero quindi uscite una serie di opere che verranno definite solo posteriori come fantascienza, ma sono più che altro appartenenti al [[Film d'avventura|genere avventuroso]] di ambientazione esotica, venato di fantastico e condito di dettagli [[Pseudoscienza|pseudoscientifici]]. Fanno eccezione poche [[Pellicola cinematografica|pellicole]], a cominciare dal celeberrimo ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' ([[1927]]), di [[Fritz Lang]], apologo futuribile sulla lotta di classe ambientato in una città del 2026. Sebbene il film (sceneggiato dalla scrittrice [[Thea von Harbou]], moglie del regista) soffra, a livello narrativo di un ''"melensaggine mistica da romanzetto d'appendice"'' ([[Morando Morandini]]) e risolva un tema complesso come quello della lotta di classe in modo banalmente e spudoratamente conciliatorio (''"il film più stupido mai fatto"'', lo definì lo scrittore [[Herbert George Wells]]), girato con grandi mezzi (grazie ai cospicui finanziamenti della [[UFA]], casa di produzione nazionale tedesca), è visivamente e tecnicamente impressionante, per la monumentale e suggestiva rappresentazione delle architetture della metropoli futura, realizzata grazie a scenografie colossali, trucchi ottici ed effetti speciali sbalorditivi per l'epoca, il montaggio ardito, le stupefacenti invenzioni registiche di Lang (uno dei maggiori rappresentanti del [[cinema espressionista]] tedesco), il suggestivo contrappunto della colonna musicale di [[Gottfried Huppertz]], l'algido e inquietante [[design]] della donna-[[robot]], divenuto un'icona; meriti per i quali, a dispetto delle sue indubbie pecche, il film viene unanimemente annoverato tra i capolavori delle settima arte ed è divenuto, col tempo, uno dei film più amati della storia del cinema da cinefili e cineasti, senza dimenticare la sua enorme influenza sull'iconografia del genere: si pensi alle architetture di opere come ''[[Blade Runner]]'' ([[1982]]), di [[Ridley Scott]] o ''[[Brazil]]'' ([[1985]]), di [[Terry Gilliam]]; ma anche al di fuori della fantascienza si incontrano pellicole, quali ''[[Batman]]'' ([[1989]]), di [[Tim Burton]], che nell'impianto scenografico hanno debiti evidenti con ''Metropolis''. A rinverdirne la fama contribuì, nel [[1984]], la curiosa e discussa operazione del compositore [[Giorgio Moroder]], che curò una nuova versione del film, [[viraggio (fotografia)|virata]] in vari registri cromatici e musicata con una colonna sonora [[rock]]. | Per circa mezzo secolo sarebbero quindi uscite una serie di opere che verranno definite solo posteriori come fantascienza, ma sono più che altro appartenenti al [[Film d'avventura|genere avventuroso]] di ambientazione esotica, venato di fantastico e condito di dettagli [[Pseudoscienza|pseudoscientifici]]. Fanno eccezione poche [[Pellicola cinematografica|pellicole]], a cominciare dal celeberrimo ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' ([[1927]]), di [[Fritz Lang]], apologo futuribile sulla lotta di classe ambientato in una città del 2026. Sebbene il film (sceneggiato dalla scrittrice [[Thea von Harbou]], moglie del regista) soffra, a livello narrativo di un ''"melensaggine mistica da romanzetto d'appendice"'' ([[Morando Morandini]]) e risolva un tema complesso come quello della lotta di classe in modo banalmente e spudoratamente conciliatorio (''"il film più stupido mai fatto"'', lo definì lo scrittore [[Herbert George Wells]]), girato con grandi mezzi (grazie ai cospicui finanziamenti della [[UFA]], casa di produzione nazionale tedesca), è visivamente e tecnicamente impressionante, per la monumentale e suggestiva rappresentazione delle architetture della metropoli futura, realizzata grazie a scenografie colossali, trucchi ottici ed effetti speciali sbalorditivi per l'epoca, il montaggio ardito, le stupefacenti invenzioni registiche di Lang (uno dei maggiori rappresentanti del [[cinema espressionista]] tedesco), il suggestivo contrappunto della colonna musicale di [[Gottfried Huppertz]], l'algido e inquietante [[design]] della donna-[[robot]], divenuto un'icona; meriti per i quali, a dispetto delle sue indubbie pecche, il film viene unanimemente annoverato tra i capolavori delle settima arte ed è divenuto, col tempo, uno dei film più amati della storia del cinema da cinefili e cineasti, senza dimenticare la sua enorme influenza sull'iconografia del genere: si pensi alle architetture di opere come ''[[Blade Runner]]'' ([[1982]]), di [[Ridley Scott]] o ''[[Brazil]]'' ([[1985]]), di [[Terry Gilliam]]; ma anche al di fuori della fantascienza si incontrano pellicole, quali ''[[Batman]]'' ([[1989]]), di [[Tim Burton]], che nell'impianto scenografico hanno debiti evidenti con ''Metropolis''. A rinverdirne la fama contribuì, nel [[1984]], la curiosa e discussa operazione del compositore [[Giorgio Moroder]], che curò una nuova versione del film, [[viraggio (fotografia)|virata]] in vari registri cromatici e musicata con una colonna sonora [[rock]]. | ||
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Nel [[1968]] esce il ''[[Il pianeta delle scimmie (film 1968)|Il pianeta delle scimmie]]'' di [[Franklin Schaffner]], tratto dall'omonimo romanzo di [[Pierre Boulle]], film con cui il genere, finora confinato, nel cinema americano, nel "ghetto" dei ''[[B-movie]]'', viene "promosso" dallo ''studio-system'' hollywoodiano al rango di produzione ad alto costo (nel cast ''star'' del calibro di [[Charlton Heston]]); ma al di là della sua natura di prodotto di consumo, il film ha comunque una forza inquietante e degli spunti satirici inusitati nel cinema fantascientifico popolare. Seguito da quattro ''[[sequel]]'' e da una serie televisiva, il film è divenuto col tempo un ''[[cult movie|cult]]'' e uno dei classici del genere. | Nel [[1968]] esce il ''[[Il pianeta delle scimmie (film 1968)|Il pianeta delle scimmie]]'' di [[Franklin Schaffner]], tratto dall'omonimo romanzo di [[Pierre Boulle]], film con cui il genere, finora confinato, nel cinema americano, nel "ghetto" dei ''[[B-movie]]'', viene "promosso" dallo ''studio-system'' hollywoodiano al rango di produzione ad alto costo (nel cast ''star'' del calibro di [[Charlton Heston]]); ma al di là della sua natura di prodotto di consumo, il film ha comunque una forza inquietante e degli spunti satirici inusitati nel cinema fantascientifico popolare. Seguito da quattro ''[[sequel]]'' e da una serie televisiva, il film è divenuto col tempo un ''[[cult movie|cult]]'' e uno dei classici del genere. | ||
- | La vera svolta arriva con l'epocale ''[[2001 | + | La vera svolta arriva con l'epocale ''[[2001 Odissea nello spazio]]'' ([[1968]]) di [[Stanley Kubrick]] (che si era già accostato al genere nel [[1964]] con l'agghiacciante satira [[fantapolitica]] ''[[Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba|Il dottor Stranamore]]''). ''Odissea nello spazio'' diviene il film di fantascienza per eccellenza, capolavoro assoluto della storia del cinema, mito per generazioni di cinefili e cineasti, punto di riferimento della fantascienza successiva non solo per la puntigliosa descrizione di un possibile mondo futuro e per l'altissimo livello tecnico degli [[effetti speciali]], ma soprattutto per l'impressionante potenza visionaria e per la perturbante, ambigua e ficcante riflessione filosofica sulla natura e il destino dell'umanità; un'opera che non dà risposte ma offre solo interrogativi, stimolando nello spettatore infinite riflessioni. |
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio: | Alcuni dei film più rappresentativi del decennio: | ||
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* [[1966]]: [[Fahrenheit 451 (film 1966)|Fahrenheit 451]] ([[François Truffaut]]), [[Viaggio allucinante (film)|Viaggio allucinante]] (''Fantastic Voyage'', [[Richard Fleischer]]) | * [[1966]]: [[Fahrenheit 451 (film 1966)|Fahrenheit 451]] ([[François Truffaut]]), [[Viaggio allucinante (film)|Viaggio allucinante]] (''Fantastic Voyage'', [[Richard Fleischer]]) | ||
* [[1967]]: [[La forza invisibile]] (''The Power'', [[Byron Haskin]]), [[L'astronave degli esseri perduti]] (''Quatermass and the Pit - Five Million Years to Earth'', [[Roy Ward Baker]]) | * [[1967]]: [[La forza invisibile]] (''The Power'', [[Byron Haskin]]), [[L'astronave degli esseri perduti]] (''Quatermass and the Pit - Five Million Years to Earth'', [[Roy Ward Baker]]) | ||
- | * [[1968]]: [[2001 | + | * [[1968]]: [[2001 Odissea nello spazio]] (''2001: A Space Odyssey'', [[Stanley Kubrick]]), [[Il pianeta delle scimmie (film 1968)|Il pianeta delle scimmie]] (''Planet of the Apes'', [[Franklin J. Schaffner]]), [[Barbarella (film)|Barbarella]] ([[Roger Vadim]]), [[La notte dei morti viventi (film 1968)|La notte dei morti viventi]] (''Night of the Living Dead'', [[George A. Romero]]) |
===Gli anni settanta=== | ===Gli anni settanta=== | ||
- | Se un film come ''[[Solaris (film 1972)|Solaris]]'' di [[Andrej Tarkovskij]] ([[1972]]) conquista la critica, nel [[1977]] ''[[Guerre Stellari (film 1977)|Guerre Stellari]]'' di [[George Lucas]] e ''[[Incontri | + | Se un film come ''[[Solaris (film 1972)|Solaris]]'' di [[Andrej Tarkovskij]] ([[1972]]) conquista la critica, nel [[1977]] ''[[Guerre Stellari (film 1977)|Guerre Stellari]]'' di [[George Lucas]] e ''[[Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo]]'' di [[Steven Spielberg]] conquistano definitivamente un pubblico di massa che la fantascienza, in precedenza, non aveva avuto. In particolare il film di Spielberg di fatto riscrive le regole codificate del genere, che volevano l'[[extraterrestre|alieno]] nei panni del mostruoso [[invasione aliena|invasore]], dandone una visione assai più benevola e "umanizzante". |
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio: | Alcuni dei film più rappresentativi del decennio: | ||
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Il genere di maggior successo del cinema degli [[anni 1980|anni ottanta]] è stata proprio la fantascienza, che può vantare le tre pellicole più viste del decennio, assieme a vari altri clamorosi successi e film cult. | Il genere di maggior successo del cinema degli [[anni 1980|anni ottanta]] è stata proprio la fantascienza, che può vantare le tre pellicole più viste del decennio, assieme a vari altri clamorosi successi e film cult. | ||
- | Sdoganata come genere di largo consumo da ''[[Guerre Stellari]]'' ([[1977]]), di George Lucas, negli anni ottanta la fantascienza viene sempre più frequentata dal cinema commerciale hollywoodiano ad alto costo; oltre agli altri due film della trilogia di ''Guerre Stellari'' (''[[L'Impero colpisce ancora]]'' ([[1980]]), di [[Irvin Kershner]] e ''[[Il ritorno dello Jedi]]'' ([[1983]]), di [[Richard Marquand]]), nel decennio vengono prodotte una lunga serie di pellicole di intrattenimento all'interno delle quali si possono individuare vari filoni: la fantascienza ludica e spensierata di titoli come ''[[Explorers]]'' ([[1985]]) di [[Joe Dante]] o la trilogia di ''[[Ritorno al Futuro]]'' di [[Robert Zemeckis]]; il fanta-[[horror]] che, già componente fondamentale delle produzioni a basso costo degli anni cinquanta e rivitalizzato alla fine del decennio precedente da ''[[Alien]]'' ([[1979]]) di [[Ridley Scott]], produce pellicole di [[cult movie|culto]] come ''[[La cosa]]'' ([[1982]]) di [[John Carpenter]] o ''[[Aliens | + | Sdoganata come genere di largo consumo da ''[[Guerre Stellari]]'' ([[1977]]), di George Lucas, negli anni ottanta la fantascienza viene sempre più frequentata dal cinema commerciale hollywoodiano ad alto costo; oltre agli altri due film della trilogia di ''Guerre Stellari'' (''[[Guerre Stellari - L'Impero colpisce ancora|L'Impero colpisce ancora]]'' ([[1980]]), di [[Irvin Kershner]] e ''[[Guerre Stellari - Il ritorno dello Jedi|Il ritorno dello Jedi]]'' ([[1983]]), di [[Richard Marquand]]), nel decennio vengono prodotte una lunga serie di pellicole di intrattenimento all'interno delle quali si possono individuare vari filoni: la fantascienza ludica e spensierata di titoli come ''[[Explorers]]'' ([[1985]]) di [[Joe Dante]] o la trilogia di ''[[Ritorno al Futuro]]'' di [[Robert Zemeckis]]; il fanta-[[horror]] che, già componente fondamentale delle produzioni a basso costo degli anni cinquanta e rivitalizzato alla fine del decennio precedente da ''[[Alien]]'' ([[1979]]) di [[Ridley Scott]], produce pellicole di [[cult movie|culto]] come ''[[La cosa]]'' ([[1982]]) di [[John Carpenter]] o ''[[Aliens: Scontro finale]]'' ([[1986]]) di [[James Cameron]], ''[[sequel]]'' del film di Scott; di grande rilievo dal punto di vista quantitativo (e in parte anche qualitativo) l'ibridazione, spesso di gusto spiccatamente fumettistico, tra la fantascienza e il cinema d'azione violenta, con film come ''[[1997: fuga da New York]]'' ([[1981]]), di [[John Carpenter]], ''[[Terminator]]'' ([[1984]]), di [[James Cameron]], ''[[Robocop]]'' ([[1987]]) di [[Paul Verhoeven]], o la saga post-apocalittica di [[Mad Max]], di [[George Miller]], iniziata nel [[1979]] con ''[[Interceptor]]'' e proseguita da ''[[Interceptor, il guerriero della strada]]'' (1981) e ''[[Mad Max - Oltre la sfera del tuono]]'' ([[1985]]). |
- | Tra i titoli epocali del decennio, immancabile ''[[E.T. l'Extra-Terrestre]]'' ([[1982]]), di [[Steven Spielberg]], ideale continuazione della fantascienza messianica e ottimista di ''[[Incontri | + | Tra i titoli epocali del decennio, immancabile ''[[E.T. l'Extra-Terrestre]]'' ([[1982]]), di [[Steven Spielberg]], ideale continuazione della fantascienza messianica e ottimista di ''[[Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo]]'' ([[1977]]). |
Fattore che nel decennio acquisisce un peso sempre maggiore sul cinema fantascientifico d'intrattenimento sono gli [[effetti speciali]], che conoscono un grande sviluppo tecnologico: nel [[1982]] con ''[[La cosa]]'' di [[John Carpenter]], gli [[effetti speciali]] meccanici e prostetici hanno ormai raggiunto un altissimo grado di perfezione e nello stesso anno ''[[Tron]]'' di [[Steven Lisberger]], primo film sulla [[realtà virtuale]], sperimenta per la prima volta la ''[[computer graphics]]'', che alla fine del decennio con ''[[The Abyss]]'' ([[1989]]) di [[James Cameron]] mostra già possibilità sbalorditive. | Fattore che nel decennio acquisisce un peso sempre maggiore sul cinema fantascientifico d'intrattenimento sono gli [[effetti speciali]], che conoscono un grande sviluppo tecnologico: nel [[1982]] con ''[[La cosa]]'' di [[John Carpenter]], gli [[effetti speciali]] meccanici e prostetici hanno ormai raggiunto un altissimo grado di perfezione e nello stesso anno ''[[Tron]]'' di [[Steven Lisberger]], primo film sulla [[realtà virtuale]], sperimenta per la prima volta la ''[[computer graphics]]'', che alla fine del decennio con ''[[The Abyss]]'' ([[1989]]) di [[James Cameron]] mostra già possibilità sbalorditive. | ||
- | Se gli anni ottanta segnano il trionfo della fantascienza come genere di intrattenimento di massa, nondimeno nel corso del decennio vedono la luce anche opere d'autore di grande rilievo artistico, a cominciare dall'epocale ''[[Blade Runner]]'' ([[1982]]), di [[Ridley Scott]], malinconico e struggente ''[[film noir|noir]]'' ambientato nella cornice altamente suggestiva di una [[Los Angeles]] del 2019 raffigurata con grande raffinatezza scenografica e luministica. Divenuta, dopo un iniziale insuccesso, un [[cult movie]] imprescindibile, probabilmente uno dei maggiori film di culto della storia del cinema, la pellicola, ispirata al racconto ''[[Ma gli androidi sognano pecore elettriche?]]'' di [[Philip K. Dick]], segna anche il primo ingresso nel cinema delle tematiche [[cyberpunk]], già presenti in letteratura. Nel [[1991]] [[Ridley Scott]] ne proporrà un controverso [[director's cut]] privo della narrazione fuori campo e con un finale più pessimistico rispetto a quello, piuttosto consolatorio, imposto originariamente dalla produzione, dividendo le opinioni dei fan. Tematiche spiccatamente cyberpunk si ripresentano nel memorabile ''[[Videodrome]]'' ([[1983]]), di [[David Cronenberg]], opera potente e allucinatoria, definita da [[Andy Warhol]] "''l'[[Arancia Meccanica]] degli anni ottanta''", che esplora l'ampliamento dei limiti della percezione portato dalle nuove tecnologie. Degno di essere annoverato tra le vette del genere, e tra i capolavori della storia del cinema ''tout court'', è ''[[Brazil]]'' ([[1985]]) di [[Terry Gilliam]], grottesco e surreale apologo sull'opprimenza del "sistema" che annulla ogni iniziativa personale e priva l'individuo dei suoi sogni imponendogli i propri finti valori, opera straordinaria per la lucida e spietata analisi delle aberrazioni della modernità, l'altissima suggestione figurativa e la destabilizzante mescolanza di tragico e comico. Il film, da molti etichettato, in modo un po' banalizzante, come una rilettura in chiave grottesca del romanzo ''[[1984 (romanzo)|1984]]'' di [[George Orwell]], pur rivelandosi inizialmente un insuccesso commerciale, diverrà col tempo un cult di nicchia per i cinefili di mezzo mondo e verrà annoverato tra le vette del cinema [[postmodernismo|postmoderno]]. | + | Se gli anni ottanta segnano il trionfo della fantascienza come genere di intrattenimento di massa, nondimeno nel corso del decennio vedono la luce anche opere d'autore di grande rilievo artistico, a cominciare dall'epocale ''[[Blade Runner]]'' ([[1982]]), di [[Ridley Scott]], malinconico e struggente ''[[film noir|noir]]'' ambientato nella cornice altamente suggestiva di una [[Los Angeles]] del 2019 raffigurata con grande raffinatezza scenografica e luministica. Divenuta, dopo un iniziale insuccesso, un [[cult movie]] imprescindibile, probabilmente uno dei maggiori film di culto della storia del cinema, la pellicola, ispirata al racconto ''[[Ma gli androidi sognano pecore elettriche?]]'' di [[Philip K. Dick]], segna anche il primo ingresso nel cinema delle tematiche [[cyberpunk]], già presenti in letteratura. Nel [[1991]] [[Ridley Scott]] ne proporrà un controverso [[director's cut]] privo della narrazione fuori campo e con un finale più pessimistico rispetto a quello, piuttosto consolatorio, imposto originariamente dalla produzione, dividendo le opinioni dei fan. Tematiche spiccatamente cyberpunk si ripresentano nel memorabile ''[[Videodrome]]'' ([[1983]]), di [[David Cronenberg]], opera potente e allucinatoria, definita da [[Andy Warhol]] "''l'[[Arancia Meccanica]] degli anni ottanta''", che esplora l'ampliamento dei limiti della percezione portato dalle nuove tecnologie. Degno di essere annoverato tra le vette del genere, e tra i capolavori della storia del cinema ''tout court'', è ''[[Brazil]]'' ([[1985]]) di [[Terry Gilliam]], grottesco e surreale apologo sull'opprimenza del "sistema" che annulla ogni iniziativa personale e priva l'individuo dei suoi sogni imponendogli i propri finti valori, opera straordinaria per la lucida e spietata analisi delle aberrazioni della modernità, l'altissima suggestione figurativa e la destabilizzante mescolanza di tragico e comico. Il film, da molti etichettato, in modo un po' banalizzante, come una rilettura in chiave grottesca del romanzo ''[[1984 (romanzo)|1984]]'' di [[George Orwell]], pur rivelandosi inizialmente un insuccesso commerciale, diverrà col tempo un cult di nicchia per i cinefili di mezzo mondo e verrà annoverato tra le vette del cinema [[postmodernismo|postmoderno]]. |
Ma d'altra parte, anche un film apparentemente solo di genere come ''[[1997: fuga da New York]]'' ([[1981]]) di [[John Carpenter]], mostra, sotto la scorza avventurosa, veleni politici visceralmente [[nichilismo|nichilisti]] e un discorso disincantato e pessimistico sulla fine del [[sogno americano]], così come pure ''[[La Cosa]]'' ([[1982]]), dello stesso regista, ricorre ai meccanismi del [[Letteratura gialla#Thriller|thriller]]-[[horror]] per mettere in scena un'amara metafora del cinismo e dell'animalesco individualismo umano. | Ma d'altra parte, anche un film apparentemente solo di genere come ''[[1997: fuga da New York]]'' ([[1981]]) di [[John Carpenter]], mostra, sotto la scorza avventurosa, veleni politici visceralmente [[nichilismo|nichilisti]] e un discorso disincantato e pessimistico sulla fine del [[sogno americano]], così come pure ''[[La Cosa]]'' ([[1982]]), dello stesso regista, ricorre ai meccanismi del [[Letteratura gialla#Thriller|thriller]]-[[horror]] per mettere in scena un'amara metafora del cinismo e dell'animalesco individualismo umano. | ||
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====L'influsso di Philip Dick==== | ====L'influsso di Philip Dick==== | ||
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Un'altra ''novità'' del cinema post-millenario sono le versioni cinematografiche di numerose opere del romanziere fantascientifico [[Philip Kindred Dick|Philip K. Dick]], che a partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] era stato progressivamente riscoperto dal grande pubblico e dalla critica come uno dei più importati scrittori americani del [[XX secolo]]. | Un'altra ''novità'' del cinema post-millenario sono le versioni cinematografiche di numerose opere del romanziere fantascientifico [[Philip Kindred Dick|Philip K. Dick]], che a partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] era stato progressivamente riscoperto dal grande pubblico e dalla critica come uno dei più importati scrittori americani del [[XX secolo]]. | ||
Dick era a suo tempo divenuto noto al più vasto pubblico proprio grazie al capolavoro filmico ''[[Blade Runner]]'' (1982). Meno noto il film ''[[Screamers - Urla dallo spazio]]'' del [[1996]]. Trasposizioni come il film ''[[Minority Report]]'' ([[2002]]) di [[Steven Spielberg]] e il meno riuscito ''[[Paycheck]]'' ([[2003]]), malgrado gli ottimi spunti, privilegiano soprattutto l'azione e gli effetti speciali e non sembrano conservare granché dell'originale carica visionaria, critica, eversiva e un po' profetica di Dick. | Dick era a suo tempo divenuto noto al più vasto pubblico proprio grazie al capolavoro filmico ''[[Blade Runner]]'' (1982). Meno noto il film ''[[Screamers - Urla dallo spazio]]'' del [[1996]]. Trasposizioni come il film ''[[Minority Report]]'' ([[2002]]) di [[Steven Spielberg]] e il meno riuscito ''[[Paycheck]]'' ([[2003]]), malgrado gli ottimi spunti, privilegiano soprattutto l'azione e gli effetti speciali e non sembrano conservare granché dell'originale carica visionaria, critica, eversiva e un po' profetica di Dick. | ||
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Alcuni film significativi sull'argomento di produzione italiana ''(per un elenco più completo vedi [[Elenco di film di fantascienza italiana]])'': | Alcuni film significativi sull'argomento di produzione italiana ''(per un elenco più completo vedi [[Elenco di film di fantascienza italiana]])'': | ||
* [[1910]]: ''[[Un matrimonio interplanetario]]'' ([[Enrico Novelli]]) | * [[1910]]: ''[[Un matrimonio interplanetario]]'' ([[Enrico Novelli]]) | ||
- | * [[1921]]: ''[[L'uomo meccanico]]'' ([[André Deed]]) | + | * [[1921]]: ''[[L'uomo meccanico]]'' ([[André Deed]]) [2] |
* [[1939]]: ''[[Mille chilometri al minuto]]'' (anche ''1000 KM al minuto!'') ([[Mario Mattoli]]) | * [[1939]]: ''[[Mille chilometri al minuto]]'' (anche ''1000 KM al minuto!'') ([[Mario Mattoli]]) | ||
* [[1958]]: ''[[La morte viene dallo spazio]]'' ([[Paolo Heusch]]) | * [[1958]]: ''[[La morte viene dallo spazio]]'' ([[Paolo Heusch]]) | ||
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Alla fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]] l'avvento della [[computer grafica]] rivoluzionò il mondo degli effetti speciali: nel [[1993]] il film ''[[Jurassic Park (film)|Jurassic Park]]'' di [[Steven Spielberg]] mostrò per la prima volta dinosauri assolutamente realistici che interagivano con attori in carne ed ossa. Un anno prima, nella pellicola ''[[Terminator 2 - Il giorno del giudizio|Terminator 2]]'', un procedimento detto "[[morphing]]" consentiva ad un oggetto animato di "sciogliersi" e di assumere le sembianze di un altro oggetto. Grazie al [[computer]] e ad altre tecniche avanzate, come il [[blue screen]], si dimezzano i costi di [[produzione cinematografica|produzione]], liberando di conseguenza la fantasia di [[sceneggiatore|sceneggiatori]] e registi. Si possono infatti realizzare enormi scenografie virtuali, epiche battaglie con migliaia di comparse digitali animate da appositi [[software]], mostri di tutte le dimensioni sempre più realistici, duelli acrobatici sempre più spettacolari (come nel film ''[[Matrix]]'', che introdusse il "[[bullet time]]"). Gli effetti digitali hanno decretato la fine dei [[kolossal]] con migliaia di [[comparsa|comparse]], anche se le grosse produzioni dispongono di schiere di coreografi, [[controfigura|controfigure]], truccatori, disegnatori, animatori ecc. Non è un caso se alla realizzazione della trilogia de ''[[Il signore degli anelli]]'' abbiano lavorato circa mille persone. Uno dei primi film girato interamente in blue screen, aggiungendo cioè tutte le scenografie in fase di [[post produzione]], è stato il nostalgico ''[[Sky Captain and the World of Tomorrow]]'', le cui prime scene erano state realizzate dal regista con l'unico ausilio del suo [[personal computer]]. | Alla fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]] l'avvento della [[computer grafica]] rivoluzionò il mondo degli effetti speciali: nel [[1993]] il film ''[[Jurassic Park (film)|Jurassic Park]]'' di [[Steven Spielberg]] mostrò per la prima volta dinosauri assolutamente realistici che interagivano con attori in carne ed ossa. Un anno prima, nella pellicola ''[[Terminator 2 - Il giorno del giudizio|Terminator 2]]'', un procedimento detto "[[morphing]]" consentiva ad un oggetto animato di "sciogliersi" e di assumere le sembianze di un altro oggetto. Grazie al [[computer]] e ad altre tecniche avanzate, come il [[blue screen]], si dimezzano i costi di [[produzione cinematografica|produzione]], liberando di conseguenza la fantasia di [[sceneggiatore|sceneggiatori]] e registi. Si possono infatti realizzare enormi scenografie virtuali, epiche battaglie con migliaia di comparse digitali animate da appositi [[software]], mostri di tutte le dimensioni sempre più realistici, duelli acrobatici sempre più spettacolari (come nel film ''[[Matrix]]'', che introdusse il "[[bullet time]]"). Gli effetti digitali hanno decretato la fine dei [[kolossal]] con migliaia di [[comparsa|comparse]], anche se le grosse produzioni dispongono di schiere di coreografi, [[controfigura|controfigure]], truccatori, disegnatori, animatori ecc. Non è un caso se alla realizzazione della trilogia de ''[[Il signore degli anelli]]'' abbiano lavorato circa mille persone. Uno dei primi film girato interamente in blue screen, aggiungendo cioè tutte le scenografie in fase di [[post produzione]], è stato il nostalgico ''[[Sky Captain and the World of Tomorrow]]'', le cui prime scene erano state realizzate dal regista con l'unico ausilio del suo [[personal computer]]. | ||
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+ | ==Cinema di fantascienza e ufologia== | ||
+ | In [[Ufologia]] molte voci dicono che il governo degli Stati Uniti commissionerebbe alla Walt Disney e ad altre major cinematografiche dei film e delle serie di fantascenza, indicando i temi da trattare, nell'ambito di una strategia di disvelamento progressivo dell'esistenza degli alieni. Questo soprattutto da quando si sono visti i risultati (panico di massa) alla trasmissione sugli alieni di Orson Wells. Un esempio è la serie [[Stargate SG-1]] ideata per divulgare ciò che avviene da un decennio nei sotterranei delle basi militari americane (contatti con alieni) senza ammetterlo ufficialmente. | ||
==Temi ed elementi tipici del cinema di fantascienza== | ==Temi ed elementi tipici del cinema di fantascienza== | ||
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== Note == | == Note == | ||
- | + | 1^ In altri cortometraggi anteriori Méliès aveva già affontato il tema della scienza fantastica, ispirandosi alla letteratura coeva, come ne ''[[La lune à un mètre|La luna a un metro]]'', del [[1898]]. | |
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+ | 2^ [http://cinemante.blogspot.com/2008/04/sci-fi-italiana-anni-venti-luomo.html Sci-Fi italiana anni venti: L'uomo meccanico (André Deed, 1921)], data 02-04-2008, accesso 05-09-2008 | ||
==Bibliografia== | ==Bibliografia== | ||
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*[http://www.publicdomaintorrents.com/nshowcat.html?category=scifi Publicdomaintorrents - vecchi film di fantascienza liberamente scaricabili] in quanto entrati nel [[pubblico dominio]] negli USA | *[http://www.publicdomaintorrents.com/nshowcat.html?category=scifi Publicdomaintorrents - vecchi film di fantascienza liberamente scaricabili] in quanto entrati nel [[pubblico dominio]] negli USA | ||
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Versione attuale delle 08:54, 15 ott 2013
Il cinema di fantascienza o fantascientifico è un genere cinematografico che utilizza temi tipici della fantascienza, come una teoria o un'invenzione scientifica oppure uno scenario collocato in un futuro più o meno lontano.
Benché il cinema di fantascienza venga spesso riconosciuto come genere autonomo a partire dagli anni cinquanta, l'elemento del fantastico era ben presente fin dagli esordi della settima arte. Il cinema fantascientifico ha esplorato una grande varietà di soggetti e temi, molti dei quali non potrebbero essere facilmente rappresentati in alcun altro genere. Le opere di fantascienza sono state spesso utilizzate per esplorare delicati temi sociali e politici, senza rinunciare ad offrire, nel contempo, intrattenimento per lo spettatore meno smaliziato. Oggi le produzioni fantascientifiche sono in prima linea per quanto riguarda la tecnologia degli effetti speciali e la platea si è abituata alla rappresentazione di realistiche forme di vita aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi ad energia, viaggi più veloci della luce e lontani mondi.
Vi sono molti film di fantascienza memorabili ed un numero ancora maggiore di opere mediocri, o addirittura tra i peggiori esempi di produzione cinematografica. Ci sono volute molte decine di anni, e gli sforzi collettivi di gente di cinema di talento, perché il cinema fantascientifico venisse considerato seriamente come una forma d'arte. Dentro e accanto alla fantascienza vi è una notevole commistione di generi, in particolare con i film horror (come nel caso di Alien del 1979).
Per un elenco più ampio di titoli vedi Elenco di film di fantascienza.
Indice |
Storia
I primordi
Gli inizi della storia del cinema di fantascienza coincidono o quasi con quelli della settima arte. Il neonato cinema viene scoperto infatti come un mezzo che permette di portare sullo schermo non solo la realtà quotidiana, ma anche come un mezzo straordinario ed innovativo per visualizzare i sogni, le fantasie dell'essere umano, in modo da suscitare stupore e meraviglia nello spettatore.
Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno solo a partire dagli anni cinquanta, uno dei primi film di fantascienza è considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune) [1] del 1902 di Georges Méliès, seguito a breve distanza dal più corposo Viaggio attraverso l'impossibile. Lo stesso Méliès è anche l'inventore dei primi effetti speciali.
Per circa mezzo secolo sarebbero quindi uscite una serie di opere che verranno definite solo posteriori come fantascienza, ma sono più che altro appartenenti al genere avventuroso di ambientazione esotica, venato di fantastico e condito di dettagli pseudoscientifici. Fanno eccezione poche pellicole, a cominciare dal celeberrimo Metropolis (1927), di Fritz Lang, apologo futuribile sulla lotta di classe ambientato in una città del 2026. Sebbene il film (sceneggiato dalla scrittrice Thea von Harbou, moglie del regista) soffra, a livello narrativo di un "melensaggine mistica da romanzetto d'appendice" (Morando Morandini) e risolva un tema complesso come quello della lotta di classe in modo banalmente e spudoratamente conciliatorio ("il film più stupido mai fatto", lo definì lo scrittore Herbert George Wells), girato con grandi mezzi (grazie ai cospicui finanziamenti della UFA, casa di produzione nazionale tedesca), è visivamente e tecnicamente impressionante, per la monumentale e suggestiva rappresentazione delle architetture della metropoli futura, realizzata grazie a scenografie colossali, trucchi ottici ed effetti speciali sbalorditivi per l'epoca, il montaggio ardito, le stupefacenti invenzioni registiche di Lang (uno dei maggiori rappresentanti del cinema espressionista tedesco), il suggestivo contrappunto della colonna musicale di Gottfried Huppertz, l'algido e inquietante design della donna-robot, divenuto un'icona; meriti per i quali, a dispetto delle sue indubbie pecche, il film viene unanimemente annoverato tra i capolavori delle settima arte ed è divenuto, col tempo, uno dei film più amati della storia del cinema da cinefili e cineasti, senza dimenticare la sua enorme influenza sull'iconografia del genere: si pensi alle architetture di opere come Blade Runner (1982), di Ridley Scott o Brazil (1985), di Terry Gilliam; ma anche al di fuori della fantascienza si incontrano pellicole, quali Batman (1989), di Tim Burton, che nell'impianto scenografico hanno debiti evidenti con Metropolis. A rinverdirne la fama contribuì, nel 1984, la curiosa e discussa operazione del compositore Giorgio Moroder, che curò una nuova versione del film, virata in vari registri cromatici e musicata con una colonna sonora rock.
Da citare anche La vita futura di William Cameron Menzies del 1936 o ancora il meno noto Paris qui dort (1924) di René Clair (inedito in Italia). Queste pellicole costituiscono dei veri e propri punti fermi nella storia del genere e forniranno ispirazione per le produzioni successive, quali Aelita (primo kolossal sovietico), King Kong, Frankenstein, Il cervello mostro, La maschera di Fu Manchu, L'isola delle anime perdute, per citarne alcuni tra i più noti e suggestivi.
Alcuni dei film più rappresentativi dai primi del Novecento agli anni quaranta (tra parentesi vengono riportati titolo originale, se diverso, e nome del regista):
- 1902: Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune, Georges Méliès)
- 1904: Viaggio attraverso l'impossibile (Voyage à travers l'impossible, Georges Méliès)
- 1921: L'Atlantide (Jacques Feyder)
- 1924: Aelita (Mezhrobpom, Yakov Protazanov), Paris qui dort (René Clair)
- 1927: Metropolis (Fritz Lang)
- 1928: Una donna nella Luna (Frau im Mond, Fritz Lang)
- 1931: Frankenstein (James Whale), La fine del mondo (La fin du monde, Abel Gance)
- 1932: La maschera di Fu Manchu (The mask of Fu Manchu, Charles Brabin e Charles Vidor), L'Atlantide (Die herrin von Atlantis, G. W. Pabst), L'isola delle anime perdute (Island of Lost Souls) di Erle C. Kenton
- 1933: King Kong (King Kong, Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack), L'uomo invisibile (The Invisible Man, James Whale)
- 1935: La città perduta (The lost city, Harry Revier), La moglie di Frankenstein (The bride of Frankenstein, James Whale)
- 1936: La vita futura - nel duemila guerra o pace (Things to come, William Cameron Menzies), Flash Gordon (Frederick Stephani)
- 1940: Dr. Cyclops (Ernest B. Schoedsack)
- 1942: Mostro pazzo (The mad monster, Samuel Neufeld)
- 1944: La donna e il mostro (noto anche come La signora e il mostro; riedizione de Il cervello mostro) (The Lady and the Monster, George Sherman)
- 1948: L'Atlantide (Siren of Atlantis, Gregg C. Tallas)
Gli anni cinquanta
Con i primi anni cinquanta avviene la codificazione del genere, assieme all'arrivo dei primi capolavori del moderno fantacinema (che allora era definito, almeno in Italia, scientifilm): Ultimatum alla Terra di Robert Wise e La cosa da un altro mondo di Christian Nyby e Howard Hawks, entrambi del 1951. Uomini sulla Luna di Irving Pichel del 1950 è stato spesso considerato il primo vero film di fantascienza.
La fantascienza cinematografica si caratterizza in questi anni soprattutto come un'avventura basata sullo spazio, che si tratti di partire dal nostro pianeta per esplorarne l'infinito (Il pianeta proibito, 1956), oppure che siano i suoi misteriosi abitanti a fare visita alla nostra Terra. Negli anni cinquanta avviene una specie di esplosione della diffusione della fantascienza, che è presente dai romanzi ai fumetti, dai cartoni animati ai giocattoli. È avvertibile il cambiamento portato da un nuovo influsso culturale: da un lato vi è l'entusiasmo per la nascente industria missilistica e aerospaziale, dall'altro sognare il futuro deriva dal desiderio di astrarsi dal reale del presente e soprattutto dimenticare la guerra da poco conclusa. Da non dimenticare poi il primo avvistamento di un UFO, che era appena avvenuto nel 1948.
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
- 1950: Uomini sulla Luna (Destination Moon, di Irving Pichel)
- 1951: Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, Robert Wise), La cosa da un altro mondo (The Thing from Another World, Christian Nyby, Howard Hawks), Quando i mondi si scontrano (When Worlds Collide, Rudolph Maté)
- 1953: La guerra dei mondi (The War of the Worlds, Byron Haskin), Destinazione... Terra (It came from Outer Space, Jack Arnold), Gli invasori spaziali (Invaders from Mars, William Cameron Menzies)
- 1954: Assalto alla Terra (Them!, Gordon Douglas), Il mostro della laguna nera (Creature from the Black Lagoon, Jack Arnold), 20.000 leghe sotto i mari (20,000 Leagues Under the Sea, Richard Fleischer), Godzilla (Gojira, Ishiro Honda)
- 1955: Cittadino dello spazio (The Island Earth, Joseph M. Newman), L'astronave atomica del dottor Quatermass (The Quatermass Experiment, Val Guest), Tarantola (Tarantula, Jack Arnold)
- 1956: Il pianeta proibito (Forbidden Planet, Fred McLeod Wilcox), L'invasione degli Ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers, Don Siegel), La terra contro i dischi volanti (Earth vs. the Flying Saucers, Fred F. Sears), Mondo senza fine (World Without End, Edward Bernds)
- 1957: Radiazioni BX: distruzione uomo (The Incredible Shrinking Man, Jack Arnold), La meteora infernale (The Monolith Monsters, John Sherwood)
- 1958: L'esperimento del dottor K (The Fly, Kurt Neumann), I figli dello spazio (The Space Children, Jack Arnold), Fluido mortale (The Blob, Irvin S. Yeaworth), Ho sposato un mostro venuto dallo Spazio (I Married a Monster from Outer Space, Gene Fowler Jr.)
- 1959: Viaggio al centro della Terra (Journey to the Center of the Earth, Henry Levin), Plan 9 From Outer Space (Ed Wood).
Gli anni sessanta
Negli anni sessanta la fantascienza, fino ad ora confinata nell'ambito di un cinema popolare, "basso", compie il salto di qualità e viene elevata a dignità d'arte da una serie di opere d'autore dagli esiti più o meno felici. Per primi, gli autori della Nouvelle Vague, a partire dal cortometraggio sperimentale La jetée (1962), di Chris Marker, cineasta d'avanguardia che nel narrare un'angosciosa vicenda di viaggi attraverso il tempo restituisce visivamente il tema del ricordo costruendo il film come un montaggio di soli fotogrammi fissi; il corto sarà tra l'altro fonte di ispirazione degli sceneggiatori David e Janet Peoples per la sceneggiatura de L'esercito delle dodici scimmie (1995), di Terry Gilliam. Più tardi, faranno la loro incursione nel genere i due più celebri rappresentanti del movimento: prima Jean-Luc Godard, con Agente Lemmy Caution, missione Alphaville (1965), raffinato divertissement che mescola una rivisitazione parodistica del cinema spionistico con una metafora anti-capitalistica densa di reminiscenze orwelliane, poi Francois Truffaut, che nel 1966 gira Fahrenheit 451, trasposizione dell'omonimo romanzo di Ray Bradbury.
Nel frattempo nella fantascienza letteraria - che rimane l'ispirazione e l'elemento trainante - era nata la New Wave, una corrente che privilegia gli aspetti sociali e umanistici più che quelli tecnologici e scientifici, destinata ad avere una profonda influenza innovatrice sul genere fantascientifico.
Nel 1968 esce il Il pianeta delle scimmie di Franklin Schaffner, tratto dall'omonimo romanzo di Pierre Boulle, film con cui il genere, finora confinato, nel cinema americano, nel "ghetto" dei B-movie, viene "promosso" dallo studio-system hollywoodiano al rango di produzione ad alto costo (nel cast star del calibro di Charlton Heston); ma al di là della sua natura di prodotto di consumo, il film ha comunque una forza inquietante e degli spunti satirici inusitati nel cinema fantascientifico popolare. Seguito da quattro sequel e da una serie televisiva, il film è divenuto col tempo un cult e uno dei classici del genere.
La vera svolta arriva con l'epocale 2001 Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick (che si era già accostato al genere nel 1964 con l'agghiacciante satira fantapolitica Il dottor Stranamore). Odissea nello spazio diviene il film di fantascienza per eccellenza, capolavoro assoluto della storia del cinema, mito per generazioni di cinefili e cineasti, punto di riferimento della fantascienza successiva non solo per la puntigliosa descrizione di un possibile mondo futuro e per l'altissimo livello tecnico degli effetti speciali, ma soprattutto per l'impressionante potenza visionaria e per la perturbante, ambigua e ficcante riflessione filosofica sulla natura e il destino dell'umanità; un'opera che non dà risposte ma offre solo interrogativi, stimolando nello spettatore infinite riflessioni.
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
- 1960: L'uomo che visse nel futuro (The Time Machine, George Pál), Il villaggio dei dannati (Village of the Damned, Wolf Rilla)
- 1961: Atlantide, il continente perduto (Atlantis, the Lost Continent, George Pál)
- 1962: Va' e uccidi (The Manchurian Candidate, John Frankenheimer), Hallucination (The Damned, Joseph Losey), Agente 007 - Licenza d'uccidere (Dr. No, Terence Young)
- 1963: La stirpe dei dannati (Children of the Damned, Anton Leader), L'invasione dei mostri verdi (noto anche come Il giorno dei Trifidi, The day of the Triffids, Steve Sekely)
- 1964: Il dottor Stranamore (Dr. Strangelove, Stanley Kubrick)
- 1965: Terrore nello spazio (Mario Bava), Agente Lemmy Caution, missione Alphaville (Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution, Jean-Luc Godard), La decima vittima (Elio Petri)
- 1966: Fahrenheit 451 (François Truffaut), Viaggio allucinante (Fantastic Voyage, Richard Fleischer)
- 1967: La forza invisibile (The Power, Byron Haskin), L'astronave degli esseri perduti (Quatermass and the Pit - Five Million Years to Earth, Roy Ward Baker)
- 1968: 2001 Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, Stanley Kubrick), Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, Franklin J. Schaffner), Barbarella (Roger Vadim), La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead, George A. Romero)
Gli anni settanta
Se un film come Solaris di Andrej Tarkovskij (1972) conquista la critica, nel 1977 Guerre Stellari di George Lucas e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo di Steven Spielberg conquistano definitivamente un pubblico di massa che la fantascienza, in precedenza, non aveva avuto. In particolare il film di Spielberg di fatto riscrive le regole codificate del genere, che volevano l'alieno nei panni del mostruoso invasore, dandone una visione assai più benevola e "umanizzante".
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
- 1970: L'altra faccia del pianeta delle scimmie (Beneath the Planet of the Apes, Ted Post), 2000: la fine dell'uomo (No Blade of Grass, Cornel Wilde)
- 1971: Arancia meccanica (A Clockwork Orange, Stanley Kubrick), Andromeda (The Andromeda Strain, Robert Wise), 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man, Boris Sagal), 2002: la seconda odissea (Silent Running, Douglas Trumbull), Fuga dal pianeta delle scimmie (Escape from the Planet of the Apes, Don Taylor), L'uomo che fuggì dal futuro (THX 1138, George Lucas)
- 1972: Solaris (Солярис / Solyaris, Andrej Tarkovskij)
- 1973: 2022: i sopravvissuti, (Soylent Green, Richard Fleischer), Il mondo dei robot (Westworld, Michael Crichton), Il dormiglione (Sleeper, Woody Allen)
- 1974: Zardoz (John Boorman), Dark Star (John Carpenter), Frankenstein Junior (Mel Brooks)
- 1975: Rollerball (Norman Jewison), The Rocky Horror Picture Show (Jim Sharman)
- 1976: King Kong (John Guillermin), La fuga di Logan (Logan's Run, Michael Anderson), L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth, Nicolas Roeg)
- 1977: Guerre Stellari (Star Wars, George Lucas), Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind, Steven Spielberg)
- 1978: Terrore dallo spazio profondo (Invasion of the Body Snatchers, Philip Kaufman), Capricorn One (Peter Hyams), Superman (Richard Donner)
- 1979: Alien (Ridley Scott), L'uomo venuto dall'impossibile (Time After Time, Nicholas Meyer), Interceptor (Mad Max, George Miller), Star Trek (Robert Wise), Stalker (Сталкер, Andrej Tarkovskij)
Gli anni ottanta
Il genere di maggior successo del cinema degli anni ottanta è stata proprio la fantascienza, che può vantare le tre pellicole più viste del decennio, assieme a vari altri clamorosi successi e film cult.
Sdoganata come genere di largo consumo da Guerre Stellari (1977), di George Lucas, negli anni ottanta la fantascienza viene sempre più frequentata dal cinema commerciale hollywoodiano ad alto costo; oltre agli altri due film della trilogia di Guerre Stellari (L'Impero colpisce ancora (1980), di Irvin Kershner e Il ritorno dello Jedi (1983), di Richard Marquand), nel decennio vengono prodotte una lunga serie di pellicole di intrattenimento all'interno delle quali si possono individuare vari filoni: la fantascienza ludica e spensierata di titoli come Explorers (1985) di Joe Dante o la trilogia di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis; il fanta-horror che, già componente fondamentale delle produzioni a basso costo degli anni cinquanta e rivitalizzato alla fine del decennio precedente da Alien (1979) di Ridley Scott, produce pellicole di culto come La cosa (1982) di John Carpenter o Aliens: Scontro finale (1986) di James Cameron, sequel del film di Scott; di grande rilievo dal punto di vista quantitativo (e in parte anche qualitativo) l'ibridazione, spesso di gusto spiccatamente fumettistico, tra la fantascienza e il cinema d'azione violenta, con film come 1997: fuga da New York (1981), di John Carpenter, Terminator (1984), di James Cameron, Robocop (1987) di Paul Verhoeven, o la saga post-apocalittica di Mad Max, di George Miller, iniziata nel 1979 con Interceptor e proseguita da Interceptor, il guerriero della strada (1981) e Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985).
Tra i titoli epocali del decennio, immancabile E.T. l'Extra-Terrestre (1982), di Steven Spielberg, ideale continuazione della fantascienza messianica e ottimista di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (1977).
Fattore che nel decennio acquisisce un peso sempre maggiore sul cinema fantascientifico d'intrattenimento sono gli effetti speciali, che conoscono un grande sviluppo tecnologico: nel 1982 con La cosa di John Carpenter, gli effetti speciali meccanici e prostetici hanno ormai raggiunto un altissimo grado di perfezione e nello stesso anno Tron di Steven Lisberger, primo film sulla realtà virtuale, sperimenta per la prima volta la computer graphics, che alla fine del decennio con The Abyss (1989) di James Cameron mostra già possibilità sbalorditive.
Se gli anni ottanta segnano il trionfo della fantascienza come genere di intrattenimento di massa, nondimeno nel corso del decennio vedono la luce anche opere d'autore di grande rilievo artistico, a cominciare dall'epocale Blade Runner (1982), di Ridley Scott, malinconico e struggente noir ambientato nella cornice altamente suggestiva di una Los Angeles del 2019 raffigurata con grande raffinatezza scenografica e luministica. Divenuta, dopo un iniziale insuccesso, un cult movie imprescindibile, probabilmente uno dei maggiori film di culto della storia del cinema, la pellicola, ispirata al racconto Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick, segna anche il primo ingresso nel cinema delle tematiche cyberpunk, già presenti in letteratura. Nel 1991 Ridley Scott ne proporrà un controverso director's cut privo della narrazione fuori campo e con un finale più pessimistico rispetto a quello, piuttosto consolatorio, imposto originariamente dalla produzione, dividendo le opinioni dei fan. Tematiche spiccatamente cyberpunk si ripresentano nel memorabile Videodrome (1983), di David Cronenberg, opera potente e allucinatoria, definita da Andy Warhol "l'Arancia Meccanica degli anni ottanta", che esplora l'ampliamento dei limiti della percezione portato dalle nuove tecnologie. Degno di essere annoverato tra le vette del genere, e tra i capolavori della storia del cinema tout court, è Brazil (1985) di Terry Gilliam, grottesco e surreale apologo sull'opprimenza del "sistema" che annulla ogni iniziativa personale e priva l'individuo dei suoi sogni imponendogli i propri finti valori, opera straordinaria per la lucida e spietata analisi delle aberrazioni della modernità, l'altissima suggestione figurativa e la destabilizzante mescolanza di tragico e comico. Il film, da molti etichettato, in modo un po' banalizzante, come una rilettura in chiave grottesca del romanzo 1984 di George Orwell, pur rivelandosi inizialmente un insuccesso commerciale, diverrà col tempo un cult di nicchia per i cinefili di mezzo mondo e verrà annoverato tra le vette del cinema postmoderno.
Ma d'altra parte, anche un film apparentemente solo di genere come 1997: fuga da New York (1981) di John Carpenter, mostra, sotto la scorza avventurosa, veleni politici visceralmente nichilisti e un discorso disincantato e pessimistico sulla fine del sogno americano, così come pure La Cosa (1982), dello stesso regista, ricorre ai meccanismi del thriller-horror per mettere in scena un'amara metafora del cinismo e dell'animalesco individualismo umano.
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
- 1980: Flash Gordon (Mike Hodges), L'Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back, Irvin Kershner), Stati di allucinazione (Altered States, Ken Russell) Superman II (Richard Lester)
- 1981: 1997: fuga da New York (Escape from New York, John Carpenter), Atmosfera zero (Outland, Peter Hyams), Scanners (David Cronenberg), Interceptor, il guerriero della strada (Mad Max 2: The Road Warrior, George Miller)
- 1982: Blade Runner (Ridley Scott), La cosa (The Thing, John Carpenter), E.T. l'Extra-Terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial, Steven Spielberg), Tron (Steven Lisberger), Videodrome (David Cronenberg).
- 1983: Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi, Richard Marquand), Superman III (Richard Lester), Ai confini della realtà (The Twilight Zone, a episodi, diretti da John Landis, Steven Spielberg, Joe Dante e George Miller)
- 1984: 1984 (Michael Radford), Dune (David Lynch), Terminator (James Cameron)
- 1985: Brazil (Terry Gilliam), Cocoon, l'energia dell'universo (Cocoon, Ron Howard), Mad Max - Oltre la sfera del tuono (Mad Max Beyond Thunderdome, George Miller), Ritorno al futuro (Back to the Future, Robert Zemeckis)
- 1986: Aliens - scontro finale (Aliens, James Cameron), La mosca (The Fly, David Cronenberg)
- 1987: L'alieno (The Hidden, Jack Sholder), Balle spaziali (Spaceballs, Mel Brooks), Predator (John McTiernan), RoboCop: il futuro della legge (RoboCop, Paul Verhoeven)
- 1988: Akira (アキラ, Katsuhiro Ōtomo), Alien Nation: nazione di alieni (Alien Nation, Graham Baker)
- 1989: Leviathan (George Pan Cosmatos), The Abyss (James Cameron), Batman (Tim Burton), Ritorno al futuro Parte II (Back to the Future Part II, Robert Zemeckis)
Gli anni novanta
Gli anni novanta, come già la fine del decennio precedente, segnano il trionfo degli effetti speciali, avendone ormai le tecnologie digitali abbattuto i costi di produzione. Tra i maggiori incassi del decennio: Stargate (1994) e Independence Day (1996), entrambi di Roland Emmerich, Armageddon (1996) di Michael Bay, Il quinto elemento (1997) di Luc Besson, Atto di forza (1990) di Paul Verhoeven, Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991) di James Cameron. Trionfa un cinema che punta in ogni caso su ritmi veloci, azione e spettacolarità, tralasciando spesso contenuti o riflessioni che vadano oltre il puro intrattenimento e rifuggendo da ogni ambizione autoriale, con poche eccezioni (Il pasto nudo di David Cronenberg, trasposizione dell'omonimo romanzo di William S. Borroughs, e Fino alla fine del mondo di Wim Wenders, entrambi del 1991).
Ciononostante, specialmente nella seconda metà del decennio, escono anche opere in grado di catturare l'attenzione della critica, come Strange Days (1995) di Kathryn Bigelow, noir postmoderno che viviseziona le angosce di fine millennio innestandovi una tematica voyeuristica messa in scena con virulenza visiva, L'esercito delle 12 scimmie (1995), di Terry Gilliam, allucinata e visionaria narrazione "filosofica" sulle pulsioni autodistruttive dell'umanità ispirata al cortometraggio d'avanguardia La jetée (1962), del critico e cineasta nouvellevaguista Chris Marker, The Truman Show (1998), di Peter Weir, parabola surreale sullo strapotere della TV e la spettacolarizzazione della realtà da parte dei media e eXistenZ (1999) di David Cronenberg, straniante e disturbante apologo sulla realtà virtuale. Ma anche Alien: la clonazione (1997), di Jean-Pierre Jeunet, quarto capitolo della saga iniziata da Ridley Scott nel 1979, affronta il tema della clonazione. La farsa satirica Mars Attacks! (1996) di Tim Burton è una rivisitazione al contempo divertita e critica della fantascienza naïf anni cinquanta, messa in scena con umorismo caustico e surreale e soluzioni visive cartoonesche. Da citare infine Gattaca - La porta dell'universo (1997) di Andrew Niccol, distopia densa di suggestioni huxleyane (Il mondo nuovo), e il cupo e visionario Dark City (1998) di Alex Proyas.
Il decennio si chiude con l'enorme successo di Matrix (1999), dei fratelli Wachowski, eclettica mescolanza di materiali attinti alle più disparate fonti cinematografiche, letterarie e filosofiche (il cinema di arti marziali di Hong Kong, la narrativa di Philip K. Dick, tematiche cyberpunk, spiritualismo New Age, riferimenti biblici, fumetti), che riesce a combinare un'alta spettacolarità con riflessioni esistenziali. Divenuta in breve tempo un cult-movie, la pellicola avrà una grande influenza anche al di fuori del genere fantascientifico, e avrà due seguiti, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions (girati in contemporanea ed usciti entrambi nel 2003), il cui successo al botteghino non è però accompagnato da quello della critica.
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
- 1990: Atto di forza (Total Recall, Paul Verhoeven), Hardware: metallo letale (Hardware, noto anche come M.A.R.K. 13, Richard Stanley), Ritorno al futuro Parte III (Back to the Future Part III, Robert Zemeckis), Edward mani di forbice (Edward Scissorhands, Tim Burton), Darkman (Sam Raimi)
- 1991: Terminator 2: Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day, James Cameron), Il pasto nudo (The Naked Lunch, David Cronenberg), Fino alla fine del mondo (Bis ans Ende der Welt, Until the End of the World, Wim Wenders), Star Trek VI: Rotta verso l'ignoto (Star Trek VI: The Undiscovered Country Nicholas Meyer)
- 1992: Alien³ (David Fincher), Avventure di un uomo invisibile (John Carpenter's Memoirs of an Invisible Man, John Carpenter), I nuovi eroi - Universal Soldier (Universal Soldiers, Roland Emmerich)
- 1993: Jurassic Park (Steven Spielberg), Azione mutante (Acción mutante, Álex De la Iglesia)
- 1994: Frankenstein di Mary Shelley (Frankenstein, Kenneth Branagh), Stargate (Roland Emmerich), Generazioni (Star Trek: Generations, David Carson)
- 1995: L'esercito delle 12 scimmie (Twelve Monkeys, Terry Gilliam), Strange Days (Kathryn Bigelow), Waterworld (Kevin Reynolds), Ghost in the Shell (攻殻機動隊 / Kōkaku Kidōtai, Mamoru Oshii), Dredd - la legge sono io (Judge Dredd, Danny Cannon)
- 1996: Star Trek: Primo contatto (Star Trek: First Contact, Jonathan Frakes), Mars Attacks! (Tim Burton), Independence Day (Roland Emmerich)
- 1997: Gattaca - La porta dell'universo (Gattaca, Andrew Niccol), Il quinto elemento (Le cinquième élément, Luc Besson), Nirvana (Gabriele Salvatores), Contact (Robert Zemeckis), Starship Troopers - Fanteria dello spazio (Starship Troopers, Paul Verhoeven), MIB: Men in Black (Barry Sonnenfeld), Cube - il cubo (Cube, Vincenzo Natali), Alien: la clonazione (Alien Resurrection, Jean-Pierre Jeunet)
- 1998: The Truman Show (Peter Weir), Dark City (Alex Proyas), Star Trek: L'insurrezione (Star Trek: Insurrection, Jonathan Frakes)
- 1999: Matrix (Andy e Larry Wachowski), eXistenZ (David Cronenberg), Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma (Star Wars: Episode I - The Phantom Menace, George Lucas), L'uomo bicentenario (Bicentennial Man, Chris Columbus), Galaxy Quest (Dean Parisot), Il gigante di ferro (The Iron Giant, Brad Bird), Il tredicesimo piano (The Thirteenth Floor, Josef Rusnak).
Gli anni duemila
Essendo la fantascienza un genere di anticipazione, non dovrebbe stupire che il nuovo millennio, almeno per il cinema di SF, fosse già iniziato nel 1999, con due fenomeni di tendenza: il successo di Matrix e il supereroismo cinematografico. A questi si aggiunge poi il cinema di ispirazione dickiana. Si configurano come operazioni di marketing che riutilizzano temi, personaggi e trame dal passato (dal fumetto il primo e il secondo, dalla narrativa il terzo).
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
- 2000: X-Men (Bryan Singer), Pianeta rosso (Red Planet, Anthony Hoffman), Pitch Black (David Twohy), Titan A.E. (Don Bluth, Gary Goldman e Art Vitello), Il sesto giorno (The 6th Day, Roger Spottiswoode), Mission to Mars (Brian De Palma)
- 2001: Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, Tim Burton), Lara Croft: Tomb Raider (Simon West), Donnie Darko (Richard Kelly), A.I. - Intelligenza Artificiale (Steven Spielberg)
- 2002: Minority Report (Steven Spielberg), Equilibrium (Kurt Wimmer), Solaris (Steven Soderbergh), Signs (M. Night Shyamalan), Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni (Star Wars: Episode II - Attack of the Clones, George Lucas), The Time Machine (Simon Wells), Final Fantasy (Final Fantasy: The Spirits Within, Hironobu Sakaguchi e Moto Sakakibara)
- 2003: La leggenda degli uomini straordinari (The League of Extraordinary Gentlemen, Stephen Norrington), Paycheck (John Woo), Terminator 3 - Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines, Jonathan Mostow), X-Men 2 (Bryan Singer), Matrix Reloaded (Andy e Larry Wachowski), Matrix Revolutions (Andy e Larry Wachowski)
- 2004: Van Helsing (Stephen Sommers), Alien vs Predator (Paul W. S. Anderson, The Chronicles of Riddick (David Twohy),The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo (Roland Emmerich) , FAQ: Frequently Asked Questions (Carlos Atanes), Io, Robot (I, Robot, Alex Proyas), Primer (Shane Carruth), Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Michel Gondry), Thunderbirds (Jonathan Frakes).
- 2005: Constantine (Francis Lawrence), Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (Star Wars: Episode III: Revenge of the Sith, George Lucas), Batman Begins (Christopher Nolan), Doom (Andrzej Bartkowiak), La guerra dei mondi (War of the Worlds, Steven Spielberg), Serenity (Joss Whedon), V per Vendetta (V for Vendetta, James McTeigue)
- 2006: Æon Flux (Karyn Kusama), A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (A Scanner Darkly, Richard Linklater), Ultraviolet (Kurt Wimmer), X-Men: Conflitto finale (X-Men: The Last Stand, Brett Ratner), Superman Returns (Bryan Singer)
- 2007: Sunshine (Danny Boyle), Aliens vs. Predator 2 (AVPR: Aliens vs Predator - Requiem, Colin e Greg Strause), Io sono leggenda, Next.
- 2008: Cloverfield (Matt Reeves), Jumper - Senza confini (Jumper, Doug Liman), Ultimatum alla Terra, remake del classico del 1951.
- 2009: Watchmen, Star Trek, Terminator Salvation, 2012 (Roland Emmerich, annunciato).
Supereroi al cinema
Il massiccio ingresso dei supereroi nel mondo della celluloide (o meglio il loro ritorno, dopo gli exploit di Superman nel 1978 e Batman nel 1989) è sicuramente favorito dalla piena maturità degli effetti speciali digitali, che ora non solo costano meno e sono incredibilmente realistici, ma promettono addirittura di sostituire (magari a minor prezzo) attori in carne ed ossa.
Stavolta è il turno degli eroi della Marvel Comics: l'inizio del filone si può collocare già del 2000 con X-Men di Bryan Singer, che ottenne un considerevole successo ed è considerato da alcuni, assieme al suo seguito X-Men 2, tra i meglio riusciti di questo filone. Hanno fatto seguito Spider-Man e Daredevil. I tempi sono lontani da Superman (1978) e dai suoi seguiti degli anni ottanta: qui i personaggi sono spesso dei reietti e degli emarginati, alle prese con una società che non solo non li inneggia come eroi, ma che teme la minaccia rappresentata dalla loro diversità.
Il fenomeno dei supereroi al cinema, forse già troppo inflazionato, viene messo in crisi con l'insuccesso di Hulk del 2003 ma non tende a sgonfiarsi. Da altre serie di fumetti, stavolta meno famose e non strettamente supereroiche, sono tratti sia La leggenda degli uomini straordinari che Van Helsing, tentativi solo parzialmente riusciti ma di buona presa sul pubblico.
Negli anni successivi continuano a fare grande successo i sequel dei film sui supereroi dei fumetti, tra cui Spider-Man 2, Spider-Man 3, X-Men: Conflitto finale, oppure nuovi esperimenti come The Punisher, Ghost Rider, I Fantastici Quattro e il suo sequel I Fantastici Quattro e Silver Surfer. Nel 2008 sono stati prodotti Iron Man e L'incredibile Hulk; nel 2009 altri film che vedono come protagonista uno o più supereoi, sequel o meno di film precedentemente nei cinema, tra cui X-Men le origini: Wolverine, Punisher - Zona di guerra e Watchmen.
L'influsso di Philip Dick
Un'altra novità del cinema post-millenario sono le versioni cinematografiche di numerose opere del romanziere fantascientifico Philip K. Dick, che a partire dagli anni novanta era stato progressivamente riscoperto dal grande pubblico e dalla critica come uno dei più importati scrittori americani del XX secolo. Dick era a suo tempo divenuto noto al più vasto pubblico proprio grazie al capolavoro filmico Blade Runner (1982). Meno noto il film Screamers - Urla dallo spazio del 1996. Trasposizioni come il film Minority Report (2002) di Steven Spielberg e il meno riuscito Paycheck (2003), malgrado gli ottimi spunti, privilegiano soprattutto l'azione e gli effetti speciali e non sembrano conservare granché dell'originale carica visionaria, critica, eversiva e un po' profetica di Dick.
Un tentativo più ambizioso è costituito da A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare, adattamento del libro Un oscuro scrutare (A scanner darkly), per la regia di Richard Linklater, interpretato da star quali Keanu Reeves, Winona Ryder e Robert Downey Jr..
Alcuni ritrovano anche in numerosi altri film idee e spunti tratti dalle opere di Dick, tra questi Matrix, The Truman Show, Apri gli occhi/Vanilla Sky e Dark City.
La fantascienza made in Italy
Dovendo stabilire una data precisa per la nascita della fantascienza italiana, molti indicano il 1958, anno in cui esce La morte viene dallo spazio, un dignitoso film girato da Paolo Heusch che racconta la minaccia al pianeta Terra di una pioggia di asteroidi. È la prima pellicola italiana di genere non farsesca. Siamo nella seconda metà degli anni cinquanta, considerato il periodo aureo della Science Fiction, e Heusch si inserisce in un filone di chiara origine statunitense; fotografia ed effetti speciali sono di Mario Bava. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che nel 1939 c'era già stato Mille chilometri al minuto, una farsesca escursione nel fantastico di Mario Mattoli (uno dei primi voli verso il pianeta Marte, anche se s'interrompe quasi sul nascere). Un altro dei primi film italiani definiti "di fantascienza" è Baracca e burattini del 1954 per la regia di Sergio Corbucci.
Di un certa rilevanza la tetralogia della stazione spaziale Gamma 1 diretta da Antonio Margheriti del 1965.
Alcuni film significativi sull'argomento di produzione italiana (per un elenco più completo vedi Elenco di film di fantascienza italiana):
- 1910: Un matrimonio interplanetario (Enrico Novelli)
- 1921: L'uomo meccanico (André Deed) [2]
- 1939: Mille chilometri al minuto (anche 1000 KM al minuto!) (Mario Mattoli)
- 1958: La morte viene dallo spazio (Paolo Heusch)
- 1959: Caltiki, il mostro immortale (Riccardo Freda; coproduzione Italia-USA)
- 1960: Space men (Antonio Margheriti)
- 1961: Antinea, l'amante della città sepolta (coproduzione Italia-Francia); Ercole alla conquista di Atlantide (coproduzione Italia-Francia)
- 1963: L'ultimo uomo della Terra
- 1964: Il disco volante
- 1965: La decima vittima, Terrore nello spazio, I criminali della galassia, I diafanoidi vengono da Marte, Il pianeta errante, La morte viene dal pianeta Aytin
- 1968: Barbarella (coproduzione Italia-Francia, regia di Roger Vadim)
- 1974: L'invenzione di Morel (coproduzione Italia-Francia, regia di Emidio Greco)
- 1978: Occhi dalle stelle; Starcrash - Scontri stellari oltre la terza dimensione
- 1979: I viaggiatori della sera (coproduzione Italia-Spagna)
- 1989: Leviathan (coproduzione USA-Italia)
- 1997: Nirvana
- 2004: Sky Captain and the World of Tomorrow (coproduzione USA-Gran Bretagna-Italia); InvaXon - Alieni in Liguria
- 2006: The Silver Rope
Gli effetti speciali e la fantascienza
Gli effetti speciali sono una delle caratteristiche peculiari del cinema, di fantascienza ma non solo, fin dai tempi degli esperimenti compiuti da Georges Méliès, inventore dei primi rudimentali effetti visivi, spesso ottenuti con semplici tecniche di montaggio o con la sovrapposizione di due o più pellicole. Questi rudimentali effetti furono una delle principali attrattive dei primi cinematografi.
Gli effetti speciali andarono via via perfezionandosi con l'introduzione di nuove tecniche di ripresa, come ad esempio lo stop motion (o "passo uno"), che diede vita al King Kong del 1933 e ai famosi scheletri guerrieri di Ray Harryhausen. Altre tecniche vedevano l'uso di "miniature", ossia riproduzioni in scala ridotta di un ambiente o di un oggetto di grandi dimensioni, come le dettagliatissime miniature usate nel 1966 per 2001 Odissea nello spazio.
Negli anni settanta si iniziò ad utilizzare i cosiddetti "animatroni": complessi sistemi meccanici ed elettronici comandati a distanza ed in grado di compiere dei semplici movimenti. Furono utilizzati per gli effetti speciali di King Kong (1976), Alien (1979) , E.T. (1982) e divennero sempre più sofisticati integrando la tecnologia robotica, fino ad essere utilizzati in film come RoboCop e Terminator.
Alla fine degli anni ottanta l'avvento della computer grafica rivoluzionò il mondo degli effetti speciali: nel 1993 il film Jurassic Park di Steven Spielberg mostrò per la prima volta dinosauri assolutamente realistici che interagivano con attori in carne ed ossa. Un anno prima, nella pellicola Terminator 2, un procedimento detto "morphing" consentiva ad un oggetto animato di "sciogliersi" e di assumere le sembianze di un altro oggetto. Grazie al computer e ad altre tecniche avanzate, come il blue screen, si dimezzano i costi di produzione, liberando di conseguenza la fantasia di sceneggiatori e registi. Si possono infatti realizzare enormi scenografie virtuali, epiche battaglie con migliaia di comparse digitali animate da appositi software, mostri di tutte le dimensioni sempre più realistici, duelli acrobatici sempre più spettacolari (come nel film Matrix, che introdusse il "bullet time"). Gli effetti digitali hanno decretato la fine dei kolossal con migliaia di comparse, anche se le grosse produzioni dispongono di schiere di coreografi, controfigure, truccatori, disegnatori, animatori ecc. Non è un caso se alla realizzazione della trilogia de Il signore degli anelli abbiano lavorato circa mille persone. Uno dei primi film girato interamente in blue screen, aggiungendo cioè tutte le scenografie in fase di post produzione, è stato il nostalgico Sky Captain and the World of Tomorrow, le cui prime scene erano state realizzate dal regista con l'unico ausilio del suo personal computer.
Cinema di fantascienza e ufologia
In Ufologia molte voci dicono che il governo degli Stati Uniti commissionerebbe alla Walt Disney e ad altre major cinematografiche dei film e delle serie di fantascenza, indicando i temi da trattare, nell'ambito di una strategia di disvelamento progressivo dell'esistenza degli alieni. Questo soprattutto da quando si sono visti i risultati (panico di massa) alla trasmissione sugli alieni di Orson Wells. Un esempio è la serie Stargate SG-1 ideata per divulgare ciò che avviene da un decennio nei sotterranei delle basi militari americane (contatti con alieni) senza ammetterlo ufficialmente.
Temi ed elementi tipici del cinema di fantascienza
- Astronavi, esplorazione e colonizzazione dello spazio, viaggio interstellare
- Extraterrestri, UFO, primo contatto, invasione aliena
- Minaccia dallo spazio
- Mostri
- Parapsicologia
- Realtà virtuale
- Ribellione del computer (o del robot)
- Robot, cyborg e androidi
- Scienziati pazzi
- Viaggio nel tempo
Note
1^ In altri cortometraggi anteriori Méliès aveva già affontato il tema della scienza fantastica, ispirandosi alla letteratura coeva, come ne La luna a un metro, del 1898.
2^ Sci-Fi italiana anni venti: L'uomo meccanico (André Deed, 1921), data 02-04-2008, accesso 05-09-2008
Bibliografia
Bibliografia critica sul cinema di fantascienza (in ordine alfabetico per autore), integrata con alcuni testi consultabili online. Per un elenco più ampio si veda la voce più generale Fantascienza.
- Danilo Arona, Guida al fantacinema, Milano, Gammalibri, 1978
- Luca Bandirali, Enrico Terrone, Nell'occhio, nel cielo. Teoria e storia del cinema di fantascienza, Torino, Lindau, 2008. ISBN 8871807164
- Pino Bruni, Il cinema Northern: storia del cinema horror e di fantascienza, Libreria Universitaria Editrice, Chieti, 1996
- Fabio Casagrande Napolin, Ivan Fedrigo, Erik Ursich, Attacco Alieno! - Guida al cinema d'invasione spaziale 1950-1970, Tunnel Edizioni, Bologna, 1998. ISBN 8887067074
- Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di Fantascienza: da "2001" al 2001, Gremese Editore, Roma, 2001
- Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di Fantascienza: aspettando il monolito nero (1902-1967), Gremese Editore, Roma, 2003, ISBN 8884402662, ISBN 9788884402660 (estratto)
- Template:Cita libro (estratto)
- Mario Cipolla, Cronache dal futuro: La storia del cinema di fantascienza, Ed ALKAEST Saggi, Genova, 1979
- Fabrizio Denunzio, Pieghe del tempo. I film di guerra e di fantascienza da Philip K. Dick a "Matrix", Roma, Editori Riuniti, 2002
- Riccardo F. Esposito, Il sesso nel cinema di fantascienza, in SF..ere, n° 1, Sevagram, Roma, 1978.
- Riccardo F. Esposito, Utopie nel cinema di Sf, in Kronos, n. 13, Ed. Kronos, Preganziol (TV), marzo 1979
- Riccardo F. Esposito, They Come from Outer Space, 3 puntate, in Amarcord, nn. 5, 6 e 7, IgorMolino Editore, Firenze 1996-97 (sui film di "space invasion")
- Riccardo F. Esposito, Storie di missili e galassie, 5 puntate, in Mystero, nn. 26-30, Roma, luglio-novembre 2002 (sull'accoglienza in Italia dei film di SF 'anni cinquanta')
- Luis Gasca, Fantascienza e Cinema, Mazzotta, Milano, 1972
- Enrico Lancia, Roberto Poppi. Fantascienza, fantasy, horror: tutti i film italiani dal 1930 al 2000, Gremese, 2004, ISBN 8884402956, ISBN 9788884402950
- Franco La Polla, Peter Fitting, Carlo Pagetti e Gabriele Frasca, Philip K. Dick e il cinema, Roma, Fanucci Editore, 2002
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- Roy Menarini, Il cinema degli alieni, Falsopiano, Alessandria, 1999 [1]
- Claudia e Giovanni Mongini, Storia del cinema di fantascienza (11 volumi), Fanucci, 1999-2003
- Giovanni Mongini, Storia del cinema di fantascienza, 2 volumi, Futuro Saggi, Fanucci, Roma 1976-77
- Giovanni Mongini, Mio Dio, è pieno di stelle..., in Delos Science Fiction n.64, marzo 2001 (sulle origini del cinema di SF)
- Italo Moscati, 2001: un'altra Odissea. Quando il futuro sedusse il cinema, Venezia, Marsilio, 2000
- Luigi Pachì, Alieni al cinema, in Delos Science Fiction n. 24 - anno IV / marzo 1997
- Michele Romagnoli, Godzilla contro Gamera. Storie dall'isola dei mostri, Bologna, Editrice PuntoZero, 1997
- Fabio Rossi, Paola Fontana, Il film di fantascienza, Superdomino, Antonio Vallardi Editore, Milano 1998
- Massimiliano Spanu (a cura di), Science plus Fiction, La fantascienza tra antiche visioni e nuove tecnologie, Torino, Lindau, 2001
- Template:En Vivian Sobchack, Screening Space: The American Science Fiction Film, Rutgers University Press; 2a edizione, ottobre 1997, ISBN 081352492X
Voci correlate
- Cinema
- Elenco di film di fantascienza
- Elenco di film di fantascienza italiana
- Fantascienza
- Storia del cinema
Collegamenti esterni
- Guida al cinema di fantascienza (a cura di Mongini e Carità)
- Fantafilm: cento anni di cinema di fantascienza (a cura di Lattanzi e De Angelis)
- Sci-Fi made in Italy - Il cinema di fantascienza in Italia
- Cose da un altro mondo - viaggio nel cinema di fantascienza - mostra del Museo Nazionale del Cinema (Torino 24 maggio – 27 novembre 2005)
- 40 anni di fantascienza nel cinema italiano - Dal 1958 al 1999 di Gianni Ursini
- Intercom - prontuario film fantastici italiani
- Filmsite.org: Science Fiction Films
- Publicdomaintorrents - vecchi film di fantascienza liberamente scaricabili in quanto entrati nel pubblico dominio negli USA