ESA

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Quando fu creata l'ESA gli obiettivi primari non comprendevano l'esplorazione umana dello spazio; venivano considerate primarie le ricerche scientifiche svolte con sonde automatiche a differenza delle controparti americane e sovietiche. Quindi, non deve sorprendere che il primo astronauta europeo non russo non sia stato un astronauta ESA su una navetta ESA. Il primo astronauta europeo fu il [[Cecoslovacchia|cecoslovacco]] [[Vladimir Remek]] che nel [[1978]] salì a bordo della [[Velivolo spaziale Sojuz|navicella sovietica Sojuz]], seguito dall'astronauta della Germania dell'est [[Sigmund Jähn]], che viaggiò nello stesso anno. Il programma di cooperazione sovietico si chiamava [[Intercosmo]] ed ha principalmente coinvolto i paesi del [[patto di Varsavia]], anche se nel [[1982]] il [[Francia|francese]] [[Jean-Loup Chrétien]] fu il primo astronauta dell'Europa occidentale a volare a bordo della stazione spaziale Sovietica [[Salyut 7]].
Quando fu creata l'ESA gli obiettivi primari non comprendevano l'esplorazione umana dello spazio; venivano considerate primarie le ricerche scientifiche svolte con sonde automatiche a differenza delle controparti americane e sovietiche. Quindi, non deve sorprendere che il primo astronauta europeo non russo non sia stato un astronauta ESA su una navetta ESA. Il primo astronauta europeo fu il [[Cecoslovacchia|cecoslovacco]] [[Vladimir Remek]] che nel [[1978]] salì a bordo della [[Velivolo spaziale Sojuz|navicella sovietica Sojuz]], seguito dall'astronauta della Germania dell'est [[Sigmund Jähn]], che viaggiò nello stesso anno. Il programma di cooperazione sovietico si chiamava [[Intercosmo]] ed ha principalmente coinvolto i paesi del [[patto di Varsavia]], anche se nel [[1982]] il [[Francia|francese]] [[Jean-Loup Chrétien]] fu il primo astronauta dell'Europa occidentale a volare a bordo della stazione spaziale Sovietica [[Salyut 7]].
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Dato che Chrétien non era ufficialmente un astronauta ESA (pur essendo un astronauta del [[CNES]]), il primo astronauta ESA che volò nello spazio è considerato il [[Germania|tedesco]] [[Ulf Merbold]]. Merbold partecipò alla missione dello Space Shuttle [[STS-9]], la prima ad utilizzare l'europeo [[Spacelab]], che avvenne nel [[1983]]. STS-9 segnò l'inizio di una proficua collaborazione tra NASA e ESA che incluse decine di voli spaziali a bordo dello Space Shuttle. Durante le missioni l'ESA pagava alla NASA il viaggio sullo Shuttle; negli anni successivi la cooperazione si estese all'[[Unione Sovietica]] con numerose missioni a bordo della [[Mir (stazione spaziale)|Mir]].
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Dato che Chrétien non era ufficialmente un astronauta ESA (pur essendo un astronauta del [[CNES]]), il primo astronauta ESA che volò nello spazio è considerato il [[Germania|tedesco]] [[Ulf Merbold]]. Merbold partecipò alla missione dello Space Shuttle [[STS-9]], la prima ad utilizzare l'europeo [[Spacelab]], che avvenne nel [[1983]]. STS-9 segnò l'inizio di una proficua collaborazione tra NASA e ESA che incluse decine di voli spaziali a bordo dello Space Shuttle. Durante le missioni l'ESA pagava alla NASA il viaggio sullo Shuttle; negli anni successivi la cooperazione si estese all'[[Unione Sovietica]] con numerose missioni a bordo della [[programma Mir|Mir]].
Durante la fine degli anni ottanta, i voli con astronauti europei iniziarono a diventare la norma e, quindi, si decise di costituire nel [[1990]] l'European Astronaut Centre a [[Colonia (Germania)|Colonia]] in [[Germania]]. In questo centro gli astronauti europei vengono selezionati e addestrati per i voli spaziali con particolare riguardo per i voli a bordo della [[Programma Iss|Stazione Spaziale Internazionale]]. Nel [[2005]] il corpo di astronauti ESA è formato da 18 membri provenienti da ogni paese membro ad eccezione del [[Regno Unito]].
Durante la fine degli anni ottanta, i voli con astronauti europei iniziarono a diventare la norma e, quindi, si decise di costituire nel [[1990]] l'European Astronaut Centre a [[Colonia (Germania)|Colonia]] in [[Germania]]. In questo centro gli astronauti europei vengono selezionati e addestrati per i voli spaziali con particolare riguardo per i voli a bordo della [[Programma Iss|Stazione Spaziale Internazionale]]. Nel [[2005]] il corpo di astronauti ESA è formato da 18 membri provenienti da ogni paese membro ad eccezione del [[Regno Unito]].

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Logo ESA

L'Agenzia Spaziale Europea o ESA (acronimo dell'inglese European Space Agency) è un'agenzia internazionale fondata nel 1975 incaricata di coordinare i progetti spaziali di 20 paesi europei[1]. Il suo quartier generale si trova a Parigi, in Francia[2], con uffici a Mosca, Bruxelles, Washington e Houston. Il personale dell'ESA ammonta a 1.900 persone (esclusi sub-appaltatori e le agenzie nazionali) e il budget per il 2009 è di 3,591 miliardi di euro[3]. Attualmente il Direttore generale dell'agenzia è Jean-Jacques Dordain.

Lo spazioporto dell'ESA è il Centre Spatial Guyanais a Kourou[4], nella Guiana Francese, un sito scelto, come tutte le basi di lancio, per via della sua vicinanza con l'equatore. Durante gli ultimi anni il lanciatore Ariane 5 ha consentito all'ESA di raggiungere una posizione di primo piano nei lanci commerciali e l'ESA è il principale concorrente della NASA nell'esplorazione spaziale.

Le missioni scientifiche dell'ESA hanno le loro basi all'ESTEC di Noordwijk, nei Paesi Bassi[5]. Lo European Space Operations Centre (ESOC), di Darmstadt in Germania[6], è responsabile del controllo dei satelliti ESA in orbita. Le responsabilità dello European Space Research Institute (ESRIN) di Frascati, in Italia, includono la raccolta, l'archiviazione e la distribuzione di dati satellitari ai partner dell'ESA; oltre a ciò, la struttura agisce come centro di informazione tecnologica per l'intera agenzia[7]. Lo European Astronaut Centre (EAC) è situato a Colonia, in Germania[8], ed è un centro per la selezione, l'addestramento, il supporto medico degli astronauti, oltre al supporto per le preparazioni al lancio e durante le missioni. Infine lo European Space Astronomy Centre (ESAC), situata a Villanueva de la Cañada[8], è il centro ESA per la ricerca astronomica.

Indice

Obiettivi dell'ESA

Al momento della fondazione dell'ESA, gli stati membri attribuivano alla neonata agenzia spaziale il seguente compito:

Sostenere e promuovere per scopi esclusivamente pacifici la cooperazione tra gli stati europei nella ricerca e tecnologia spaziale e nelle loro applicazioni, con l'intento di usarle per scopi scientifici e sistemi operativi

A questo proposito l'Agenzia ha dovuto definire e mettere in atto una politica a lungo termine che permettesse all'Europa di diventare e rimanere competitiva nel settore della tecnologia spaziale. L'ESA porta avanti una politica di cooperazione con vari partner nei campi in cui l'unione delle risorse e la ripartizione del lavoro permettono di raggiungere migliori risultati nell'attuazione dei programmi.

L'ESA stabilisce il programma spaziale europeo che riguarda i campi della scienza, dell'osservazione della Terra, delle telecomunicazioni, delle tecnologie del segmento spaziale (comprese stazioni e piattaforme orbitanti, infrastrutture a terra e sistemi di trasporto spaziale), oltre che delle ricerche sulla microgravità. Il suo ruolo consiste anche nel coordinare il proprio lavoro con i programmi nazionali dei suoi stessi membri, nella prospettiva di un'integrazione progressiva dei programmi nazionali con quelli europei.

In ultimo l'ESA, che è sostanzialmente un ente di ricerca e sviluppo, ha anche un compito a livello industriale che consiste nel delineare ed attuare una politica che permetta ai suoi programmi di raggiungere un giusto rapporto costo/efficienza, promuovendo la concorrenza ed assicurando a ciascun stato membro, in base ai suoi investimenti, un equo ritorno finanziario e tecnologico.

Poiché la guerra fredda è terminata con il collasso dell'Unione Sovietica gli obiettivi delle agenzie spaziali si sono dovuti riorientare rispetto a quanto dichiarato al momento della creazione: durante un'intervista all'agenzia spaziale giapponese JAXA il direttore generale dell'ESA Jean-Jacques Dordain (in carica dal 2003) ha brevemente descritto gli obiettivi principali dell'ESA:

Oggi le attività spaziali sono volte al servizio dei cittadini, ed i cittadini chiedono un miglioramento della loro qualità della vita sulla Terra. Desiderano sicurezza e benessere economico, ma desiderano anche di poter sognare, per poter incrementare le loro conoscenze e per poter invogliare le nuove generazioni ad interessarsi della scienza e della tecnologia.
Penso che lo spazio possa fare tutto ciò: possa fornire una migliore qualità della vita, maggiore sicurezza, una migliore economia e, non ultimo, possa permettere alle persone di sognare, di incrementare le proprie conoscenze e di attrarre le nuove generazioni. Questo è il motivo per cui le esplorazioni spaziali sono parte integrante dei programmi spaziali. È sempre stato così e lo sarà ancora di più in futuro

Le linee di condotta dell'ESA vengono decise dal Consiglio ESA costituito dai rappresentanti degli stati membri. Ogni stato membro è rappresentato nel Consiglio e ha un voto, indipendentemente dal suo contributo finanziario. Il Consiglio è coadiuvato dalle Commissioni specializzate dei vari programmi (che si occupano della gestione di programmi specifici), oltre che da un Comitato Scientifico, un Comitato Amministrativo e Finanziario, uno per la Politica Industriale ed uno per le Relazioni Internazionali. Il Consiglio elegge un Direttore generale ogni quattro anni, a cui risponde ogni settore dell'agenzia.

La regola dell'equa contropartita ed il ritorno industriale

Per realizzare i propri programmi, l'ESA spende la maggior parte dei suoi fondi in contratti assegnati alle industrie dei vari paesi membri. Tale politica permette a ciascun paese di poter ricevere come contropartita per gli investimenti effettuati un ritorno finanziario oltre che tecnologico. In tal modo, ogni euro che un dato paese membro versa nei fondi dell'Agenzia, dovrebbe rientrare interamente in quel paese sotto forma di contratto industriale.

Le attività di ricerca e di sviluppo dell'ESA comportano dei vantaggi economici diretti ed indiretti per le industrie europee. Molte aziende hanno sviluppato dei derivati dei prodotti dell'ESA o migliorato la propria produzione sfruttando l'esperienza tecnologica acquisita prendendo parte ad un programma dell'ESA.[senza fonte]

Storia della fondazione dell'ESA

Dopo la seconda guerra mondiale molti scienziati Europei avevano abbandonato l'Europa per lavorare negli Stati Uniti d'America o nell'Unione Sovietica. Sebbene il rapido sviluppo degli anni cinquanta avesse permesso a molti scienziati di ritornare in Europa, questi si erano resi conto che i singoli progetti nazionali non potevano competere con i progetti sviluppati dalle due superpotenze, specialmente in campo spaziale. Nel 1958, un mese dopo la crisi dello Sputnik, Edoardo Amaldi e Pierre Victor Auger, due preminenti scienziati europei di quel tempo, iniziarono a discutere sulla fondazione di un'agenzia spaziale europea.

L'idea della creazione in Europa di un potere indipendente nel campo spaziale risale all'inizio degli anni sessanta. Nel 1962, fermamente convinti che "l'unione fa la forza", 6 paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Paesi Bassi), con la partecipazione dell'Australia, crearono l'European Launcher Development Organisation (ELDO) con lo scopo di progettare e costruire un lanciatore indipendente dalle due potenze spaziali dell'epoca.

Sempre nel 1962 (e precisamente il 14 giugno), gli stessi paesi, più la Danimarca, la Spagna, la Svezia e la Svizzera firmarono un accordo per la fondazione dell'ESRO (European Space Research Organization), che venne poi creata ufficialmente il 20 marzo 1964 allo scopo di avviare progetti in campo satellitare. Tra il 1968 e il 1972 l'ESRO poté festeggiare i primi successi: 7 satelliti di ricerca vennero posti in orbita grazie all'utilizzo di lanciatori Statunitensi.

10 anni più tardi, i membri di queste 2 organizzazioni decisero di riunire le loro diverse attività in un unico ente. Nel luglio del 1973 durante una conferenza interministeriale dei 10 paesi europei svoltasi a Bruxelles, si delinearono i principi costitutivi dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Nel 1975 venne lanciata la prima missione da parte dell'Agenzia che sarebbe poi diventata l'ESA; si trattava della sonda Cos-B che aveva lo scopo di analizzare le emissioni di raggi gamma dell'universo. Nello stesso anno, l'Irlanda divenne membro dell'ESA e il 30 ottobre 1980 la ratifica dell'accordo sancì l'esistenza legale dell'ESA.

In seguito, Austria, Norvegia e più tardi la Finlandia si unirono agli stati membri fondatori dell'ESA. La ratifica di alcuni accordi di cooperazione ha dato inoltre la possibilità al Canada di partecipare ad un certo numero di programmi dell'Agenzia e di far parte del Consiglio ESA.

Nel 2000 si unì agli stati membri il Portogallo, seguito nel 2005 dalla Grecia[9] e dal Lussemburgo[10]. La Repubblica Ceca è entrata nell'agenzia nel 2008, portando a 18 il numero dei paesi membri[1][11]. Il 22 dicembre 2011 la Romania ha aderito come diciannovesimo membro dell'ESA[1]; infine l'ultimo paese membro aderente è stato la Polonia grazie agli accordi d'adesione del 13 settembre 2012[1][12].

Dagli inizi fino all'istituzione attuale

All'inizio degli anni settanta la corsa allo spazio avviata dalle due superpotenze aveva subito una notevole contrazione. L'ESA si affermò come precursore nell'esplorazione spaziale.
L'ESA riunì la NASA e il Regno Unito sotto il progetto dell'IUE, il primo telescopio orbitale, che venne lanciato nel 1978 e operò correttamente per 18 anni. Dopo i numerosi successi nell'orbita terrestre, nel 1986 l'ESA lanciò la Missione Giotto, la prima missione nello spazio profondo per studiare la cometa di Halley e la Grigg-Skjellerup. Hipparcos, una missione per la mappatura delle stelle, venne lanciata nel 1989, mentre negli anni novanta furono lanciati SOHO, Ulysses e il Telescopio spaziale Hubble in collaborazione con la NASA. Recenti missioni scientifiche in collaborazione con la NASA comprendono la sonda Cassini-Huygens dove il contributo ESA consistette nella realizzazione della sonda Huygens che atterrò su Titano.

Come successore dell'ELDO, l'ESA ha costruito dei lanciatori per carichi scientifici e commerciali. Ariane 1 venne lanciato per la prima volta nel 1979 e divenne il principale lanciatore commerciale dal 1984 in poi. I due razzi successivi erano principalmente degli avanzamenti tecnologici per arrivare all'Ariane 4, le cui operazioni tra il 1984 e il 2003 hanno reso l'ESA il soggetto principale nel campo dei lanciatori commerciali. Tuttavia il suo successore, l'Ariane 5, ha avuto alcuni problemi. Il primo lancio della prima versione dell'Ariane 5 fallì, come avvenne, anche, per il primo lancio dell'Ariane 5 ECA (2002), una versione migliorata dell'Ariane 5. Nonostante questi fallimenti, l'Ariane 5 ha dimostrato di essere un competitore valido per i lanci commerciali fin dal suo primo lancio avvenuto nel 1997, e si calcola che dovrebbe raggiungere i 25 lanci avvenuti con successo entro il 2006.

All'inizio del nuovo millennio l'ESA si pone come il principale competitore della NASA nell'esplorazione spaziale. Sebbene nei decenni precedenti l'ESA avesse contato molto sulla cooperazione della NASA, negli ultimi anni (dal 1990 in poi) l'ESA decise di assumere un comportamento più autonomo. Questo cambiamento di atteggiamento avvenne anche per via delle restrizioni legali che i militari americani decisero di imporre allo scambio di informazioni.
Attualmente l'ESA punta molto sulla cooperazione con la Russia, che nel campo dei lanciatori ha un'esperienza pari se non superiore a quella degli Stati Uniti. Una recente dichiarazione stampa recita:
La Russia è il primo partner dell'ESA per l'accesso allo spazio. Questo è un accordo quadro tra il governo russo e l'ESA per una collaborazione ed una alleanza per l'esplorazione e l'uso dello spazio esterno per scopi pacifici. La cooperazione è già in corso per le zone di lancio e questa cooperazione porterà benefici comuni ad entrambi.

Esempi della nuova indipendenza dell'ESA sono la riuscita missione SMART-1, una sonda di test dotata di una nuova propulsione, la missione Mars Express e lo sviluppo del lanciatore Ariane 5.

Programmi obbligatori e facoltativi

Le attività dell'ESA sono raggruppate in 2 categorie: i programmi "obbligatori" e quelli "facoltativi". I programmi svolti nell'ambito del budget generale e di quello del programma scientifico sono obbligatori e comprendono le attività di base dell'Agenzia (l'esame di progetti futuri, la ricerca tecnologica, gli investimenti tecnici comuni, i sistemi informativi, i programmi di formazione). Tutti i paesi membri contribuiscono a questi programmi proporzionalmente al loro reddito nazionale.

Gli altri programmi, detti "facoltativi", interessano solo alcuni dei paesi membri che sono liberi di stabilire il loro livello di partecipazione. I programmi facoltativi riguardano settori come l'osservazione della Terra, le telecomunicazioni, il trasporto spaziale e il volo spaziale con equipaggio umano. Anche i progetti della stazione e delle piattaforme spaziali, così come le ricerche in microgravità, sono finanziati nell'ambito dei programmi facoltativi.

Progetti futuri dell'ESA

Per il futuro l'ESA ha piani ambiziosi che si possono suddividere in tre grandi categorie. Il primo è la continuazione della ricerca scientifica sui progetti di esplorazione (per esempio sviluppando nuovi sistemi di propulsione), in modo da ridurre i costi di lancio o aumentare il carico utile, onorare gli accordi presi con la Stazione Spaziale Internazionale, e migliorare le future esplorazioni spaziali come quella della sonda Venus Express, partita per Venere nell'autunno 2005.

La seconda categoria è, in collaborazione con la NASA, lo sviluppo e la costruzione di missioni indirizzate verso la ricerca astronomica come la sonda Planck che dovrebbe studiare il rumore di fondo del cosmo (2007), l'osservatorio spaziale Herschel (2006), COROT che dovrebbe segnare una nuova pietra miliare nella ricerca di pianeti extrasolari (giugno 2006) o l'interferometro Darwin. Darwin è l'ultima sonda progettata per individuare pianeti esterni al sistema solare della dimensione della Terra.

Mentre i precedenti progetti sono simili a quelli avviati dalle altre agenzie spaziali come la NASA, la terza categoria dei programmi spaziali dell'ESA differisce sensibilmente da quelli NASA. Il Programma Aurora definisce una serie di missioni per giungere ad una missione umana su Marte ma, a differenza di quello varato dalla NASA, non prevede un ampio numero di missioni verso la Luna, preferendo sonde automatiche e missioni progettate per testare le tecnologie che verranno utilizzate per la missioni umane che dovrebbe avvenire nel 2030. La prima missione di una certa rilevanza è ExoMars, una missione dotata anche di un rover per Marte. Fino al 2005 la missione ExoMars era una missione congiunta ESA e NASA, ma le leggi statunitensi che limitano lo scambio di informazioni hanno spinto l'ESA a modificare la missione rendendola esclusivamente ESA. Un altro progetto molto ambizioso è Mars Sample Return, che dovrebbe seguire la missione ExoMars. Sarà la prima missione che riporterà dei materiali da un altro pianeta, quindi sarà necessario costruire un modulo discendente capace di partire da Marte ed uscire dall'orbita marziana per tornare sulla Terra.

Stati membri, budget e organizzazione

Stati membri e collaborazioni strategiche

Paesi dell'ESA: in verde paesi UE, in rosso paesi non-UE (in blu i paesi UE non ESA)

L'ESA è formata dalle agenzie spaziali e da altre entità di ventuno stati:

Nei prossimi anni probabilmente si uniranno all'ESA altri paesi, specialmente quelli che hanno fatto parte dell'allargamento dell'Unione Europea del 2004. In aggiunta, l'ESA ha diversi accordi con paesi non membri.

Attualmente l'ESA non fa parte dell'Unione Europea (UE). Infatti non tutti i Paesi dell'Unione Europea fanno parte dell'ESA, mentre l'organizzazione contiene anche membri non appartenenti all'Unione Europea (Svizzera e Norvegia). Le due organizzazioni hanno però molti contatti e spesso lavorano insieme per definire lo status giuridico dell'ESA nell'UE. L'ESA e UE hanno molti obiettivi in comune e l'ESA ha un ufficio di collegamento a Bruxelles. L'UE, in particolare, è interessata a mantenere un saldo controllo dello spazio in modo da poter consentire agli stati membri un accesso sicuro allo spazio, una risorsa vitale per le politiche economiche dell'UE e per il ruolo che UE vuole svolgere nel mondo.

Budget

Il budget del'ESA per il 2013 è di 4,282 miliardi di euro. Per questo anno, l'osservazione della terra è la prima voce di spesa nell'ESA (il settore assorbe il 22,9% del preventivo, la seconda voce è la navigazione). Nel 2013 i tre principali finanziatori ESA sono stati la Germania (24,8%), la Francia (24%) e l'Italia (12,9%).[13]

In comparazione con il budget della NASA che è di 18 miliardi di dollari (13 miliardi di euro) il budget dell'ESA può sembrare ridotto, e lo è per molti aspetti. Tuttavia, bisogna tenere conto di alcuni fattori che contribuiscono a ridurre la differenza:

  1. A differenza degli USA, in Europa ogni nazione mantiene una propria agenzia spaziale nazionale (vedi oltre). Alcune agenzie nazionali hanno considerevoli budget che utilizzano per ricerche scientifiche e progetti congiunti con l'ESA. Per esempio la tedesca DLR ha per il 2005 un budget di 760 milioni di euro e la francese ha avuto un budget di 1,3 miliardi di euro nel 2004. Contando tutte le agenzie nazionali l'importo dedicato all'esplorazione spaziale dall'Europa raddoppia.
  2. Mentre negli ultimi anni molti fondi dedicati alla ricerca della NASA sono stati tagliati per finanziare il veicolo spaziale Orione e per finanziare lo Space Shuttle, nello stesso periodo l'ESA ha incrementato i fondi a disposizione della ricerca. Negli anni a venire l'aggiunta di nuovi membri all'ESA incrementerà ulteriormente, seppure probabilmente non di molto, i fondi disponibili.
  3. Dopo la corsa allo spazio degli anni sessanta e settanta la NASA ha mantenuto un'enorme burocrazia interna per la gestione dei progetti odierni e del budget NASA. L'ESA, non essendo mai stata coinvolta nella corsa allo spazio o in ricerche su vasta scala, non ha mai dovuto approntare una burocrazia altrettanto complessa: la struttura interna dell'agenzia ha un livello di efficienza probabilmente superiore a quello della NASA e per certi aspetti comparabile a quello di una società privata.

Dopo l'ESA e la NASA, l'agenzia spaziale con il bilancio più ampio è quella giapponese, la JAXA, che ha a disposizione 1,6 miliardi di euro; dietro si pone l'ambiziosa Agenzia Spaziale Cinese che dispone di un budget di 1 miliardo di euro. Dietro a queste si pone l'agenzia russa che pur disponendo di un'esperienza enorme nell'esplorazione spaziale ha un budget molto basso, 800 - 900 milioni di euro, circa lo stesso dell'agenzia indiana.

Agenzie spaziali nazionali degne di nota

Lanciatori ESA

L'ESA ha fatto grandi progressi nel proprio piano per avere a disposizione una flotta completa di lanciatori per coprire ogni esigenza del mercato. Presto la flotta ESA sarà composta dal lanciatore Ariane 5, dal Sojuz e dal lanciatore Vega. Il lancio dei razzi è gestito dall'Arianespace, una società controllata dall'ESA e dal CNES (una quota minore è gestita dall'EADS) che utilizza il Centro Spaziale Guianese ESA nella Guiana Francese come base di lancio. Dato che molti satelliti hanno un'orbita equatoriale il lancio da una zona equatoriale facilita i lanciatori e permette di trasportare un carico utile superiore a quello trasportato da un razzo lanciato da una base nordica.

Ariane 5

L'Ariane 5 è il lanciatore primario dell'ESA. Il suo massimo carico utile è di 6-10 tonnellate per un'orbita geostazionaria e di 21 tonnellate per un'orbita LEO. Il lanciatore è in servizio fin dal 1997 ed ha rimpiazzato l'Ariane 4. Esistono varie versioni dell'Ariane 5, la versione in grado di lanciare il massimo carico utile è l'Ariane 5 ECA che ha effettuato il suo primo test positivo nel febbraio del 2004 dopo aver fallito il precedente test nel 2002.

Le versioni precedenti del lanciatore Ariane 1, 2, 3 e 4 sono state ritirate (erano state utilizzate dall'ESA per le sue missioni dell'epoca).

Lanciatore Sojuz

Il Sojuz è un lanciatore medio (3 tonnellate per l'orbita geostazionaria) che è entrato in servizio per l'ESA a partire dal 2011. ESA ha investito 340 milioni di euro in una joint venture con la Agenzia Spaziale Russa per poter utilizzare il lanciatore russo. Secondo l'accordo, l'agenzia russa si occuperà della costruzione dei lanciatori che verranno spediti nella Guiana dove l'ESA li assemblerà. ESA si avvantaggerà dell'avere un lanciatore medio complementare agli attuali lanciatori senza doversi sobbarcare il costo di sviluppo. In aggiunta, i razzi Sojuz sono stati utilizzati come lanciatori dai russi per più di 40 anni. Questo prova la sicurezza e l'affidabilità della tecnologia ed, inoltre, l'ESA si trova a possedere un lanciatore in grado di trasportare esseri umani nello spazio tramite la navetta Sojuz

La Russia ha ottenuto il vantaggio di poter lanciare da Kourou invece che dal suo storico sito di Baikonur. L'utilizzo di un sito così vicino all'equatore consente di raddoppiare il carico utile (3 tonnellate invece di 1,7). Inoltre, questo consente una cooperazione a lungo termine che porterà allo sviluppo di tecnologie comuni. Bisogna notare che la Francia (il maggior contribuente ESA) ha storicamente avuto buoni rapporti con la Russia e questo ha favorito il raggiungimento di un accordo. (vedi Servizio di EuroNews sull'accordo (Real video).)

Vega

Vega è il piccolo lanciatore ESA (1,5 tonnellate a un'orbita di 700 chilometri). Il primo lancio avvenne il 13 febbraio 2012. Il membro leader del progetto Vega è l'Italia che contribuisce per il 65% dei costi. Vega è un lanciatore progettato per avere un corpo principale a tre stadi a propulsione solida con una propulsione liquida addizionale per il posizionamento nell'orbita. È una caratteristica notevole la possibilità di posizionare più carichi utili contemporaneamente per un lanciatore a basso tonnellaggio.

Vedi: Brochure Vega dell'ESA

Voli spaziali umani

Storia

Quando fu creata l'ESA gli obiettivi primari non comprendevano l'esplorazione umana dello spazio; venivano considerate primarie le ricerche scientifiche svolte con sonde automatiche a differenza delle controparti americane e sovietiche. Quindi, non deve sorprendere che il primo astronauta europeo non russo non sia stato un astronauta ESA su una navetta ESA. Il primo astronauta europeo fu il cecoslovacco Vladimir Remek che nel 1978 salì a bordo della navicella sovietica Sojuz, seguito dall'astronauta della Germania dell'est Sigmund Jähn, che viaggiò nello stesso anno. Il programma di cooperazione sovietico si chiamava Intercosmo ed ha principalmente coinvolto i paesi del patto di Varsavia, anche se nel 1982 il francese Jean-Loup Chrétien fu il primo astronauta dell'Europa occidentale a volare a bordo della stazione spaziale Sovietica Salyut 7.

Dato che Chrétien non era ufficialmente un astronauta ESA (pur essendo un astronauta del CNES), il primo astronauta ESA che volò nello spazio è considerato il tedesco Ulf Merbold. Merbold partecipò alla missione dello Space Shuttle STS-9, la prima ad utilizzare l'europeo Spacelab, che avvenne nel 1983. STS-9 segnò l'inizio di una proficua collaborazione tra NASA e ESA che incluse decine di voli spaziali a bordo dello Space Shuttle. Durante le missioni l'ESA pagava alla NASA il viaggio sullo Shuttle; negli anni successivi la cooperazione si estese all'Unione Sovietica con numerose missioni a bordo della Mir.

Durante la fine degli anni ottanta, i voli con astronauti europei iniziarono a diventare la norma e, quindi, si decise di costituire nel 1990 l'European Astronaut Centre a Colonia in Germania. In questo centro gli astronauti europei vengono selezionati e addestrati per i voli spaziali con particolare riguardo per i voli a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Nel 2005 il corpo di astronauti ESA è formato da 18 membri provenienti da ogni paese membro ad eccezione del Regno Unito.

Astronauti ESA

Pedro Duque (E), Gerhard Thiele (D), Jean-François Clervoy (F), Umberto Guidoni (I), Léopold Eyharts (F), Reinhold Ewald (D), Roberto Vittori (I), Claude Nicollier (CH), Paolo Nespoli (I), Thomas Reiter (D), Christer Fuglesang (S), Frank De Winne (B), Michel Tognini (F), Hans Schlegel (D), Philippe Perrin (F), André Kuipers (NL), Samantha Cristoforetti (I).

Quella che segue è la lista aggiornata degli astronauti dell'ESA che hanno visitato la ISS (ultimo aggiornamento Novembre 2014):

I veicoli ESA per il volo umano

Negli anni ottanta la Francia insistette per la realizzazione di un veicolo europeo in grado di trasportare esseri umani. Nel 1985 si è deciso di realizzare un veicolo riutilizzabile e nel 1987 si è avviato il progetto del mini shuttle Hermes. L'aeromobile era simile alla prima proposta dello Space Shuttle ed era formato da un piccolo veicolo riusabile in grado di trasportare tra i 3 e i 5 astronauti e tra le 3 e le 4 tonnellate di carico utile per esperimenti scientifici. Con un peso totale massimo di 21 tonnellate si sviluppò in parallelo il progetto del razzo Ariane 5. Si era pianificato che Hermes potesse effettuare solo voli in orbita bassa (LEO). La fase di presviluppo venne completata nel 1991, ma la fase di produzione non venne mai terminata. A seguito dei mutati atteggiamenti politici dell'ex Unione Sovietica l'ESA strinse un accordo con la Russia per lo sviluppo di un velivolo di nuova generazione per il trasporto umano. Quindi, il progetto Hermes venne cancellato nel 1995, dopo un investimento di 3 miliardi di dollari.

Nel XXI secolo l'ESA ha avviato dei nuovi programmi per la realizzazione di veicoli spaziali per il trasporto di esseri umani. Molto interessante è il progetto Hopper di cui esiste un prototipo prodotto dall'EADS, il Phoenix che è già stato testato. Progetti come Hopper non possono essere realizzati nel prossimo decennio, ma una nuova possibilità e sorta recentemente. Dopo colloqui con l'Agenzia Spaziale Russa nel 2004, l'agenzia russa e l'ESA hanno annunciato nel giugno del 2005 lo sviluppo congiunto di un veicolo riutilizzabile chiamato Kliper. Kliper è progettato per poter superare l'orbita LEO e raggiungere orbite più elevate come quella della Luna o addirittura di Marte. In sostanza, questo veicolo è la risposta russo-europea all'americano Orione, il successore dello Space Shuttle, attualmente in avanzato stadio di sviluppo. Si stima che il costo di sviluppo del Kliper sarà di circa 3 miliardi di euro e l'ESA contribuirà al progetto per circa 1,8 miliardi di euro. La navetta sarà costruita in modo congiunto e sarà possibile lanciarla sia dalla Guiana Francese che da Baikonur. Si attende l'approvazione definitiva della partecipazione ESA per il dicembre 2005 e il primo volo del Kliper per il 2011. Per quanto riguarda il lanciatore l'Ariane 5 non avrebbe problemi a lanciare le 13 tonnellate del Kliper in orbita LEO, ma l'Ariane non sarebbe in grado di lanciarlo in un'orbita più alta (lo stesso problema assilla il progetto statunitense). Allo stato attuale l'unico razzo in grado di lanciare il Kliper (e il veicolo spaziale Orione) è il razzo russo Energia, un razzo lanciato due volte con successo agli inizi degli anni novanta. L'utilizzo di questo razzo è stato sospeso dopo la caduta dell'Unione Sovietica. Un metodo alternativo è la costruzione modulare delle missioni. Mandando in orbita LEO le varie componenti (il Kliper, il propulsore, i serbatoi, ecc) queste possono essere assemblate in orbita per poter poi compiere viaggi fino alla Luna ed oltre.

Progetti ESA

Stazione Spaziale Internazionale

Per quanto riguarda l'ISS, l'ESA non rappresenta tutti gli stati membri: 5 dei 16 stati hanno deciso di non partecipare alla costruzione per mancanza di interesse al progetto. L'ESA si occupa di parte della costruzione e manutenzione dell'ISS con moduli come Columbus, il modulo contenente il laboratorio scientifico, installato nel febbraio 2008 durante la missione STS-122 della NASA, e il modulo di osservazione Cupola che è stato completato nel giugno 2005 da Alenia Spazio per conto dell'ESA ed installato nel febbraio 2010 con la missione STS-130. Attualmente si stima che l'ISS costerà circa 80 miliardi di euro tra la costruzione e il mantenimento in orbita. Di questa cifra si stima che ESA contribuirà con circa 8 miliardi di euro. Più del 90% dei contributi per l'ISS verranno dalla Germania (41%), Francia (28%) e Italia (20%). L'astronauta tedesco Thomas Reiter è stato il primo membro dell'ESA di un equipaggio a lunga permanenza dell'ISS, la sua missione è iniziata il 6 luglio 2006 portato a bordo dalla missione STS-121 dello Shuttle.

L'ESA contribuisce inoltre al rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale con le proprie navetta da carico appositamente progettata e costruita ATV, cioè Automated Transfer vehicle. Il primo ATV, denominato Jules Verne ha effettuato il viaggio inaugurale nel 2008 trasportando fino alla Stazione Spaziale Internazionale circa 8 tonnellate e si prevede un lancio all'anno a partire dal 2011.

Progetti già lanciati

Progetti che verranno lanciati nell'immediato futuro

Progetti futuri

Progetti precedenti

Personaggi la cui storia è legata all'ESA

Note

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  13. Budget ESA 2013

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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