Preistoria

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Manufatti artistici dell'Età della Pietra

La preistoria è convenzionalmente indicata come il periodo della storia umana che precede l'invenzione della scrittura.

Con la comparsa di testimonianze scritte infatti gli storici hanno a disposizione per la loro ricostruzione degli eventi una più vasta e chiara documentazione che giustifica questa periodizzazione convenzionale.

La lunghissima fase della storia dell'uomo antecedente all'invenzione della scrittura a rigor di termini dovrebbe iniziare 200 mila anni fa quando nella regione dell'attuale Sudafrica appare un tipo umano detto Homo Sapiens Sapiens che dal punto di vista morfologico risulta in tutto identico all'uomo attuale.

Tuttavia circa 2 milioni di anni fa, un tipo di ominide vivente nella regione intorno al Lago Vittoria (pressapoco dove attualmente confinano l'Uganda, il Kenia e la Tanzania) ha utilizzato per la prima volta degli utensili dando inizio alla storia della tecnica. Per estensione, si può ipotizzare una contemporanea origine del pensiero, che darà a sua volta inizio alla religione, all'arte, alla filosofia ed alla scienza pura.

L'invenzione del primo strumento di lavoro potrebbe giustificare l'estensione della preistoria a circa 2 milioni di anni fa, con il primo utensile, anche se i gruppi di ominidi che utilizzarono utensili non erano fisicamente simili agli umani attuali (Homo sapiens sapiens).

La preistoria viene convenzionalmente suddivisa in tre periodi: paleolitico (ossia pietra vecchia), mesolitico (pietra di mezzo) e neolitico (pietra nuova), per quanto sarebbe più corretto parlare di fasi in quanto i periodi preistorici sono caratterizzati da differente durata temporale e termine nelle diverse regioni geografiche.

Indice

Le origini

Premessa: la radiazione dei mammiferi

Lo sviluppo dei mammiferi e di conseguenza l'evoluzione della specie umana devono probabilmente la loro esistenza alla scomparsa dei grandi rettili (dinosauri) che dominavano la Terra. L'estinzione avvenuta nel Cretaceo superiore, circa 65 milioni di anni fa lasciò libere numerose nicchie ecologiche che durante il Cenozoico furono occupate dal gruppo dei mammiferi.
Tra i mammiferi primitivi, animali di piccole dimensioni simili agli attuali insettivori, alcuni svilupparono un modo di vita arboricolo, dando origine ai Primati.

L'evoluzione dei primati

I più antichi progenitori degli attuali primati, gruppo a cui appartiene anche l'uomo, si possono riconoscere nelle tupaie, ora considerate appartenere ad un ordine a sé stante (gli Scandentia) e i lemuri, presenti oramai solamente nell'ecosistema del Madagascar. L'uomo fa parte del grande gruppo delle scimmie catarrine o scimmie del vecchio mondo, separatesi dalle scimmie platarrine o scimmie del nuovo mondo almeno 40 milioni di anni fa. All'interno di questo gruppo, gli Hominidae si differenziarono nel Miocene inferiore, circa 20 milioni di anni fa. Il gruppo dal quale emergerà la nostra specie è quello degli Australopitechi, che a partire da circa 4 milioni di anni fa diede origine a diverse specie ed al nuovo genere Homo.

Il primo uomo: l'Homo habilis

Il primo appartenente al genere Homo è l'Homo habilis i cui più antichi resti, provenienti dalla regione dei laghi del Kenia in Africa, risalgono a circa due milioni, o forse più, di anni fa. È convinzione attuale che per un certo periodo l'habilis abbia convissuto con varie specie di australopiteco.

Da un milione a 100 mila anni fa: l'Homo erectus

L' evoluzione, sempre avvenuta in Africa, dell'Homo habilis è l'Homo Erectus che presenta una postura completamente eretta, un notevole sviluppo cranico e soprattutto lo sviluppo di una primordiale tecnologia; gli strumenti dell'erectus non sono solamente oggetti che la natura fornisce ma sono lavorati, modificati, adattati alle necessità.
I resti archeologici, principalmente tracce di accampamenti, ci confermano che l'erectus possedette il controllo del fuoco. Questa maggior conoscenza tecnologica e quindi la capacità di adattarsi a diversi ambienti è forse ciò che permette all'erectus di migrare, colonizzando tutte quelle parti del mondo che sono in collegamento diretto con l'Africa: l'Europa e l'Asia. Il più antico resto fossile europeo, vero e proprio, è una mandibola trovata in Germania a Heidelberg. Da una approssimativa datazione sembra risalire a 650 mila anni fa.
Il più antico sito europeo dell'erectus è la grotta del Vallonet sulla Costa Azzurra databile tra i 950-900 mila anni fa. In questa grotta sono stati trovati strumenti in pietra e anche schegge lavorate in osso che costituiscono i resti più antichi di strumenti preistorici in Europa. Non sono ancora presenti strumenti bifacciali.
In Europa ritrovamenti di utensili bifacciali indicano la presenza di questa tecnica solo 600 mila anni fa mentre reperti di strumenti bifacciali recuperati in Etiopia vengono datati a molto prima, 1,5 milioni di anni fa.

Homo sapiens

Da 100 mila a 30 mila anni fa: l'Homo neanderthalensis e il Paleolitico

Ulteriore stadio evolutivo dell'Homo erectus è una specie che si è evoluta a partire da erctus emigrati precedentemente in Europa che avevano originato specie Homo pre-sapiens. Da questi, circa 100 mila anni fa ebbe origine a quello che viene comunemente chiamato uomo di Neanderthal, dalla valle tedesca ove vennero effettuati i primi ritrovamenti. A questo periodo risalgono i primi ritrovamenti relativi a pratiche di sepoltura.

Da 30 mila anni fa ad oggi: l'Homo sapiens sapiens e il Paleolitico superiore

Circa 30 mila anni fa in Europa giunge quello che viene detto uomo di Cro-Magnon, dal sito del primo ritrovamento zoologicamente Homo sapiens sapiens, ossia una sottospecie del sapiens. Negli ultimi anni si è rafforzata la teoria che vede Neanderthal e Cro-Magnon come due specie diverse evolutesi in modo quasi parallelo. L'uomo di Cro-Magnon, ovvero l'uomo moderno, sostituisce, in Europa l'uomo di Neanderthal (che si estingue circa 28 mila anni fa) in un arco di tempo relativamente breve anche se non è possibile stabilire che tipo di relazioni (collaborazione, indifferenza, guerra) si stabiliscano tra i due.

La fine dell'era glaciale

12 mila anni fa iniziava la fine dell'ultima era glaciale (era iniziata 70 mila anni fa). Questo fu un evento di grande rilevanza nel determinare e favorire il prosieguo dell'evoluzione umana.

10 mila anni fa: agricoltura e sedentarismo dal Mesolitico al Neolitico

Con il termine dell'ultima glaciazione e con l'irrompere di una nuova economia fondata sull'agricoltura, che sostituisce nei gruppi umani più evoluti socialmente l' economia di caccia e raccolta, si dà inizio ad un venir meno al tradizionale nomadismo (attestato ancora in età mesolitica) della specie umana per un sedentarismo che con il tempo sarà sempre più spinto e di cui il processo di urbanizzazione sarà il sintomo più eclatante.
Un altro elemento non trascurabile e carico di conseguenze è che le comunità di agricoltori sedentari hanno la possibilità di accumulare proprietà e, di conseguenza, tendono a proteggerle.

5000 anni fa l'invenzione della scrittura, lo sviluppo delle società complesse e l'inizio della protostoria

Presso le società preistoriche la memoria dei fatti accaduti, i miti e le conoscenze tecniche erano tramandati oralmente di generazione in generazione; tale patrimonio di sapere scompare il più delle volte con l'estinzione del gruppo. L'archeologia costituisce pertanto l'unico mezzo per ricostruire gli eventi preistorici, attraverso l'esame delle testimonianze materiali lasciate dai popoli: abitazioni, utensili, rifiuti, modificazioni del contesto ambientale, monumenti e opere d'arte.

Accanto all'analisi dei reperti portati alla luce dagli scavi archeologici, lo studio della preistoria si avvale degli apporti di altre discipline – quali la geologia, la paleontologia, l'antropologia fisica – al fine di ricostruire il contesto ambientale in cui si trovarono a vivere aggregati umani preistorici, e quindi di conoscere il loro modo di interagire con esso, sfruttando le risorse offerte. Grande importanza assumono inoltre le dinamiche di sviluppo delle civiltà, nel campo delle conquiste materiali e dei mutamenti culturali, e gli spostamenti geografici dei popoli. Occorre tuttavia specificare che il concetto di preistoria ha un significato non necessariamente cronologico, in quanto esistono ancora oggi, in alcune aree del nostro pianeta, gruppi umani che non conoscono alcuna forma di scrittura.

Il processo di astrazione, che nella nostra specie si era avviato con il primo strumento di lavoro e che non si era fermato ma era proseguito con la costruzione di strumenti che permettevano di realizzare a loro volta altri strumenti, ebbe ricadute non solo sulla vita concreta ma anche sullo sviluppo degli organi di fonazione, del linguaggio, della comunicazione e in ultima analisi del pensiero.
All'inizio della protostoria, con lo sviluppo di società complesse tra l'età neolitica e l'età dei metalli, viene favorita la nascita della scrittura, come mezzo per registrare e trasmettere informazioni, e il processo di astrazione raggiunge un nuovo traguardo, anche se questo stadio dell'evoluzione umana presenta una casistica molto complessa (sono esistite civiltà che pur giungendo all'organizzazione sociale dello stato non sviluppano, almeno per quanto ne sappiamo, la scrittura). Le prime forme di registrazione scritte compaiono, quasi contemporaneamente, in varie parti del mondo: in Mesopotamia (Sumeri), valle del Nilo (Antico Egitto), Cina circa 5000 anni fa. Per convenzione si usa utilizzare la datazione dei primi reperti ritrovati di documenti scritti come spartiacque tra l'epoca preistorica della specie umana e una nuova era che convenzionalmente viene designata con il termine più appropriato di storia.

Dalla Preistoria alla Storia

Se convenzionalmente con l'invenzione della scrittura si suole far concludere il racconto delle vicende umane della preistoria, di fatto la fase successiva di queste vicende detta propriamente Storia si fa iniziare con l'esposizione del fenomeno delle prime tre grandi civiltà mondiali, dette "civiltà idrauliche", in quanto sorte intorno a dei grandi fiumi e anche perché impegnate in opere di ingegneria idraulica per sfruttare le acque dei fiumi che hanno fatto la loro prosperità, ai fini di un incremento ancora maggiore della nuova economia agricola. Queste sono la civiltà dell'antico Egitto sorta sulle rive del fiume Nilo, quella Mesopotamica tra i fiumi Tigri e Eufrate e infine sul fiume Indo la civiltà della valle dell'Indo. Ma questa nuova fase del passato dell'umanità, benché anch'esso ormai lontano nei millenni, non è più preistoria.

Vi è anche da valutare l'ipotesi che la datazione dell'inizio della storia non sia generalizzabile a tutta l'umanità, ma sia diversa, a seconda della località, in funzione dello sviluppo umano ivi avvenuto.

Brevi note cronologiche sull'epoca preistorica

Vedi anche Cronologia della preistoria e Migrazioni dell'uomo.

Le origini africane e la diffusione della specie umana

Note

1^ da una nota canzone dei Beatles in voga ai tempi degli scavi scientifici

Bibliografia

Voci correlate

Periodizzazioni della preistoria:

Economia della preistoria:

Arte preistorica:

Tipologia umana della preistoria:

Discipline che si occupano della preistoria:

Altre voci correlate:

Collegamenti esterni

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